Il suicidio è fallimento di uno stato e del tessuto sociale dal quale è composto. Il suicidio preannunciato non è più un suicidio, ma una condanna a morte della quale siamo tutti colpevoli, perché il nostro silenzio uccide.
Adelina è stata uccisa più volte. È stata uccisa mentre la violentavano, mentre la picchiavano e la sfruttavano. È stata uccisa mentre la vendevano e svendevano per due soldi. È stata uccisa da tutte le istituzioni che non hanno saputo o non hanno voluto proteggerla.
La sua morte è avvenuta lentamente, non per malattia, ma per disperazione. È avvenuta giorno dopo giorno, notte dopo notte.
Chi ha ucciso Adelina?
È stata lei stessa? È stata la burocrazia? È stato un funzionario distratto o un funzionario corrotto? È stato un funzionario della polizia?
È stato lo stato e chi per lo stato non ha visto il fuoco dell’inferno che bruciava il corpo fragile e forte della donna?
Uno sfruttatore che sa a chi fare paura?
O e stato l’amore rifiutato di questo paese che non ha voluto riconoscerla come cittadina italiana?
Adelina Sejdini è stata uccisa tante volte.
Ad ucciderla – siamo stati tutti noi – gli indifferenti.
Io ti chiedo perdono!