In vista delle imminenti elezioni politiche, da cittadina albanese, ho pensato di proporre alcune riflessioni ai candidati, aldilà della fazione politica a cui apparterranno.
Il momento dell’elezione diretta è, in ogni forma di Stato, la massima espressione democratica. Molti cittadini albanesi, che vivono all’estero, tuttavia, sono esclusi dal fondamentale diritto/dovere di partecipare attivamente al voto elettivo.
Pur non intendendo entrare nel merito della questione e volendo evitare qualsiasi forma di polemica politica, mi limito a constatare quanto tale situazione sia ingiusta ed anacronistica.
È ingiusta perché non rispettosa dell’apporto che molti di questi cittadini danno alla Repubblica Albanese, in termini di supporto economico, di chance di sviluppo, di reputazione all’estero. È ingiusta perché lesiva di diritti politici inviolabili.
È anacronistica, perché nel ventunesimo secolo, con l’attuale evoluzione tecnologica, è inaccettabile addurre motivazioni di difficoltà organizzativa.
Non coinvolgere i cittadini albanesi all’estero in questo particolare momento storico è, inoltre, miope.
L’avvicinarsi della possibilità di integrazione europea per l’Albania permetterà di mettere a frutto la capillare e radicata presenza di propri cittadini in tutta Europa, impegnati nel mondo della produzione, delle professioni, dell’impresa, dei servizi, della finanza. Quando il processo di integrazione europea sarà maturo i cittadini albanesi all’estero potranno rappresentare un volano di sviluppo straordinario per l’economia del paese, ancor più di quanto già oggi lo rappresentino.
È importantissimo, quindi, che questi cittadini albanesi nel mondo siano rappresentati e partecipi della vita politica del loro paese natale.
Ad ogni modo si stanno per celebrare le elezioni politiche e desidero portare un appello a chi sarà scelto in funzioni di governo, come a chi avrà responsabilità di opposizione rispetto ad una tematica che ritengo urgente affrontare: l’investimento sui giovani.
Può sembrare contradditorio che sia io, giovane donna albanese in una condizione assolutamente privilegiata, a porre l’attenzione su questa tematica, ma, al contrario, è molto coerente.
Nell’ambito della mia professione di avvocato, in Italia, ogni giorno si rivolgono a me giovani connazionali albanesi, per ricevere consulenza su come lasciare il loro paese ed entrare regolarmente in Italia. Molto spesso ci sono le condizioni per farlo, altre volte no.
Ma in ogni occasione questi nostri giovani, con o senza il mio supporto, lasciano il nostro paese, a costo di violare le leggi, di rischiare il loro futuro, talvolta di condannarsi ad una vita opaca e di cui non andare fieri.
Ciò, ancora oggi, anche se meno di un tempo, contribuisce a suffragare nell’opinione pubblica degli Stati di accoglienza un’idea distorta e mendace del nostro paese e del nostro popolo.
L’Albania, gli albanesi meritano di meglio nella loro terra e in tutto il mondo.
Mi rivolgo dunque a chi nelle prossime ore vincerà le elezioni governative e a chi sarà eletto in parlamento: supportate i nostri giovani nel nostro paese! Create condizioni per uno sviluppo che li veda protagonisti, che dia loro opportunità e futuro nel loro paese di origine.
Restituite loro dignità, speranza, passione per la loro terra.
Fatelo e l’Albania non perderà la loro determinazione, il loro coraggio, la loro intraprendenza.
Queste caratteristiche sono la vera ricchezza che il nostro paese ogni giorno sta perdendo. Queste caratteristiche sono il più grande capitale che l’Albania può investire per garantirsi un futuro di benessere e prosperità.
Io ho lasciato l’Albania a otto anni.
Ho faticato e mi sono impegnata allo stremo delle mie forze per conquistare ciò che oggi, a trent’anni, ho: una carriera di successo, una famiglia, una casa, un’integrazione sociale piena.
Ma se solo avessi potuto scegliere, avrei costruito tutta la mia vita in Albania. È un rimpianto che mi porto dietro ogni giorno, insieme alla nostalgia della mia terra di origine.
Per questo motivo io stessa, nel mio piccolo, mi impegnerò per creare in Albania le condizioni di sviluppo e benessere che i nostri giovani meritano nella nostra terra.
Lo farò mettendo a disposizione le mie competenze, la mia professionalità ed i rapporti che ho costruito in Italia, per favorire la nascita di imprese, fabbriche, cooperative in Albania e per attivare collaborazioni internazionali che possano portare ricchezza al nostro paese.
Come diceva la nostra amata Madre Teresa di Calcutta:
“Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno”.
Se ognuno di noi, cittadini albanesi, in patria e nel mondo, porterà il suo contributo, la sua “goccia”, potremo rendere l’Albania il grande Stato che il suo popolo merita.
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L’Avvocato Anila Halili nasce a Lushnje, in Albania, nel 1990. Si trasferisce giovanissima in Italia con la sua famiglia.
Il suo percorso di studi, di matrice classico-umanistica, si declina tra l’Albania e l’Italia, permettendole di raggiungere il livello “madrelingua” sia nella lingua italiana, che in quella albanese.
Nel 2014 consegue la Laurea Magistrale il Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Parma, con una tesi in diritto penale, con relatore il prof. Avv. Paolo Veneziani.
Dal 2015 svolge per circa 18 mesi la pratica forense presso lo Studio Legale Vichi e Pasqualini di Pesaro.
Nel frattempo frequenta la Scuola di Specializzazione, in preparazione dell’Esame di Stato per l’abilitazione alla Professione Forense, che supera con successo nel 2016.
Frequenta anche il Corso Biennale per Difensore di Ufficio, organizzato dagli Ordini degli Avvocati di Ancona e Pesaro.
L’Avvocato Anila Halili è iscritta all’Albo degli Avvocati del Foro di Cremona, dove esercita la professione presso i suoi studi di Cremona e Casalmaggiore.
Si occupa sia di diritto civile, che di diritto penale.
È specializzata in immigrazione, tutela di minori, famiglia.