L’economia del Kosovo è tra le meno sviluppate d’Europa ma questo non significa che non si possa invertire la rotta. Anzi, proprio la condizione di svantaggio può diventare un incentivo all’investimento: basso costo di manodopera, basse aliquote, normativa fiscale favorevole, settore bancario ridotto ma funzionale, sistema commerciale efficiente, poca regolamentazione.
Se una valutazione complessiva sullo stato dell’economia kosovara non può prescindere dall’incidenza dell’economia sommersa ed illegale e dalle cosiddette “strutture parallele” (bancarie, assicurative, salariali, di assistenza pubblica), è anche vero che dopo il conflitto del 1999, il pil è cresciuto di circa il 48.5% (dati Ice). “La Regione Puglia sosterrà la richiesta di fondare una Camera di Commercio Italo-Kosovara perché i commerci aiutano a costruire la confidenza, la conoscenza, l’amicizia, la contaminazione tra i popoli. Occorre abbattere sempre i muri della paura e il popolo dei commercianti, in più occasioni, ci ha aiutato ad abbattere le barriere. La nostra disponibilità è massima nel darvi una mano per raggiungere questo obiettivo”. Pieno sostegno arriva dal presidente della giunta pugliese Nichi Vendola nel corso dell’incontro a Bari con l’ambasciatore della Repubblica del Kosovo in Italia Albert Prenkaj. “Con i Paesi dei Balcani – ha continuato Vendola – abbiamo intensissimi rapporti politici, istituzionali, culturali, economici e commerciali. Siamo l’interlocutore naturale non solo dell’area balcanica ma anche della costa Sud del Mediterraneo. Per noi i processi di democratizzazione che riguardano l’area balcanica sono molto importanti e per questo cercheremo di fare la nostra parte. Più cresce un clima di pace, di sviluppo e di dialogo nei Balcani, più la Puglia, dirimpettaio principale, ne può essere beneficiata”. Anche il presidente del Consiglio regionale pugliese Onofrio Introna, incontrando la delegazione composta dal rappresentante della Camera di Commercio del Kosovo Samir Lleshi e dal direttore del Dipartimento della Collaborazione economica Internazionale del Ministero degli Affari Esteri Agron Maloku, ha dato il benvenuto in Puglia. “La nostra regione viene definita una terra di pace e il popolo pugliese, un popolo che ama aprirsi al migrante e a colui che è in giro per il mondo. Con il Kosovo, la Puglia – ha detto Introna – può avviare una intensa e proficua fase di collaborazione”. Oggi il principale partner economico del Kosovo è la Macedonia seguita da Serbia, Germania e Turchia. Ma si stanno facendo strada altri assi di penetrazione, in particolare tra i Paesi frontalieri. L’Italia nel 2008 risultava al 5° posto tra iclienti del Kosovo e al 6° tra i fornitori, con una quota di mercato del 4%. Se l’agricoltura è la principale attività economica del Kosovo con 1,1 milioni di ettari coltivabili (il 53% del territorio) e più del 60% della popolazione che vive e lavora in aree rurali, ci sono circa 43mila imprese concentrate soprattutto nel settore commercio (la metà del totale). In questo senso acquista importanza un ente camerale Italo-Kosovaro. “Il Kosovo è una regione giovanissima – ha continuato Vendola – che nasce sulle ceneri e sulle macerie di un conflitto. Oggi comincia un percorso di conoscenza e cooperazione conquesto Paese con il quale abbiamo bisogno di scambiare competenze nei settori dell’agroalimentare, dei beni culturali, dei sistemi universitari, della sanità, dell’industria energetica. Temi tutti che oggi vengono affrontati, anche nei Balcani, alla luce della modernità”.
Dopo Bari, la missione economica e istituzionale dell’ambasciatore Prenkaj, ha fatto tappa nel Foggiano dove la delegazione ha visitato la cooperativa ‘Terre e Gusti’ nell’area a sviluppo industriale di Lucera e incontrato i produttori di alimenti tipici pugliesi. Gli incaricati d’affari kosovari, hanno poi visitato le sedi di Confcommercio e di Confcooperative Foggia, confrontandosi con i vertici associativi, e visitato la Facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Foggia.