L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale riporta che ci sono circa 250.000 albanesi in Italia che lavorano legalmente, pagando tasse e assicurazioni sociali.
Gli albanesi sono elencati secondi per numero di lavoratori dipendenti, con 225.000, dopo i marocchini. I cittadini cinesi sono al terzo posto, con 203.000 lavoratori dipendenti.
Gli albanesi costituiscono inoltre la più grande comunità straniera in termini economici. Secondo la Fondazione Leone Moressa , gli albanesi in Italia dichiarano da 3,5 a 3,7 miliardi di euro all’anno, importo quasi uguale all’intero bilancio pubblico dell’Albania, ovvero il 30% del PIL totale albanese.
Il reale impatto economico degli immigrati
Gli immigrati sono una grande risorsa economica non solo per il paese ospitante, dove contribuiscono al PIL nazionale, ma anche per il loro paese di origine. In un Paese che invecchia (7 nascite contro 11 morti ogni mille abitanti), la presenza immigrata rappresenta forza lavoro indispensabile in molti settori. Da un punto di vista previdenziale, i lavoratori immigrati versano 11,5 miliardi di contributi e garantiscono un saldo positivo per le casse INPS.
Secondo quanto riportato dai media di Tirana che riprendendono le statistiche della Banca d’Albania le rimesse degli immigrati in Italia ammontano a 7 miliardi di euro negli ultimi 10 anni.
Le imprese immigrate
Accanto a queste professioni troviamo anche le imprese condotte da immigrati che continuano a crescere ed a produrre Valore Aggiunto. Negli ultimi cinque anni, in particolare, mentre le imprese italiane sono diminuite del 2,7%, quelle straniere hanno registrato un +25,8% raggiungendo quota 570 mila (9,4% sul totale) e producendo 102 miliardi di euro di Valore Aggiunto, pari al 6,9% della ricchezza complessiva.