Banca Mondiale: “Il modello di crescita economica dell’Albania, dovrebbe concentrarsi su 4 pilastri principali, e più specificamente su maggiori investimenti nella formazione del capitale umano, nella produttività delle imprese, nella sostenibilità e nelle finanze pubbliche”.
Tutto è definito nel nuovo Economic Memorandum della Banca Mondiale, che stima che l’Albania sia stata gravemente colpita dagli shock economici seguiti al terremoto del 2019, oltre che dalla pandemia di COVID-19.
Secondo la Banca Mondiale, per quanto riguarda il primo pilastro, “dopo che l’attuale situazione del sistema sanitario si sarà calmata, il Paese dovrà rifocalizzarsi sui suoi obiettivi economici a lungo termine, che includono la creazione di un modello di crescita economica forte e sostenibile per migliorare il tenore di vita dei cittadini, incoraggiando così persone qualificate e di talento a rimanere in Albania.
Per colmare il divario di competenze, l’Albania dovrà orientare la propria forza lavoro da lavori poco qualificati e medi a quelli con qualifiche elevate, il che richiede il miglioramento del processo di apprendimento, la riforma del sistema universitario e lo sviluppo delle competenze che meglio si adattano alle esigenze del mercato del lavoro.
Gestione dei rifiuti
Concentrandosi sui reali problemi che affliggono settori come il turismo e l’agricoltura a causa dell’inquinamento e dei rifiuti, la Banca Mondiale ha anche evidenziato la preoccupazione relativa agli inceneritori. “La costruzione di nuovi inceneritori solleva anche preoccupazioni in merito al rispetto dell’acquis dell’UE sui rifiuti, compreso il principio della gerarchia dei rifiuti e degli obiettivi di riciclaggio”, afferma il rapporto.
Lo stesso memorandum riconosce che la gestione dei rifiuti è una priorità per lo sviluppo sostenibile del turismo e dell’agricoltura e che l’Albania ha rafforzato il quadro giuridico allineandolo all’acquis dell’UE, tuttavia è necessario rafforzare l’attuazione della legislazione.
“L’Albania è tra i paesi con la più alta percentuale di cattiva gestione dei rifiuti nel Mediterraneo con (73%), seguita da Montenegro (95%), Egitto (93%) e Libia (64%). Attualmente, ce ne sono diversi strumenti giuridici ed economici per regolamentare, finanziare e stimolare gli sforzi di gestione dei rifiuti, compresa la protezione dell’ambiente marino.
La nuova strategia nazionale 2020-2035 per la gestione integrata dei rifiuti mira a recepire i principi dell’economia circolante nel sistema nazionale di gestione dei rifiuti. Tuttavia, circa il 30 per cento della popolazione non è servito da infrastrutture di gestione dei rifiuti, incoraggiando lo smaltimento dei rifiuti in discariche. I rifiuti vengono spesso scaricati illegalmente in fiumi o laghi, inquinando infine i corsi d’acqua e la costa dell’Albania, osserva la Banca Mondiale.