Sempre più frequentemente si leggono sui giornali notizie riguardanti denuncie da parte di donne dello spettacolo contro i propri molestatori; il più delle volte si tratta di accuse rivolte ad importanti uomini di potere che, sfruttando la propria influenza e il proprio denaro, hanno rovinato la vita di molte professioniste.
A far scoppiare la bomba circa tre mesi fa, fu il ‘caso Weinstein’: Weinstein, noto produttore cinematografico hollywoodiano, venne denunciato da più di un centinaio di donne dello spettacolo che raccontavano di come il produttore approfittasse del proprio potere per intimorire e abusare delle attrici.
Dal ‘caso Weinstein’ si sono susseguite altre denuncie, altre testimonianze; sono emerse altre vittime e altri carnefici. Il fenomeno è diventato così importante che il Times ha deciso di premiare con il titolo di ‘Personaggio dell’anno 2017’ il gruppo di attiviste noto come #metoo, che si dedica a supportare tutte quelle vittime di violenza psicologica e fisica che hanno deciso di rompere il silenzio e denunciare il proprio molestatore.
Una tra queste coraggiose eroine è sicuramente l’attrice statunitense di origini albanesi Eliza Dushku che, pochi giorni fa, ha trovato il coraggio di denunciare le molestie subite all’età di dodici anni da Joel Kramer, suo stunt cordinator durante le riprese del film ‘True Lies’. Eliza ha scelto di comunicare l’evento traumatico attraverso un lungo post su Facebook, in cui ha raccontato la violenza subita ormai venticique anni fa:
“Ricordo perfettamente con quanta cura ha chiuso le tende e abbassato le luci. Come ha abbassato l’aria condizionata fino quasi a ghiacciare. Dove mi ha fatto sedere su uno dei due letti nella stanza […] Come è sparito in bagno e come è riapparso: nudo, con indosso niente altro che un piccolo asciugamano che lo copriva a malapena in vita […] Ricordo cosa indossavo io (i miei pantaloncini bianchi di jeans preferiti, che grazie al cielo non erano facili da togliere). Ricordo come mi è venuto addosso sul letto, come mi ha stretta contorcendosi con il suo corpo gigantesco e come ha ha iniziato a strusciarsi su di me. Ha detto queste parole: ‘Adesso non devi più fare finta che io non ti piaccia, tesoro. Puoi smetterla’ […] Quando ha ‘finito’, mi ha detto: ‘Credo che dovremmo fare attenzione’. Immagino che intendesse che non era il caso di dirlo a nessuno: io avevo 12 anni e lui 36″
When I was 12 years old, while filming “True Lies”, I was sexually molested by Joel Kramer, one of Hollywood’s leading…
Posted by Eliza Dushku on Saturday, January 13, 2018
L’attrice ha raccontato delle minacce e delle ritorsioni subite; ricorda chiaramente l’episodio in cui una sua amica più grande, a cui aveva confidato l’accaduto, aveva deciso di affrontare apertamente Kramer e ricorda come il confronto si sia risolto con un nulla di fatto in cui lo stunt man negava le proprie responsabilità. Secondo l’attrice fu questo diverbio il motivo dell’incidente avuto poco tempo dopo sul set, nel quale si ruppe le costole. Per Eliza l’incidente non sarebbe stato casuale, ma si sarebbe trattato di una vera e propria ritorsione da parte di Kramer.
Dal racconto di Eliza è chiaro come Hollywood, nonostante lo scintillio delle sue luci e il lusso delle sue case, sia un luogo pericoloso, soprattutto per i più piccoli, e come non basti l’occhio vigile dei familiari, dei tutori legali, degli altri colleghi, per scongiurare situazioni traumatiche di questo tipo. La nota attrice Jamie Lee Curtis, che ha interpretato la madre di Eliza in ‘True Lies’ è sconvolta dalla vicenda e ha recentemente pubblicato un articolo sull’Huffington Post in cui scrive:
“La storia di Eliza ci ha risvegliato dal sonno con cui neghiamo una nuova, terribile realtà: l’abuso sui bambini […] È complicato lavorare con i bambini. Da una parte, viene chiesto loro di fare un lavoro da adulti in un contesto di adulti, circondati da centinaia di adulti che li spingono a recitare per il proprio interesse. Dall’altra, sono ancora naturalmente e intrinsecamente bambini […] Tutti noi dobbiamo assumerci la responsabilità del fatto che il modo rilassato e informale, da vecchi compagni di avventure, con cui ci relazioniamo con i giovani attori ha portato con sé il presupposto sbagliato che i bambini sono adulti in un mondo di adulti, in grado di fare scelte da adulti”
L’attore Arnold Schwarzenegger si è espresso in merito alla vicenda tramite un tweet in cui ha scritto:
“Sono scioccato e rattristato per Eliza, ma sono anche orgoglioso di lei – oltre ad essere un grande talento e una donna straordinaria, è così coraggiosa”
Tom, you bet your ass all of us would have done something. I’m shocked and saddened for Eliza but I am also proud of her – beyond being a great talent and an amazing woman, she is so courageous. https://t.co/EJJbkdior2
— Arnold (@Schwarzenegger) January 16, 2018

Anche il regista James Cameron ha espresso la sua opinione sulla vicenza Dushku – Kramer, lodando l’attrice per la coraggiosa scelta di denunciare e spendendo parole di ammirazione per il gruppo #metoo, per il merito di aver dato il coraggio a molte donne di rompere il silenzio contro i loro molestatori.
Dal canto suo Kramer ha invece negato le accuse e ha minacciato di querelare per calunnia l’attrice statunitense. Ma tutto ciò non gli è servito a mantenere il proprio posto di lavoro: la World Production Agency lo ha infatti licenziato poiché colpevole di non aver rispettato il codice etico a cui tutti i componenti dell’agenzia devono attenersi.
Eliza Dushku, nelle ultime righe del suo post, ha ringraziato i fan per il loro supporto e tutte le donne che, prima di lei, hanno deciso di denunciare i proprio molestatori. Denunciare dopo venticinque anni non è semplice, ma si è trattato di una scelta obbligata nei confronti delle giovani ragazze:
“Qualche settimana fa, su internet ho trovato una foto di Joel Kramer che abbraccia una ragazzina. Un’immagine che continua a tormentarmi da allora. Non riuscivo più a tenere nascosto quello che mi era successo”
[author title=”Eliza Dushku” image=”https://www.albanianews.al/wp-content/uploads/2018/01/eliza-dushku_profile.jpg”]
Eliza Dushku nasce il 30/12/1980 a Watertown (Massachusset) da padre albanese e madre anglo-danese. Il suo esordio nel mondo del cinema risale al 1992 con il film That Night. Negli anni seguenti ha lavorato in altri film hollywoodiani al fianco di attori dal calibro di Leonardo Di Caprio, Robert De Niro, Arnold Schwarzenegger. La sua fama però è strettamente legata al personaggio di Faith Lehane, interpretato nella serie tv Buffy l’ammazzavampiri.
Nonostante sia nata e cresciuta negli Stati Uniti, non ha dimenticato le proprie origini albanesi, di cui va fiera tanto da farsi tatuare sul collo l’aquila bicefala. Nel 2005 visitò la famiglia del padre in Albania dopo essere stata personalmente invitata dal presidente albanese; mentre si trovava lì visitò anche la comunità albanese del Kosovo. Ha recentemente ultimato il suo documentario sull’Albania (già disponibile su Netflix USA), dal titolo ‘Dear Albania’ in cui documenta il suo viaggio attraverso quindici città albanesi.
L’attrice è stata nominata due volte nel 2004 per un Teen Choice Award al Teen Choice Awards per Tru Calling e per un Saturn Award ricevuto dalla Academy of Science Fiction, Fantasy & Horror Films al 30th Saturn Awards come migliore attrice di serie TV per Tru Calling. Nel 2008 ha vinto anche un premio come miglior attrice protagonista in un film horror per la sua performance in The Alphabet Killer.[/author]