Sono le 11:45 del 15 marzo 2008 quando un caldo sabato mattina della mite campagna albanese diventa rovente. 400 tonnellate di munizioni esplodono nel deposito di armi fra le colline di Gerdec, a 13 km da Tirana. 26 morti, almeno quelli ufficialmente dichiarati, più di 300 i feriti.
Questo articolo è stato originariamente pubblicato il 15 marzo 2012
Donne e uomini si mettono a correre trascinandosi appresso bambini spaventati ed anziani allo stremo delle loro forze.
A quattro anni di distanza, la questione sembra apparentemente chiusa, con la sentenza emessa 2 giorni fa con 10 innocenti, 99 anni totali di condanna e 40 milioni di lek. Questo il bilancio finale della Corte di Primo Grado per il processo Gerdec. Se i colpevoli abbiano o meno la condanna adeguata non è nostro compito giudicare. Purtroppo.
Ma possiamo riflettere e questo non può negarcelo nessuno. Possiamo e dobbiamo ricordare. E dobbiamo chiederci quale sia il punto di partenza di questa catastrofe che ha distrutto vite, case, famiglie e relazioni. Vite a parte, qualcosa si può ricostruire, ma con macchie che non si tolgono, su volti e muri.
Sono macchie di sangue, perché le bombe portano solo sangue. Le bombe portano guerra anche in tempo di pace e quanto è successo dovrebbe aprire gli occhi su una realtà che non è quella piccola, piccola e bucolica di Gerdec alle porte di Tirana. Ma per comodo, tutti hanno scelto di voltarsi dall’altra parte, continuando a credere che la guerra non è un problema nostro, non siamo in guerra.
Ma se non siamo in guerra, perché il 15 marzo sono esplose 400 tonnellate di munizioni? Questo dimostra che la guerra non risparmia vite nemmeno quando non la si vede. E se quelle bombe non fossero esplose lì, in quel punto, a quell’ora, e non avessero ucciso quelle 26 persone, esattamente quelle 26 persone, avrebbero ucciso qualcun altro senza nome e senza volto, senza notizia o anniversari.
Sarà diverso solo quando nessuno lavorerà più con un’ arma in mano, che sia per sparare, per produrla, impacchettarla o disinnescarla: sono tutti anelli della catena di produzione della guerra.
Dieci anni dopo la tragedia di Gerdec, la gazzetta albanese Tema online pubblica in esclusiva un nuovo video.
Gerdec, 15 Marzo 2008. Dieci anni dopo la tragedia di Gerdec, la gazzetta albanese Tema online pubblica in esclusiva un nuovo video. https://www.albanianews.al/notizie/albania/tragedia-gerdec-tirana-2008
Geplaatst door ALBANIA NEWS op Donderdag 15 maart 2018
Questo articolo è stato originariamente pubblicato il 15 marzo 2012