Alessandro Leogrande è stato scrittore e giornalista ma soprattutto intellettuale con la rara dote di saper raccontare la realtà in modo mai superficiale, incontrando le persone e conoscendole nel profondo e restituendo le loro storie in maniera lucida, analitica e allo stesso tempo poetica.
Lo scrittore italiano ha dato un notevole contributo nel corso della sua vita agli emigrati albanesi, portando molte volte l’attenzione mediatica su quel che succedeva durante i loro tragitti in mare.
In particolar modo, l’episodio del 28 Marzo 1997, quando la nave Katër i Radës partita da Valona – e che contava 120 persone tra uomini, donne e bambini – entrò in collisione con la nave della marina italiana ‘Sibilla’ (che ne contrastava il tentativo di approdo) non lasciando scampo a circa 90 persone, in quel che è passato tristemente alla storia come la tragedia di Otranto.
Ieri è stato ricordato nella biblioteca ministeriale – a un anno dalla sua scomparsa – dove erano presenti suoi amici e suoi colleghi, italiani e albanesi.
“Conoscere Alessandro è stato un vero privilegio. Era un piacere parlare con lui, incontrarlo, per tutti quelli che lo conoscevano. Conoscerlo, inoltre, voleva dire fare un grande salto in avanti rispetto al normale punto di vista geografico, politico sociale e culturale.” – ha affermato Loredana Capone, responsabile culturale della regione Puglia.
Sempre durante la giornata di ieri, il comune di Tirana ha intitolato una strada ad Alessandro Leogrande, nei pressi del parco del lago artificiale. Con queste parole l’ha voluto ricordare il suo amico e collega albanese, Ylljet Aliçka:
“Questa mattina ho notato che la strada intitolata ad Alessandro Leogrande è quella in cui faccio jogging, in questo modo avrò la possibilità di salutarlo ogni giorno. L’ho conosciuto a teatro in Corea. Quel che mi chiedo è se quella capacità di confessare e armonizzare il pensiero con la parola, la capacità di esprimere la parola che aveva Alessandro, fosse merito della scuola italiana o suo come uomo. E non riesco a darmi una risposta neanche oggi.”
Anche il sindaco di Tirana, Erion Veliaj, tramite i social media ha ricordato così lo scrittore Alessandro Leogrande: “Durante la sua breve vita, Alessandro Leogrande ha scritto a nome dei deboli, degli emarginati e degli immigrati, specialmente noi albanesi. In ricordo della sua vita, abbiamo intestato una delle bellissime strade di Tirana dopo di lui!”
Lo scrittore tarantino è stato anche ricordato da Arlinda Dudaj, editrice delle sue pubblicazioni in lingua albanese:
“Alessandro Leogrande ha fatto molto per noi. Io l’ho conosciuto nel 2012, mentre Alessandro ha conosciuto la nostra terra molto prima: a soli 14 anni, infatti, era venuto con suo padre nel nostro paese, che fin da subito gli ha lasciato un’ottima impressione.”