Il Teatro Nazionale diventa proprietà del Comune di Tirana. Con un decreto del Consiglio dei Ministri dell’8 maggio, su proposta del Ministero della Cultura, il teatro e il suo terreno di 5.522 metri quadrati vengono trasferiti alla proprietà del comune.
L’obiettivo è quello di costruire un nuovo edificio contemporaneo, si legge nel decreto pubblicato nella Gazzetta ufficiale. Tuttavia, nell’articolo 2 del decreto, si afferma che al Comune di Tirana è vietato cambiare la destinazione della proprietà, alienarla o consegnarla a terzi per l’uso.
La demolizione dell’edificio usurato del Teatro Nazionale e la costruzione di un nuovo teatro con standard europei e moderni ha causato numerose proteste degli attori stessi e della società civile. Tuttavia anche gli attori si sono divisi sull’argomento tra coloro che vogliono un teatro nuovo e degno e gli altri che vogliono ripristinare il vecchio edificio.
Dopo due anni di proteste, il Comune di Tirana ha deciso di costruire con fondi provenienti dal bilancio statale, il nuovo Teatro Nazionale al posto di quello esistente, rompendo l’accordo di concessione con la ditta “Fusha.sh.pk”, usando così i fondi statali per la costruzione del Teatro Nazionale e non più da investitori privati. Lo stesso Comune di Tirana ha affermato che questa decisione è arrivata a soddisfare le esigenze degli artisti.
Il passaggio di proprietà ha irritato alquanto il Partito Democratico che si è espressa con parole durissime:
“Nel bel mezzo della pandemia, quando gli albanesi sono rinchiusi nelle proprie case, il governo ha approvato un decreto criminale. Con esso, il Primo Ministro Rama passa l’area del Teatro Nazionale al sindaco Veliaj. Praticamente tratta il patrimonio culturale come un bottino di guerra. Nel decreto si afferma che sarà costruito un nuovo edificio, escludendo la possibilità di riabilitazione. la cecità da ladro spinge il governo e il comune a intraprendere questa iniziativa. Con questa la cocciutaggine del governo centrale e locale si arriverà a demolire in modo violento ogni edificio storico e culturale. Ma l’edificio del Teatro rimarrà in piedi, non solo perché lì c’è l’anima di una Tirana sofferente, ma anche il cuore di una protesta lunga ed equa ” scrive l’esponente del PD Tabaku.
Mentre il segretario del PD Basha ha aggiunto:
“In un momento in cui gli albanesi si aspettano il sostegno dello stato, nel momento della pandemia Edi Rama e la sua banda si stanno affrettando a cancellare il teatro, a distruggere questa ricchezza della cultura e del patrimonio storico. Il messaggio è chiaro; anche in tempi di pandemia l’unica cosa che pensano è quello di rubare e vogliono farlo nel modo più violento possibile.
Ogni passo verso la demolizione del Teatro Nazionale è un puro atto di guerra contro i cittadini e non solo contro l’arte e gli artisti. La risposta non tocca solo agli attori ma anche ai cittadini. È per questo che invito i cittadini di sinistra e di destra a capire che al Teatro Nazionale c’è la linea rossa. Se questo potere andrà alla fine della follia e accenderà il fuoco nel teatro, si deve aspettare il popolo per liberare ogni istituzione usurpata. Questa è la mia chiamata ai cittadini albanesi e all’opposizione. Il teatro è la linea rossa. L’atto di guerra avrà la risposta meritata “
Il Presidente della Repubblica si rivolge alla Corte Costituzionale
Anche il Presidente Meta si è espresso contro il passaggio di proprietà del Teatro alludendo un superamento dei limiti costituzionali, e perciò ha deciso di rivolgersi alla Corte Costituzionale, invitando il governo e il Comune di Tirana di non fare nessun ulteriore passo finche la Corte non si sarà espressa.
Rama: nessun passo indietro
Ma il premier Rama ha annunciato che non farà nessun passo indietro.
“È un processo su cui mi sono già espresso già da molti anni fa e sono l’ultima persona a cui dovresti chiedere di fare un passo indietro. Sono il primo ad averlo detto dal 1998-99, che l’edificio deve essere demolito e l’Albania deve avere un teatro decente. Tutti gli argomenti sono stati esauriti. Ognuno ha il diritto di avere le proprie opinioni, ma alla fine la maggioranza decide. Siamo la maggioranza e abbiamo preso questa decisione e non vedo come certe minoranze possano imporre in qualsiasi forma di processo decisionale, che sono legate ai poteri del governo eletto dal popolo “, ha detto Rama.
Veliaj: a fine anno iniziano i lavori
Intanto il sindaco di Tirana, Veliaj, ha annunciato che i lavori cominceranno alla fine dell’anno o al massimo all’inizio del 2021.
“Siamo definendo gli ultimi dettagli del progetto e abbiamo annullato la concessione precedente, partendo dalle richieste degli artisti in quanto l’impresa privata non poteva fare alcune cose richieste. Ci prenderemo tutto il tempo necessario per il nuovo progetto, ma sarà fatto. Sarà un progetto di Bjarke Ingels quello di creare un teatro moderno, dove eviteremo di andare dentro con le coperte, ma ci sarà un sistema di riscaldamento-raffreddamento.
Ci saranno sale per le prove e non sarà più un pollaio come prima. Il teatro non è mai stato un patrimonio culturale e non è mai stato dichiarato tale. I lavori inizieranno alla fine di quest’anno o all’inizio del prossimo anno. Il nuovo teatro è stato progettato da Bjarke Ingels e nessun centimetro appartenente al teatro ne risentirà, anzi verrà ampliata l’area” ha detto Veliaj.
L’Alleanza per la Difesa del Teatro Nazionale: prenderemo a legnate i mafiosi che vogliono impossessarsi degli edifici pubblici.
L’Alleanza per la difesa del teatro nazionale afferma che il comune di Tirana, attraverso la polizia municipale, ha inviato loro una lettera chiedendo loro di liberare l’edificio, che è già di proprietà del comune, dopo l’approvazione del decreto della settimana scorsa.
Ma appena hanno visto gli ufficiali di polizia, i membri dell’Alleanza si sono riuniti. I membri dell’Alleanza per la difesa del teatro, affermano che non si ritireranno e faranno anche una grande protesta con un fronte al comune, affinché il sindaco Erion Veliaj capisca la loro forza.
Mentre il regista Edmond Budina afferma che sono pronti a versare sangue e non consegnare l’edificio.
“Li avverto di non cercare versamento di sangue. Guarda come arrivano come ladri e attaccano in un momento inopportuno. In pochi minuti sono arrivati numerosi. Vi esorto a mantenere la calma. Perché anche possiamo perdere la pazienza. Prendete a legnate coloro vengono di nascosto come mafiosi per impossessarsi delle proprietà pubbliche. Tutti gli albanesi dovrebbero uscire in difesa del Teatro Nazionale.” afferma Budina.