L’ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani (ODIHR) dell’OSCE ha pubblicato il rapporto finale riguardante le problematiche delle elezioni amministrative in Albania in un documento di 34 pagine.
La pubblicazione dell’ODIHR
“Le elezioni amministrative del 30 giugno si sono svolte con scarso riguardo per gli interessi dell’elettorato. L’opposizione ha deciso di non partecipare e il governo ha deciso di tenere le amministrative senza di essa.
In un clima di stallo politico, gli elettori non avevano scelta significativa tra le opzioni politiche. In 31 dei 61 comuni, i candidati sindaci gareggiavano senza avversari. Lo scontro politico ha portato all’incertezza giuridica e molte decisioni dell’amministrazione elettorale sono state prese con l’obiettivo politico di garantire lo svolgimento delle elezioni.
La votazione è stata in generale pacifica e il conteggio dei voti è stato valutato positivamente, anche se alcune delle procedure non sono state seguite correttamente.” – si legge nel rapporto.
L’OSCE-ODIHR ritiene che la giornata delle elezioni sia stata generalmente pacifica, nonostante tensioni e scontri isolati di piccolo numero. Tuttavia, un grande punto interrogativo riguarda le procedure di elezioni come sottolineato dall’OSCE-ODIHR:
“Le liste degli elettori mostravano firme praticamente identiche, il che è una prova che qualcun altro ha votato. L’elenco contiene firme identiche per conto di alcune persone, fatto che suscita il sospetto che il numero di elettori sia stato aumentato artificialmente, con una persona che ha votato per conto di altre.
I cittadini, in particolare quelli che lavorano per la pubblica amministrazione, hanno subito pressioni dirette e indirette per esprimere le loro preferenze politiche.”
Nel documento, inoltre, l’OSCE-ODIHR ha formulato alcune raccomandazioni affinché il processo elettorale in Albania sia in linea con gli impegni dell’organizzazione stessa e degli standard internazionali per le elezioni democratiche.
Le raccomandazioni riguardano il coinvolgimento dei partiti in un dialogo globale sulla riforma elettorale, garantendo il diritto degli elettori a libere elezioni eliminando il vecchio problema dell’abuso delle risorse amministrative, rafforzando l’indipendenza e l’imparzialità dell’amministrazione elettorale e della magistratura.
“L’OSCE invita le autorità e i partiti politici ad adottare misure per eliminare il problema dell’abuso delle risorse amministrative durante e tra le elezioni, adottando misure per garantire che gli elettori non siano sottoposti a pressioni politiche.
Le forze dell’ordine sono tenute a indagare con attenzione, tempestività e trasparenza su tutti i casi di violazioni della legge elettorale.
Il governo dovrebbe stabilire una procedura per consentire ai dipendenti della pubblica amministrazione di denunciare le pressioni politiche che potrebbero essere state fatte sul posto di lavoro. Queste persone devono avere la protezione totale garantita dalla legge.” – si legge nel documento.