Al termine delle indagini, i pubblici ministeri sono arrivati alla conclusione che la protesta dell’opposizione è stata legale,munita di tutti i permessi della polizia e che non ci fu un tentativo di rovesciare l’ordine costituzionale. La notizia è stata confermata da fonti ufficiali dell’accusa.
Secondo la Procura finora non è riuscita a dimostrare che la protesta del 21 gennaio era volta a far cadere il governo guidato dal Primo Ministro Sali Berisha.
Oltre a questa constatazione dell’ accusa, la Polizia di Stato non è riuscita a fornire alcuna prova per confermare le dichiarazioni dei ministri e del Premier che c’è stato un colpo di stato. Secondo i dati della Procura, anche se le indagini sono iniziati già da tempo, ci si aspetta che entro i prossimi tre mesi venga chiuso il fascicolo.
Anche se non ancora ufficiale questa conclusione è stata risultato di un inchiesta di quasi un anno tra interrogatori e numerosi documenti ufficiali,ma nessuna prova ha dimostrato che la manifestazione del 21 gennaio è stato un colpo di stato. Secondo la polizia, facendo riferimento al materiale inviato al pubblico ministero, il 21 gennaio 2011 non ci fu nessuna organizzazione per un colpo di stato, ma solo una manifestazione legale, trasformata in disordini distruggendo così la proprietà pubblica.
“In nessuna parte degli atti della polizia non vengono nominate le vittime del 21 gennaio 2011. Sugli atti viene esposto la violazione dell’ordine costituzionale, la distruzione delle proprietà pubbliche e private e l’attacco verso gli effettivi di polizia.
Non viene nominato né la violenza della polizia contro i manifestanti né i morti e i feriti verificatosi il giorno della manifestazione “- si dice dalle fonti della Procura riferendosi al materiale che la polizia ha deposto presso gli organi di accusa in relazione all’inchiesta “richiamo contro l’ordine costituzionale”
“Dagli indagini svolti fino ad oggi, non ci risulta che abbiamo a che fare con l’organizzazione di un colpo di stato” Dalla verifica eseguita e dalle indagini fino ad oggi abbiamo dimostrato che gli organizzatori, e cioè l’opposizione, ha organizzato una manifestazione civile, uscita poi appositamente fuori controllo da certi individui portando come conseguenza l’uccisione di quattro manifestanti da parte dei membri della Guardia della Repubblica i quali sono stati poco professionali nello svolgere del loro dovere-viene riportato da fonti vicini all’accusa riferendosi al voluminoso materiale depositato preso gli uffici dei due procuratori del caso.
La Procura: Altri tre mesi di indagini per il fascicolo del 21 gennaio
TIRANA- La commissione d’inchiesta che sta indagando sulle conseguenze della manifestazione del 21 gennaio 2011 ha deciso l’allungamento dei tempi di indagini per altri tre mesi. La notizia è confermata da fonti ufficiali dell’ accusa. Si evince altresì che la ragione decisiva per la proroga dei termini per le quattro indagini penali, è stato il ritardo della risposta dell’ispezione delle armi e dei proiettili trovati nei corpi delle vittime e gli oggetti intorno alla sede dl governo
“La Procura di Tirana, ha istituito un enorme gruppo d’inchiesta incaricata ad indagare le conseguenze prodotte dalla manifestazione del 21 gennaio. Un gruppo di PM è stato istituito per indagare i funzionari e gli effettivi della Guardia della Repubblica degli omicidi di quattro manifestanti e di altri sei feriti. L’ altro gruppo d’inchiesta sta indagando gli organizzatori della manifestazione, per scoprire l’immaginario “putsch”.
Appunto per entrambi questi due gruppi d’inchiesta che è stato prorogato per altri tre mesi l’indagine a causa delle difficoltà riscontrate durante il lavoro”, – afferma l’accusa. Anche gli altri due gruppi d’inchiesta non sfuggono alla proroga. “Un gruppo è focalizzato sulla violenza della polizia contro i manifestanti e i giornalisti e l’altro gruppo ha indagato e continua ad indagare sulle violenze e la distruzione delle proprietà pubbliche e private che i manifestanti hanno causato nella giornata del 21 gennaio”, -viene dichiarato da fonti ufficiali della Procura.
Secondo la Procura,a parte il ritardo del ispezione sugli armi e sui proiettili, gli ufficiali del FBI non hanno ancora consegnato alla commissione d’inchiesta la relazione finale del ispezione del server delle videocamere di sicurezza della sede del governo. Da fonti confidenziali del “Il Secolo” si è venuto a sapere che l’FBI ha constatato l’ eliminazione eseguita dai dipendenti dell’ amministrazione del Consiglio dei ministri, che sono già sotto inchiesta per “impedimento alle indagini”.
I deputati del Partito Socialista che sono stati interrogati in Procura
Gli investigatori della Procura di Tirana che stanno lavorando per risolvere e identificare i “putschisti” della manifestazione del 21 gennaio 2011,hanno interrogato finora diversi membri del Partito Socialista. Si tratta dei deputati che hanno contribuito ad organizzare la manifestazione e sono stati visti da varie registrazioni televisive vicini alla folla dei dimostranti. Secondo la Procura finora sono stati interrogati: Paulin Sterkaj, Tom Doshi, Pjerin Andrea, Besnik Bare, Sajmir Tahiri, Taulant Balla, Asllan Dogjani, Arben Çuko e il presidente del Partito social-democratico Skender Gjinushi.
I server del governo sono stati cancellati nella mezzanotte.
I filmati registrati durante la protesta del 21 gennaio dalle videocamere di sicurezza della sede del governo sono stati copiati e cancellati durante la notte tra il 21 e 22 gennaio. Una persona specializzata ha avviato il processo di copia e cancellazione alle 01:00 e ha continuato fino al mattino. A questa conclusione sono raggiunti gli esperti della FBI dopo tanti ispezioni fatti al server centrale delle telecamere di sicurezza situate in diverse parti della sede. La Procura ritiene che queste videocamere hanno filmato le guardie sparare verso i manifestanti. Ma questo rapporto non è ancora ufficialmente pubblicato.
Secondo fondi riservati del “Il Secolo” si viene a sapere che: dall’ esaminazione del server centrale è stato constatato che i filmati registrati il giorni del 21 gennaio inizialmente sono stati copiati e successivamente cancellati. La cancellazione risulta essere stato fatto alle 01:00 del 22 gennaio 2011 nel momento della riformatazzione del server centrale. Si presume che questa azione è stata eseguita da un esperto nel campo della tecnologia informatica,un ingegnere dell’ IT(Istituto della Tecnologia)”.
A proposito di questo, gli investigatori della task force hanno già interrogato due ingegneri della IT, uno dipendente del governo e l’altro ufficiale della Guardia della Repubblica. Entrambe queste persone hanno negato di aver manomesso il server delle telecamere di sicurezza. “Facendo riferimento alla relazione dell’FBI sull’ora della cancellazione dei filmati dal server centrale situato presso l’ufficio di sorveglianza delle telecamere di sicurezza, constatiamo che nello stesso periodo di tempo gli investigatori si trovavano nella sede del governo a raccogliere le prove.
In quel arco di tempo viene contattato il Comandante della II Unità incaricato alla sicurezza dell’edificio di mettere a disposizione i filmati delle videocamere di sicurezza. Oltre al Comandante gli investigatori hanno contattato anche il Segretario Generale del Consiglio dei ministri, Gjergj Lezhja chiedendoli di mettere a disposizione delle indagini i filmati. Tale richiesta è stata fatta ripetutamente ottenendo come risposta che le videocamere non funzionavano da tempo” viene saputo dalla Procura.
Le accuse – Comma 248 – Abuso d’ufficio
Le azioni e non, compiute intenzionalmente o non, che non sono conformi alla legge, comportano una non corretta esecuzione del proprio dovere da parte dei dipendenti che esercitano funzioni pubbliche. Quando questi azioni comportano a lui o magari ad altri, guadagni impropri materiali o non, o hanno danneggiato gli interessi legittimi dello Stato,dei cittadini e delle persone giuridiche, se non costituiscono un altro reato penale, vengono punite con la reclusione fino a sette anni e una multa da 300.000 fino a 10 milioni di lek.
Comma 301 – Azioni che impediscono la scoperta della verità
Le azioni eseguite a scopo di modificare la decisione dell’avvenimento di un reato penale,danneggiando,cambiando o eliminando le sue tracce oppure muovendosi di nascosto, distruggendo, rubando,o falsificando un oggetto o un documento con l’intenzione di ostacolare e impedire il rilevamento del reato penale e l’autore di tale reato, è punito con una multa o con la reclusione fino a tre anni.
Gli armi e le persone che hanno sparato
Con l’aiuto della scientifica, la Procura oramai ha già individuato le persone che il giorno della manifestazione hanno dato fuoco in mezzo alla folla o in aria, come viene sostenuto dagli stessi membri della Guardia della Repubblica. Secondo l’indagine, fino ad ora sono stati identificati le armi di: Agim Llupo che attualmente si trova in carcere,e le armi degli altri indagati: Gazmend Ahmetaj, Mark Nikolli, Sadik Çelaj e Ilir Duraku. Per tutti e cinque questi effettivi della Guardia della Repubblica si presume che hanno aperto fuoco per 118 volte per aria o in mezzo alla folla dei manifestanti. Mentre la scientifica ha identificato un altro effettivo della Guardia il quale ha aperto fuoco con 9 proiettili con la propria arma del servizio del calibro 9milimetri.Un’altra persona non è stato ancora identificato ha sparato tre volte con la sua pistola personale del tipo “Makarov”. In totale, la Procura ha trovato e sequestrato 132 pallottole nel cortile dell’edificio del consiglio dei ministri, in particolare nella parte settentrionale del edificio.
Articolo di Flamur Vezaj. Pubblicato sul quotidiano Shekulli del 12 gennaio 2012. Titolo originale Prokuroria: Ja pse 21 janari nuk ishte një “grusht shteti.Tradotto per AlbaniaNews da Irena Popi.