L’ambasciatore dell’Unione Europea in Albania, Luigi Soreca, ha affermato che la commissione europea si opporrà al pacchetto anti-diffamazione approvato lo scorso 4 luglio dal parlamento albanese.
Per l’ambasciatore l’AMA (autorità dei media audio-visivi) non può svolgere un ruolo di supervisione per i media online affermando che in questo senso l’Unione Europea promuove l’autoregolamentazione dei media come modo per combattere la disinformazione e le fake news.
Le dichiarazioni di Soreca
“Quando si tratta di combattere la disinformazione, nonostante abbiamo le stesse preoccupazioni delle autorità albanesi per quanto riguarda la disinformazione, la commissione raccomanda approcci meno rigorosi, basati su un approccio di regolamentazione.
Questo è l’approccio che la commissione europea propone nel documento ‘la comunicazione e la gestione della disinformazione online’. La commissione europea condivide la preoccupazione di altre organizzazioni internazionali per la mancanza di chiarezza giuridica delle funzioni e dei poteri dell’autorità dei media audio-visivi nella regolamentazione dei media online, poiché potrebbe avere effetti negativi sulla libertà di espressione.” – ha affermato l’ambasciatore.
Un pacchetto contestato
I disegni di legge – come riportato dal giornale albanese reporter.al – sono stati presentati per la prima volta a dicembre e furono criticati perché giudicati anti-costituzionali e anti-libertà di espressione.
In particolare, la creazione di un sistema specifico di registrazione per i media è stata criticata poiché ritenuta una forma di licenza per la libertà di espressione, così come la creazione di un organo di vigilanza da parte dell’Autorità dei Media Audiovisivi perché considerato un’istituzione di censura.
A dicembre, sette organizzazioni internazionali per la libertà dei media hanno chiesto al governo di ritirare i progetti di legge, considerandoli senza precedenti nel continente europeo:
“Le organizzazioni ritengono che entrambi i progetti di legge siano in conflitto con la Costituzione della Repubblica d’Albania e con la legge europea.
Essi costituiscono semplicemente indebita limitazione della libertà di espressione e della libertà dei media e includono il rischio di un regime di vigilanza sui media online.” – si legge nella lettera firmata dalla federazione europea dei giornalisti, dal centro europeo per la libertà dei media e della stampa, da PEN International e da Reporter Senza Frontiere.
A gennaio sette organizzazioni albanesi che operano nell’ambito dei media e in quello della difesa dei diritti umani hanno pubblicato un comunicato congiunto ribadendo la richiesta al primo ministro Rama di ritirare i due disegni di legge riguardanti i media online sottolineando come questi minino la democrazia e la libertà di stampa.
“Questi due disegni di legge rischiano di far tornare l’Albania in un paese non democratico, minano fortemente la libertà di espressione e non risolvono alcun problema di quelli che i media hanno attualmente, compresi espressioni di odio, diffamazione, disinformazione e propaganda.” – si legge nel comunicato congiunto.