L’Albania ha il numero più basso di laureati nei Balcani nella fascia di età compresa tra i 30 e i 34 anni.
Quest’ultima è la fascia di età considerata più produttiva, il ‘periodo d’oro’ considerando energia ed esperienza dedicate al mondo del lavoro.
Secondo i dati riportati da Eurostat ed elaborati dalla rivista albanese Monitor , la percentuale dei laureati in Albania di questa fascia di età di riferimento è solo del 16,8%, l’indice più basso nei Balcani.
Il Montenegro, invece, detiene la percentuale più alta, con il 31% dei laureati in quella fascia d’età.
Seguono Serbia con il 27,2%, Macedonia con il 24,9%, Turchia con il 23,5% e Bosnia con il 17,2%. Gli indici riportati, sia per Albania che per gli altri paesi, prendono in riferimento l’anno 2015.
Di conseguenza, l’intera categoria forza-lavoro in Albania (prendendo come riferimento la fascia d’età dai 15 ai 65 anni) è meno istruita in relazione non solo ai Balcani ma anche a tutti i paesi in via di sviluppo e della media dei paesi dell’Unione Europea.
Analizzando gli indicatori dello sviluppo mondiale, curati dalla Banca Mondiale (WB), osserviamo che l’Albania ha circa il 50% della forza-lavoro con alle spalle solo otto anni di istruzione, a differenza delle altre nazioni nei Balcani dove dominano livelli medio-alti di istruzione.
Fattore giustificato in parte, secondo le analisi dell’ONU, dal periodo di transizione che sta vivendo la forza-lavoro in Albania; a causa dell’invecchiamento della popolazione, della nuova ondata emigratoria e del calo del tasso di natalità nell’intero paese.
Dati alla mano, le famiglie albanesi, nonostante tutto questo, continuano a spendere molto per quanto riguarda l’istruzione rispetto ai paesi limitrofi nei Balcani.
La spesa per l’istruzione, infatti, rappresenta di media il 4,4% del bilancio familiare complessivo (in riferimento all’anno 2016), indice in crescita del 2,3% rispetto al 2015 e che costituisce un record per l’Albania considerando che, solo un decennio fa, il valore era inferiore al 2%.