Nonostante si fossero dimessi in blocco dal parlamento, alcuni deputati dell’opposizione si sono rivolti al tribunale per richiedere i lori salari.
Come riporta l’emittente Top Channel, infatti, l’ex deputato del Movimento Socialista per l’Integrazione (LSI) Shezai Rrokaj e quattro ex parlamentari del partito democratico – Valentina Duka, Fatbardha Kadiu, Luan Baçi e Luçiano Boçi – si sarebbero rivolti al tribunale amministrativo.
La cifra richiesta dagli ex deputati al parlamento è di circa 10.000 euro.
La situazione in parlamento
A seguito delle dimissioni parlamentari in blocco dell’opposizione, i posti vacanti continuano ad essere riempiti automaticamente da altri deputati delle liste dei partiti nonostante i leader dell’opposizione non conoscano questi sostituti.
Questa linea è stata confermata anche dal presidente della Repubblica, Ilir Meta, il quale ha dichiarato la scorsa settimana che nel parlamento ci sono ufficialmente 82 deputati, inclusi i tre parlamentari Hajdari, Koka e Murrizi, che non hanno partecipato alle dimissioni in blocco.
Meta, inoltre, ha varato alcuni disegni di legge approvati in precedenza dal parlamento e dai nuovi deputati. Nel frattempo, il numero di parlamentari è salito a 100: da qualche giorno a questi è aggiunto anche Korab Lita, ex vice-sindaco del municipio di Kamëz e uomo più vicino del sindaco Xhelal Mziu.
Korab Lita sostituirà in parlamento Dashamir Shehi, leader del partito politico di centro-destra ‘Movimento per lo Sviluppo Nazionale’.
Con il giuramento di Korab Lita e Amra Borova (mancata nell’ultima sessione parlamentare poiché è diventata nonna), il parlamento attualmente annumera 21 deputati arrivati dalle liste dell’opposizione.
I nuovi parlamentari formeranno due grandi gruppi: il primo sarà quello guidato dalla democratica Rudina Hajdari ed includerà tutti i deputati arrivati dalla lista del partito democratico. Il secondo, invece, includerà i deputati arrivati dalla lista del Movimento Socialista per l’Integrazione, anche se non è ancora noto chi sarà il nuovo leader (molto probabilmente, come il PD, sarà una donna).