La regione Puglia ha donato tremila alberi per il bosco orbitale che sarà piantato intorno alla città di Tirana.
Il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, ha affermato che questo bosco sarà tra i più grandi in Europa:
“La Puglia sta mettendo le sue radici in Albania, e non solo come metafora. Questo è un grande giorno perché realizziamo un’idea del sindaco di Tirana, Erion Veliaj: ovvero quello di creare uno dei più grandi boschi orbitali in Europa.
Ci saranno milioni di alberi portati dagli amici dell’Albania. Questa è una quercia della nostra terra. Il viaggio fatto da quest’albero ci sta unendo, perché esso metterà le radici in Albania.” – ha affermato il presidente Emiliano.
Gli alberi sono stati piantati nel lago di Farka, dove il Comune di Tirana istituirà il ‘Bosco Puglia’.
“Incontriamo spesso molti politici che fanno solo promesse che non vengono mai mantenute. Il presidente Emiliano, invece, ha dato la sua parola e l’ha mantenuta.
Ha portato 3000 alberi con la sua squadra. Ne porteremo altri 1000 a marzo. Abbiamo progettato un nuovo parco nel lago di Farka, che sarà chiamato il ‘Parco della Puglia’”. – ha affermato il sindaco di Tirana, Erion Veliaj, facendo appello anche ad altre istituzioni e ambasciate straniere per aiutare la capitale con gli alberi.
Tirana 2030
Un piano di riconquista del paesaggio: la visione per il futuro di Tirana da qui al 2030. Questo è in estrema sintesi il progetto per la capitale dell’Albania strutturato dall’architetto Stefano Boeri. Una “città caleidoscopica”, che può contare oggi su un nuovo strumento per una sua gestione meglio coordinata e di più ampio respiro.
La strategia principale propone un necessario e non più prorogabile contenimento dello sfruttamento del suolo, della discontinuità nel tessuto urbano, della frammentazione dell’edificato. A ciò si aggiunge l’eventuale sfruttamento della verticalità per liberare ulteriori porzioni di terreno.
Tirana è una città con altezze medie non elevate, ma una densità tra le maggiori d’Europa, come se fosse stata compressa sacrificando tutti gli spazi aperti. Far leva sul vuoto per generare spazio pubblico, dunque, è stata la prima priorità del progetto, così come intervenire sulla natura e sull’agricoltura allo scopo di assorbire le diversità e le complessità interne ai nuovi confini urbani.
Il rapporto con la natura è un tema che prevede diverse strategie: un sistema boschivo orbitale continuo intorno alla metropoli, inclusivo di parchi e oasi naturalistiche protette che preservino e alimentino la biodiversità esistente; nuovi corridoi ecologici lungo i fiumi Lana, Tirana ed Erzeni; un anello verde di circonvallazione (nuovo 4° ring), baricentrico rispetto alla grande Tirana, come spazio pubblico lineare e di mobilità di raccordo; il rilancio dei centri minori come network diffuso di poli turistici, agricoli e produttivi in comunicazione tra loro e con l’area urbana.