Una rete terroristica guidata dall’unità clandestina della ‘Forza Quds’ – appartenente al ‘Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica’ dell’Iran – che mirava ad attaccare membri dell’opposizione iraniana ‘MEK’ (Mojahedin del Popolo Iraniano) che si trovano in Albania, è stata scoperta oggi dalle autorità albanese per la sicurezza.
Questa cellula, come reso noto nella conferenza stampa odierna dal direttore della polizia di stato, Ardi Veliu, era guidata da un esponente della ‘Forza Quds’ noto come Peyman, di cui non si conoscono le generalità e che sempre risieduto in Iran, riporta Shqiptarja.com.
Gestiva a distanza nuclei di militanti in Albania e in altri paesi dell’Europa Centrale ed Orientale. A loro volta i militanti della ‘Forza Quds’ nei Balcani venivano guidati da un criminale turco, il trafficante internazionale di droga Abdulselam Turgut.
Arrestato – e poi successivamente rilasciato – in Albania con una tonnellata di marijuana, Torgut aveva inviato in Albania forze rivoluzionarie iraniane per attaccare i rifugiati Mojahedin nel paese.
La scoperta e l’identificazione di questa cellula terroristica ha impedito l’attacco programmato durante le celebrazioni della festa di Sultan Nevruz (il capodanno persiano) a marzo 2018, a cui hanno partecipato alti rappresentanti dell’opposizione iraniana MEK.
A quel tempo furono arrestati due iraniani di passaporto tedesco, in seguito rilasciati affermando che fossero giornalisti; tuttavia, secondo quanto appreso da Shqiptarja.com, dopo il rilascio entrambi furono messi sotto investigazione che portò le autorità alle menti della cellula terrorista.
Nel dicembre dello scorso anno l’ambasciatore iraniano in Albania fu espulso, assieme a un altro diplomatico di Teheran, per sospetta attività contro la sicurezza nazionale. La decisione fu presa dal premier albanese Edi Rama. I due diplomatici avrebbero approfittato della loro carica, usando l’ambasciata come un punto nevralgico, per organizzare attentati per conto delle ‘Guardie della Rivoluzione.
Membro della cellula anche un iraniano residente in Turchia, Abdolkhalegh Malek Zadeh, noto come lo pseudonimo di ‘Ferhat’, il quale lì ha collaborato con uno dei personaggi più conosciuti dal crimine organizzato turco per ordine della ‘Forza Quds’ e del suo leader Peyman.
I legami con l’Albania
Negli ultimi due anni, l’iraniano ha collaborato con Abdulselam Turgut, il quale ha anche legami con il crimine organizzato in Albania. Prima arrestato e poi rilasciato nel 2011, fuggì dall’Albania sotto falso nome.
“Un altro operativo è Abdolkhaleg Malek Zadeh, un iraniano residente in Turchia e che ha diretto la cellula operativa. Malek Zadeh (noto con lo pseudonimo di Ferhat) ha continuato negli ultimi due anni a lavorare con Abdulselam Turgut, per pianificare attacchi terroristici per ordine di Peyman e della ‘Forza Quds’.
[…] Nel 2011 Turgut è stato arrestato in Albania con l’accusa di traffico di una tonnellata di eroina, ma è fuggito dal paese con un passaporto falso dopo che la corte modificò il verdetto dalla reclusione agli arresti domiciliari.
Gli operativi criminali, con base nei Balcani, che sono alle dipendenze di Turgut, dal 2018 sono stati inviati in Albania per pianificare attacchi contro la MEK, come ordinato da Malek Zadeh e Peyman.” – ha dichiarato il capo della polizia Veliu.
Uno dei membri della cellula era addirittura infiltrato tra i membri della MEK – con un passaporto austriaco – per scoprire le attività che l’opposizione iraniana avrebbe tenuto in Albania, come potenziali occasioni per attacchi terroristici contro di loro.
“Peyman gestisce molte persone, alcuni per raccogliere informazioni mentre altri per effettuare attacchi terroristici. Uno di questi è Alireza Naghashzadeh, un iraniano ex membro della MEK in possesso di passaporto austriaco. Naghashzadeh è stato inviato da Peyman per raccogliere informazioni in Albania, come parte di un attacco programmato.” – ha proseguito Veliu.
I membri MEK in Albania
Dal 2014, con la coordinazione delle Nazioni Unite e degli Stati Uniti, l’Albania ha accolto membri dell’opposizione iraniana MEK, un’organizzazione che vede sé stessa come l’opposizione in esilio e come un’alternativa valida al regime iraniano.
Per questi motivi, lo stesso regime vede la MEK come una serie minaccia per la sua sopravvivenza. La MEK è un obiettivo chiave delle forze di sicurezza iraniane, le quali tentano attacchi contro i membri della MEK ovunque essi vivano al di fuori dell’Iran.
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