Parlare di Aleksandër Moisiu, o parlare di Alessandro Moissi o di Alexander Moissi è la stessa cosa. Si tratta di uno dei più noti attori dell’area tedesca all’inizio del XX secolo.
L’uomo che tante nazioni (Italia e Germania) volevano adottare a sé, è l’ottavo figlio del mercante albanese Konstantin Moisiu di Durazzo e di madre d’origine arbëreshe, Amali de Rada.
Aleksandër Moisiu nacque il 02 aprile 1879 a Trieste.
All’età di quattro anni tornò in Albania e frequentò le elementari a Durazzo dove imparò la lingua albanese e quella greca. Per le sue origini il Re Zog, gli aveva offerto da diversi anni la cittadinanza albanese. In età giovanile, dall’Italia, a 20 anni, si trasferisce a Vienna insieme con la madre e le due sorelle, per dedicarsi allo studio del canto. Per mantenersi nei suoi studi inizia a lavorare come comparsa al teatro a Burgtheater.
Notato dall’attore L.Kainz fu incoraggiato a dedicarsi alla recitazione.
Alla fine del 1903 si sposta a Berlino, dove il regista M. Reinhardt intuisce le sue doti interpretative. E da qui la sua carriera artistica spicca il volo. La gamma dei grandi personaggi illustri della drammaturgia mondiale diventa fonte delle sue brillanti interpretazioni.
Viene descritto: “dal viso pallido, dagli occhi profondi scuri, con le labbra grandi e l’angolo della bocca profonda”, capace di deformarsi in “una smorfia grottesca e in terribile teschio, può esprimere l’anima di un bambino incantato e di un avido libertino“.
Aleksandër Moisiu è stato attore di sottili risonanze, toccando con efficacia i personaggi tragici, affermandosi in quelli dalle note più intime e delicate: perciò tipico e lodatissimo il suo Fedja nel tolstoiano Cadavere vivente, recitato da lui .
Il suo vasto repertorio comprendeva anche lavori di autori contemporanei: A. Strindberg A. Schnitlzer, L. Pirandello, G. Kaiser , G.B.Shaw nelle pantomime operette e i classici.
Da non dimenticare che al Deutsches Theater, Moisiu incarnò per la prima volta Amleto, che divenne un cavallo di battaglia recitato durante le tournée internazionali e interpretato, nel primo dopoguerra, anche in abiti moderni.
Come suo capolavoro viene considerato anche la versione tedesca,(recitato anche in inglese e in italiano) “Cadavere vivente” di L.N.Tolstoj, nell’anno 1913 .
Aleksandër Moisiu si impegnò sul palcoscenico in diversi paesi europei dall’Italia alla Russia, dalla Svizzera alla Cecoslovacchia, dalla Austria a Inghilterra e non solo, ma anche in quelli internazionali: negli Stati Uniti, Argentina, Brasile e Uruguay.
Si cimentò anche come autore, senza successo però, con il dramma napoleonico Der Gefangene andato in scena ad Amburgo nel 1931.
Sospettato di avere origini ebraiche nel 1933, Moisiu fu costretto a lasciare la Germania.
Voluto da B. Mussolini che desiderava farne un attore di regime (e che gli riconosce la cittadinanza in punto di morte), Moisiu interpreta ” La legenda di Ognuno” di Hofmannsthal, tradotto in italiano da I. Zingarelli che lo rende interprete per eccellenza, nel piazzale della chiesa di Sant’Ambrogio a Milano.
In Italia fu conosciuto come l’attore tedesco a rappresentare ” l’anello di collegamento” tra le due culture.
Moisiu svolge anche l’attività da attore del cinema. Recitò in tredici film passando dalla pantomima (Le maschere 1913) ai più tradizionali drammi cinematografici per approdare negli USA, al cinema sonoro con ” Die Königsloge”, primo film parlato interamente in tedesco.
Aleksandër Moisiu morì a Viena il 22 marzo 1935 in età di 57 anni a causa di una gravante tubercolosi.
Commemorato da nazioni diverse, fu sepolto per sua volontà nel cimitero di Morcote, cittadina svizzera sul lago di Lugano.
A Vienna, Berlino, Salisburgo e in altre città europee ci sono tante strade che portano il nome di Alexander Moisiu.
Ha avute due figlie da due matrimoni.
Bettina Moissi è l’unica sopravvissuta che è diventata a sua volta una famosa attrice. Lei ha avuto un ruolo da protagonista in uno dei primi film tedeschi sull’olocausto recitato in yiddish e polacco. L’attore Gedeon Burkhard è suo nipote.
Moisiu viene ricordato come un esempio del cittadino dalle molte patrie e dai molti linguaggi.
Si ricorderà come attore geniale e uomo di nobile spirito.
Moisiu era un Beat dei nostri giorni.
Non dimentichiamo che l’Università e il Teatro di Durazzo portano il nome di “Aleksandër Moisiu“, e la casa d’infanzia è diventata un museo.
Tra le celebrità albanesi di fama internazionale è un artista annoverato.
Nel 1960 è stato insignito del titolo “Artista del popolo“.
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Documentario su Aleksandër Moisiu realizzato in Albania nel 1960 (in Albanese)