Ci sono momenti come questi in cui pensi che manca qualcosa nella tua vita. Ti trovi migliaia di chilometri lontano dalla tua casa, la tua Patria, la tua lingua, i tuoi vecchi amici e credi che l’unica scelta sbagliata che hai fatto sia stata quella di aver intrapreso una strada distante dal tuo mondo.
Adesso la lingua a te straniera la conosci. Conosci le tradizioni del Paese che ti ospita, hai raggiunto i tuoi obiettivi di studio, hai un lavoro gratificante, nuovi amici ed in alcuni casi, hai creato la tua meravigliosa famiglia internazionale.
Ma, ti capita comunque di pensarci, di rimpiangere le opportunità lasciate alle spalle nella tua Nazione. Ci passi notti in bianco per poi da solo negarti la verità: Ti manca, ti manca tutto ciò che hai lasciato. Ti manca la tua famiglia, la quotidianità in Albania, ti mancano i vicini di casa pettegoli, le chiacchierate al bar davanti ad un caffè lungo lunghissimo, le trasmissioni interminabili sulla politica, già perché in Albania la politica lo fanno tutti.
Ti manca il traffico insostenibile, le strade non poche volte disastrose dove l’acqua piovana non fa mai in tempo ad evaporare tanto sono profonde le buche.
Ti mancano le luci notturne del centro di Tirana illuminato a giorno e i quartieri oscuri, nel senso di non illuminati.
Ti mancano i giovani ragazzi davanti alle scuole che attendono pazienti le loro fidanzatine per farsi la loro fuitina di pochi minuti.
Ti manca uscire di casa in tuta di pile ed ai piedi le infradito per fare la spesa per poi prepararsi davanti allo specchio anche per un ora come se si dovesse andare ad un matrimonio ma invece vai solo a fare una passeggiata con gli amici. Ti manca la domenica in Albania dove il silenzio delle prime ore del mattino si rompe con la musica popolare sparata a cielo dal registratore del tuo vicino.
Ti mancano le massaie che sbattono i tappeti su per le scale del condominio e stendono le lenzuola sul balcone al punto da togliere la luce all’appartamento di sotto, ma questo in Albania non costituisce ragion di lite. Ti manca il profumo del kek, (tipico dolce albanese),byrek, pastiçe, tave dheu, ect.
Ti mancano, ti manca l’Albania!
E poi arrivano le ferie, le tanto attese giornate che andrai a viverti vicino ai tuoi cari.
Caspita sono sempre poche. Neanche il tempo di renderti conto che ci sei dopo che hai salutato tutti ed è già ora di tornare.
Tirana è cambiata, l’Albania è cambiata. Ti rendi conto dei tanti passi fatti in avanti e ti sorprendi, rischiando di offendere chi da lì non si è mai mosso con la tua diffidenza.
Centri commerciali che spuntano ovunque, grattaceli che superano ogni limite, locali di ogni genere aperti ad ogni ora. Università che nascono come i funghi nella migliore delle stagioni. ( e qui ti poni qualche domanda?!).
Tutto cambia, oppure niente.L’autostrada si è allungata, anche se il problema delle mucche che l’attraversanoè rimasto. Le regole stradali sono identiche a quelle italiane ma con una mancia ancora si può chiudere un occhio. I palazzi bellissimi in mezzo alle città vengono ancora venduti senza catasto e il più delle volte sono costruiti la dove nessun ingegnere con una sana coscienza darebbe l’ok.
Incontri per caso il tuo compagno di classe, l’ultimo della classe. Che emozione, hai voglia di prendere con lui un caffè ma va di fretta. Laureato in una delle “Università fungo” adesso fa il manager.
Tutto è cambiato o forse nulla. È ora di ripartire, ma l’angoscia si rende padrona di te. Fai ritorno dal mondo che ti manca tanto ancor pieno di nostalgia e rifletti… Sei tu che noti le parti negative di questo tragitto dieuropeizzazione dell’Albania perché sei soffocato dall’invidia per chi lì ci vive benissimo e si realizza senza doversi spostare, oppure la via verso europeizzazione l’Albania l’ha presa di traverso?!
Porti con te i tuoi dubbi nascondendoli furbescamente ai tuoi amici e parenti italiani. Continui a parlare della tua Patria come la migliore delle madri. E attendi di nuovo impaziente le tue ferie.
Perché, l’Albania non sarà il posto ideale per vivere, ma se io e migliaia di altri albanesi siamo riusciti ad integrarsi perfettamente in Italia e spesso occupando dei gratificanti posti di lavoro e sociale, lo dobbiamo anche a Lei.
Siamo figli di quel Aquila che in troppi hanno e stanno cercando di fare a pezzi.