Caro piccolo lettore! Oggi ti racconto una favola nuova.
Nel lontano anno 20 del secondo millennio, il mondo fu invaso da un nuovo nemico. Era capace di tutto, di causare malattie e morte, sofferenze e distruzione, tanto che mise in ginocchio intere nazioni. Le città soffrivano di fame e di sete. I negozi erano chiusi. Le strade deserte. I prati cominciavano a ingiallire. Le piante non fiorivano più e gli uccelli avevano lasciato le città in cerca di posti migliori.
Sembrava che anche il sole non riscaldasse più, in quanto una cupola nera copriva il cielo e non lasciava a penetrare i suoi raggi. Le nuvole lasciavano lacrime di pioggia. Erano così bagnate queste lacrime che non riuscivano mai ad asciugarsi. Faceva freddo e il terrore da questo nemico oscuro aumentava ancora di più i brividi di paura che attraversava i corpi umani e le loro menti.
L’umanità decise di mandare i più bravi cavalieri in cerca di questo nemico invisibile. Lo dovevano trovare per poi distruggere. Partirono da lontani continenti muniti di corazze di ferro e di spade affilate. Ci misero giorni e giorni, così tanti giorni che nemmeno loro riuscivano più a contare. Lo cercarono dappertutto, ma da nessuna parte lo trovarono. In cambio trovarono tanti morti e tanti malati che non aspettavano altro che di essere liberati da questo male.
I cavalli erano stanchi perché non trovavano più cibo per sfamarsi e nemmeno acqua per dissetarsi. Avevano finito tutte le loro scorte. Cosi stanchi e scoraggiati decisero di porre le armi e le loro corazze. I vestiti di una volta avevano completamente perso il colore, diventando scuri e pieno di polvere. I loro volti non si distinguevano più, talmente erano coperti da questa polvere nera.
Decisero di fermarsi. I cavalli erano stanchi, e pure loro. Non sapevano dove si trovavano. Avevano perso qualsiasi forma di orientamento. Anche le bussole cariche di polvere nera si erano neutralizzate e non segnavano più i punti dell’orizzonte. Videro da lontano delle mura alte. Decisero di bussare in cerca di un rifugio e di un po’ di cibo caldo. Bussarono timidamente, ma nessuna risposta. Decisero di bussare più forte, ma ancora nessuna risposta. Uno dei cavalli cominciò a nitrire con delle grida di disperazione. Nitrì così forte che si sentì fino a sopra le nuvole. La porta, finora chiusa, cominciò pian piano ad aprirsi. Appare un bambino piccolo, e dietro di lui la sua mamma che invita i cavalieri ad entrare dentro per trovare un po’ di sollievo.
Per prima cosa invitò i cavalieri a lavarsi. Diede loro acqua e una tavoletta piccola che se lo strofinavi faceva una specie di schiuma. Più la strofinavi e più strofinavi le mani, più schiuma faceva. Questa tavoletta lo chiamavano SAPONE. La donna diede ai cavalieri dei vestiti puliti e invitò loro a raggiungerli in tavola.
Tutto attorno era verde, all’interno di questo piccolo regno, la gente era allegra, felice ed in piena salute. I cavalieri si stupirono di com’era possibile di questa oasi di vita. Come mai il nemico che stavano cercando da giorni non aveva ancora occupato questi territori.
Ma poi che cos’era questa tavoletta che toglieva ogni sporcizia?
La mamma portò i cavalieri nel suo laboratorio. Lì dentro c’era un apparecchio molto particolare che lei chiamava microscopio. Questo faceva ingrandire le cose minuscole. Più giravi la rotellina e più si ingrandivano le cose che ad occhio nudo non si catturavano. Fece vedere ai cavalieri il loro nemico che cercavano. Com’era possibile che una roba così minuscola poteva distruggere tutta l’umanità. La donna spiegò a loro che la sua forza stava proprio nell’invisibilità. Più è invisibile e più è veloce a diffondersi ed a penetrare nei corpi umani, e più diventava pericoloso. Costruiva il suo impero e si nutriva di questi corpi togliendo a loro il respiro e la capacità di vivere.
Ma poi, spiegò a loro. Io ho un’arma letale che si chiama sapone. Diede a loro dei campioni e gli insegno la sua formula e come prepararlo. Servivano solo tre elementi: acqua, grasso animale o vegetale e soda caustica. Potevano produrre quanto ne volevano. Però diceva la donna, se volete vincere questa battaglia, e neutralizzare il vostro nemico, dovete seguire delle regole fino a quando tutto non sarà finito. Questo nemico manderà altri suoi successori, ma voi ora avete l’arma con cuoi potete combattere, cioè l’IGENE”.
Incuriositi i cavalieri presero nota. Dovevano portare a termine la loro missione e non dovevano dimenticarsi nemmeno di una virgola. Cosa hanno scritto i cavalieri? Io non ho potuto vedere di persona, ma la leggenda narra che le regole erano poche:
- Lavare bene le mani con sapone e disinfettarle
- Non stare nei posti affollati.
- Rispettare le distanze di sicurezza
- Starnutire e tossire nel fazzoletto e gettare in un sacchetto chiuso
- Se necessario utilizzare la mascherina
E così fu che il mondo ricominciò di nuovo a vivere. Le mamme insegnarono ai bambini queste regole e loro da bravi eseguirono alla lettera tutto ciò che le mamme dicevano. Perché le mamme costruiscono il mondo e sconfiggono ogni nemico, visibile e invisibile, anche il nemico dal codice segreto COVID19.