“Una coscienza narrante descrive con ironia e dispiacere un evento comune che in fondo riguarda molti popoli indipendentemente dal nome, dall’epoca, dalla storia di glorie o sconfitte…
Il grido disperato dell’uomo di fronte al potere che sceglie come rappresentativo della propria voce e dei propri diritti (qualsiasi inclinazione esso abbia, destra, sinistra, centro). Non è mai una scelta giusta e sicura, non è mai una scelta pulita…
Perché in fondo la nostra stessa coscienza umana è labile.”Fugge il sole, cala la notte.Qualcuno veleni mescolando.Largo! Largo! Arriva la morteCome serpente strisciando,Strisciando…Qualcosa precipita negli abissiL’eco dei matti si propaga.I veri bugiardi mettono radici,Il falso, l’ipnosi di massa canta:«Siete voi i nostri uomini!Bravi seguaci, venite! Venite!Brindiamo insieme, al grande evento.Con noi i desideri diventano successo,Diventano successo!E mai soffrirete la fame,Sete non conoscereteSe vi unite al gruppo nostro,Nessun problema, niente spese.»E così via,Tutti, insieme verso la follia.Poveri ciechi,Poveri sordiColpiti dall’euforia.Fugge il sole, cala la notteI veri bugiardi mettono radici.Affilano le lame della morte.Per voi solo botte,Per voi solo botte.Stasera i matti sono a caccia.Urlano i matti stasera in piazza.A fine banchetto solo piatti vuotiE per voi altri nessuna speranza.O forse sì, qualcosa rimarrà:Se saprete leccare bene gli ingrati,A fine festa chi paga la spesaSarete sempre voi leccapiatti!Oggi guai, vedo in cieloEppure spiegarvi, non saprei come.Se solo potessi togliervi il veloChe da secoli gli occhi vi copre!E molto ancora dovete pensare.C’è molto, ancora su cui riflettere.Che a voi piacciaO vi dispiaccia,A loro non importa niente!Oggi guai sono in vistaI diavoli nascosti ridono.Io bevo e brindo alla vitaE me la godo finché son libero!Fugge il sole, cala la notteSono vinte ormai le elezioni.Finito tutto il divertimento.Mi dispiace, ho da direCiò che nessuno vorrebbe sentire:Quel che è detto è dimenticato!Chi s’è visto s’è visto.Largo! Me ne vado!Ormai me ne infischio!Fra tutto quest’urlioL’unico fuoco che ci hanno donato:Carboni ardenti sotto i piediPer andar via saltellandoChe tirano brutti venti!
Torino, 05.04.2011, h: 20:00