Casale Monferrato è un comune di 33.727 abitanti della provincia di Alessandria in Piemonte. È il secondo comune più popolato della provincia, dopo il capoluogo. In questo comune oltre a Nada Zhiti, ci sono altri due candidati di origine albanese, Ferdinant Kasa e Armando Zotaj
Mi chiamo Nada Zhiti e sono di origine albanese. Sono un avvocato ed ho studiato legge per vocazione.
Dopo le superiori, infatti, la scelta di perseguire nel percorso di studi in Giurisprudenza è stata dettata, soprattutto, dalla volontà di utilizzare le competenze acquisite nel percorso di studi per difendere le persone che si trovano, per le cause più disparate, in condizioni di fragilità.
Proprio per tali ragioni mi sono determinata ad aderire a questa lista civica “Progressisti per Casale” che opera all’interno del centro sinistra.
Il nostro candidato sindaco, Luca Gioanola, vuole farsi promotore di una lista, alle prossime elezioni amministrative, che sia l’espressione di una politica di sinistra moderna e di governo e che abbia alla base del proprio programma temi quali il lavoro, i diritti e l’ambiente.
Intervista a Nada Zhiti
1. Qual è la tua proposta all’interno del programma della lista?
La mia proposta ed il mio obiettivo è creare un modello sociale sostenibile che sappia raccogliere e risolvere le istanze soprattutto di coloro i quali si sentono ai margini della società e che non possiedono le risorse per essere parti attive, in una realtà mutevole e troppo spesso non a misura d’uomo.
Nella mia idea di una società attenta alle esigenze delle persone, non possono mancare temi come il lavoro e l’ambiente. Sono entrambe questioni fondamentali, che pongono le persone al centro di un progetto che vuole massimizzare il loro benessere. Benessere che non può prescindere dalla possibilità di ottenere un lavoro in linea con le proprie capacità ed aspettative.
2. In caso di vincita cosa pensi di proporre di innovativo per tutta la cittadinanza?
La mia volontà è di utilizzare le capacità acquisite nel percorso di studi in Giurisprudenza per difendere le fasce sociali più deboli e, soprattutto, mettermi a disposizione degli stranieri e connazionali, organizzando una sorta di “ufficio di supporto per gli stranieri” per consentire loro di ottenere le informazioni necessarie atte ad affrontare le problematiche connesse all’integrazione.
3. Secondo te perché ti dovranno votare?
Sono figlia di immigrati e integrarsi nel tessuto sociale italiano non è stato facile. Tuttavia, con volontà, impegno e sacrificio, sono riuscita a dimostrare che è possibile affermarsi in Italia (nel mio caso come giurista), pur partendo da una situazione socioeconomica non favorevole. Volontà, impegno e sacrificio costituiscono elementi rispetto ai quali, per chiunque si candidi come amministratore, non è possibile prescindere e che io ho dimostrato di possedere. Per questo dovrebbero votarmi.
4. Essere in possesso di una doppia cittadinanza, appartenere a più culture e parlare più lingue è un punto di vantaggio o svantaggio secondo te e perché?
Personalmente, ritengo che avere la doppia cittadinanza e saper parlare due lingue sia un vantaggio. Ti arricchisce come persona, possiedi un maggior bagaglio culturale e ti aiuta a comprendere che esiste valore anche nella commistione di culture e che le differenze possono e devono essere superate.
5. Sei di origine albanese. Cos’è l’Albania per te?
Sono orgogliosa di aver vissuto la mia infanzia a Durazzo, dove sono nata. Lì ho vissuto una infanzia spensierata e gioiosa. L’Albania per me è una nazione bellissima, interessante e che non ha ancora espresso tutte le proprie potenzialità. Ha paesaggi bellissimi ed ha una storia ricca di cultura tutta da scoprire. Vivo nell’Italia del nord e, a volte, ho molta nostalgia del clima di Durazzo
6. Ci tieni ai sondaggi? Cosa dicono della lista in cui ti sei iscritta?
A mio parere i sondaggi non sono importanti, così come non attribuisco grande valore al risultato finale. Ciò che conta, quando fai le cose con passione è il percorso: in quest’esperienza ho incontrato persone meravigliose, unite dalla volontà di fornire un contributo per migliorare il proprio territorio. La relazione interpersonale intercorsa tra i membri della nostra lista civica e le persone che hanno fornito il loro appoggio in questa avventura, ha un valore altissimo e di gran lunga superiore alla vittoria elettorale.
7. Non pensi che ti abbiano scelto solamente per attingere i voti della tua comunità?
Assolutamente no, poiché ho scelto una lista civica progressista che valorizza le mie capacità e le mie competenze professionali e che posso mettere al servizio della comunità in cui vivo. Un mutuo scambio, insomma.
8. Cosa hai da dire agli altri candidati di origine albanese che concorrono in altre liste?
Ritengo di poter rappresentare al meglio la comunità albanese, e non solo, del mio territorio.
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