Ieri sono andata a casa di una mia amica parmigiana a prendere il caffè.
Aveva da poco finito di ristrutturare la sua villetta, di cui volevo andare a vedere il lavoro ultimato.
Solo, ad essere sincera, era da un po’ che non trovavamo mai il tempo per un ritaglio di spazio per fare due chiacchiere insieme. Questo si sa, per via dei vari impegni di entrambe: lavoro, famiglia ecc … Tenendo conto che d’estate, il tempo libero, il fine settimana solitamente approfittiamo per andare a trascorrere delle ore al mare, in piscina, o in montagna.
Finalmente ieri siamo riuscite a vederci però. Arrivo a casa sua, lei è una persona molto affabile, ci conosciamo oramai da tantissimi anni e mi accoglie con gioia.
Mi ha fatto vedere la casa ristrutturata, mi è piaciuta molto, il giardino soprattutto per come lo avevano riordinato, mi ha affascinato.
In quel momento, sento arrivare delle voci dalla sala. Era sua madre, una signora anziana che mi salutava, ma non si poteva alzare, in quanto si stava facendo i capelli, per cui mi sono avvicinata io a lei.
Vedo che la ragazza che le stava facendo i capelli in casa, era una bella ragazza di carnagione olivastra, capelli neri, occhi scuri. Ci salutiamo. Noto immediatamente un accento diverso dal parmigiano nel suo timbro di voce. Io, generalmente, gli accenti e le cadenze nel parlare, le individuo subito.
Infatti, dopo che ci siamo presentate, mi colpisce il suo nome, Houda!
Houda, mi hanno spiegato, è una ragazza marocchina, che ogni tanto quando la signora anziana ha bisogno della parrucchiera, non potendo muoversi per via dell’età e vari problemi di salute, la chiamano e Houda viene a farle le acconciature in casa.
Infatti, la signora dopo aver fatto i capelli, sembrava un’altra. Era molto in ordine nell’aspetto e il taglio e la piega fatti da Houda, le donavano molto, sembrava ringiovanita.
Una cosa però, mi ha fatto attirare l’attenzione ulteriormente.
Houda, dopo aver terminato il lavoro da parrucchiera ed estetista, non se ne stava andando via.
A quel punto, in confidenza, chiesi alla padrona di casa, la mia amica parmigiana: Ma, la ragazza, si ferma a pranzo oggi qui da voi?
Oh, no, – mi rispose – si ferma per un altro po’ di tempo, in quanto ora arriva Pietro, mio figlio. Tu sai che lui frequenta la prima superiore, no? Ed è stato rimandato in due materie, di cui, una è il francese.
Visto che Houda non solo è di madrelingua francese, ma è anche laureata in lingue, la passione per le lingue l’ha coltivata da sempre e gli studi universitari li ha conclusi fuori Marocco.
È stata una fortuna insomma, quando sono venuta a sapere questo: cioè, che la parrucchiera che viene a fare i capelli in casa a mia mamma, è una persona competente e laureata in lingue. Quale occasione migliore per chiederle di impartire delle lezioni di francese a mio figlio che è stato rimandato a scuola proprio in questa materia!
In questo modo evito anche di assumere più persone in casa, per le varie esigenze che abbiamo, come vedi.
Una parrucchiera laureata in lingue e madrelingua per giunta, non può che costituire una fortuna per me!
Già!- le dissi – una fortuna, e mi misi nei panni di questa ragazza.
Accantonando il fattore “crisi” ed il fatto che molti giovani laureati italiani faticano a trovare un lavoro, consono al loro titolo di studio ed alla loro preparazione universitaria, ho pensato ai tanti stranieri intellettuali che in Italia svolgono lavori umili. Loro non hanno mai potuto appartenere all’emigrazione di élite. Nessuno li ha riconosciuti per ciò che valgono veramente, per i professionisti che in realtà sono stati, prima di arrivare in Italia, nei loro paesi d’origine.
Ho pensato a Nina, la ragazza russa che ho conosciuto, ingegnere nel suo paese e che qua in Italia si adegua a fare vari lavori umili, come la badante o la donna delle pulizie ed il tutto lo alterna ad un suo grande hobby, l’amore per gli animali, per cui presta servizio come volontaria in vari canili.
Ho pensato a Natalia, una donna moldava, laureata in economia nel suo paese, che anche lei qua in Italia lavora in un’impresa di pulizie. Quale fortuna avere la donna che pulisce il condominio, laureata in economia! Per quel condominio, come minimo lei potrebbe fare l’amministratore – mi venne l’idea …
Ho pensato ad Enkelejda, una donna albanese che in Albania è stata laureata in giurisprudenza e qua in Italia non potendo praticare la sua professione di avvocato, si è adattata con un forte senso di savoir- faire e sta facendo la commerciante, ha una sua bancarella, in cui vende abiti ai mercati per i vari quartieri di Parma. Nel suo caso ho trovato una sorta di correlazione positiva tra l’arte del sapersi destreggiare nei rapporti sociali dell’avvocato, con quello del commerciante insomma. Anche se certo, questo per lei, sfortunatamente ha significato una vera disintegrazione del titolo di studio con il suo arrivo in Italia.
Ho pensato ad Igor, quell’uomo moldavo, architetto, che fa il muratore in Italia, ad Agim, l’albanese, il pittore che fa il piastrellista qua in Italia ed a tanti, ma davvero tanti stranieri che conosco, che in Italia non hanno potuto realizzarsi, a questo spreco di cervelli, emigranti che l’Italia non sa sfruttare o meglio, non aiuta a farli svolgere lavori alla pari alle loro competenze ed alla loro vera qualificazione.
Non posso evitare di avere un pensiero per un altro caso eclatante che noi qui a Parma abbiamo avuto.
Si è trattato di un vero è proprio talento, un grande intellettuale, una ragazzo che i parmigiani lo conoscevano come un operaio di una fabbrica, che di giorno sollevava casse di pomodori. Ma lui, nel tempo libero traduceva opere letterarie di Pirandello, Buzzati ed altri autori. In Albania si era laureato in Lingue e Letterature straniere ed era figlio di intellettuali, il padre scrittore e la madre, professoressa di lingue. Lui stesso, in Albania era molto apprezzato. Sfortuna volle che in età giovanissima, lui scomparisse a causa di una gravissima malattia e senza essere riuscito, a Parma, a conciliare un lavoro adeguato ai suoi studi effettuati in Albania ed ai suoi veri meriti professionali.
Me ne andai via dalla casa della mia amica parmigiana, con il piacere del tempo trascorso insieme naturalmente e quello della bella accoglienza da parte sua e della sua famiglia.
Ma, d’altro canto, con un po’ di pensieri, non posso negare, che quella ragazza marocchina, Houda, “la parrucchiera laureata in lingue”, mi ha fatto scaturire in merito ad un tema che in Italia purtroppo persiste.
E che si ritrova tuttora dalle lontane risoluzioni, un po’ per la crisi corrente, un po’ per la diffidenza ed il senso di competizione che suscita questa fuga di cervelli all’inverso cioè, di intellettuali emigranti, verso l’Italia.
Considerando ad ogni modo, che i ritmi delle emigrazioni stesse in Italia dall’estero, oggi variano comunque e nel caso dell’Albania ad esempio, riscontriamo pure il fenomeno del ritorno di un considerevole numero di emigranti albanesi d’Italia, nel paese d’origine.