Sono Elona Gaxha sono nata a Peqin il 01/05/1987, sono 18 anni che vivo in Italia. Ho studiato all’università degli studi di Perugia, sono un’infermiera e sono la coordinatrice di +Europa per la provincia di Perugia.
Ho iniziato la mia carriera politica da poco, con le elezioni del 4 marzo del 2018. Frequentavo varie riunioni politiche ma non potevo espormi in quanto ancora non ero in possesso della cittadinanza italiana.
Grazie ad essa ora posso contribuire anche a livello politico oltre che a quello sociale ed economico per il paese dove ho scelto di vivere.
Sono candidata con una lista civica che si chiama PattoxFoligno e appoggiamo il candidato sindaco Luciano Pizzoni, il profilo della nostra lista è il centro sinistra. Siamo in gara con il movimento cinque stelle e con la coalizione di destra.
Intervista a Elona Gaxha
1. Qual è la tua proposta all’interno del programma della lista PattoxFoligno?
Mi sono messa in gioco perché credo di poter dare molto alla città di Foligno, la città dove vivo da oramai 5 anni. Un punto in particolare dove mi vorrei soffermare è sui giovani e dare loro le opportunità che cercano e non essere costretti ad andarsene altrove. Vorrei rendere Foligno una città ancora più vivibile e dove la parola barriera si possa trovare solo nel dizionario e non essere più un problema delle nostre strutture architettoniche ed urbanistiche, e soprattutto non sia più un limite della nostra cultura. Incentivare politiche eco-sostenibili, sensibilizzare le persone ad avere più cura dell’ambiente.
2. In caso di vincita cosa pensi di proporre di innovativo per tutta la cittadinanza?
Per questa domanda ti parlo del mio gruppo, della mia lista PattoxFoligno che è composto da persone competenti nei loro ambiti di appartenenza. Siamo un insieme di persone che vogliamo bene a Foligno e ai suoi cittadini, che investono una nuova energia, un’energia buona, e che abbiamo come obiettivo la crescita, il miglioramento e la salute della nostra città.
3. Secondo te perché ti dovranno votare?
Le persone mi devono dare il voto perché con il mio lavoro farò capire loro che mi metto a disposizione per rendere Foligno una città per tutti. Già la sua storia ci racconta che è sempre stata un crocevia per un flusso continuo di persone, merci, arte e cultura. Tutto questo fa parte del suo DNA. Per me Foligno deve essere sempre di più una splendida realtà al centro dell’Italia, al centro dell’Europa o per lo meglio, come dicono qui: Foligno è il centro del mondo!
4. Essere in possesso di una doppia cittadinanza, appartenere a più culture e parlare più lingue è un punto di vantaggio o svantaggio secondo te e perché?
La doppia cittadinanza è un vantaggio e mi sento molto fortunata ad essere cresciuta in più culture diverse. Mi sento privilegiata! La bellezza della diversità non ha prezzo.
5. Sei di origine albanese. Cos’è l’Albania per te?
Sono di origini albanese e l’Albania per me è l’anima, è il paese di mio padre, è il paese di mia madre e dei miei nonni. La mia infanzia. È il mio tutto, il mio inizio.
6. Cosa significa avere un nome straniero nella tua quotidianità?
Sono infermiera e lavoro nel pubblico, mi prendo cura dei miei pazienti che molto spesso mi fanno sorridere con le facce buffe che fanno quando leggono il mio nome sulla divisa e mi chiedono delle mie origini che sono sempre fiera di raccontare ogni volta che me lo chiedono.
7. Sei abbastanza italiano per chi ti voterà?
Io sono italiana, sono albanese, sono europea e sono anche cittadina del mondo. Il mio punto di forza è proprio questo. Ho scelto l’Italia come paese dove vivere dove formare la mia famiglia e mi sento italiana per tutti quelli che mi voteranno.
8. Ci tieni ai sondaggi? Cosa dicono della lista in cui ti sei iscritto/a?
Siamo una città piccola e i sondaggi sono buoni, lavoriamo di più per avere ottimi risultati il 26 maggio.
9. Cosa significa essere integrati secondo te e quali sono le proposte da fare per migliorare le politiche che riguardano l’immigrazione?
L’integrazione per me è il rispetto verso il paese e verso la città dove si vive e il rispetto per le culture diverse che compongono la cittadinanza. Non è sempre facile l’integrazione e non tutti partono avvantaggiati da qualcosa ma penso che se decidi di vivere in un paese devi essere rispettoso per le culture altrui. Sicuramente bisogna intraprendere diverse politiche d’integrazione. In primis devono cambiare diversi punti sulla legge.
Perché già il fatto di essere regolari in un paese, già è il primo passo per l’integrazione. E nel mio piccolo io inizierei dai giovani nelle scuole, far capire loro che la diversità è normale, incentiverei ancora di più il metodo Erasmus. E perché no, farei anche un festival delle culture per tutta la cittadinanza. Foligno può essere un esempio di città multietnica, già molte culture diverse convivono in questa comunità.
10. Noti qualche differenza tra i tuoi genitori e te nel modo in cui vivete l’Italia?
I miei genitori fanno parte della prima generazione di immigrati. Sicuramente loro hanno avuto più difficoltà nell’integrazione. Perché hanno lasciato il proprio paese di origine per garantire un futuro migliore ai propri figli e si sono ritrovati da grandi in un paese diverso, dove oltre la difficoltà di imparare la lingua di interagire con una nuova cultura, c’era anche la difficoltà economica.
Il fatto di trovare al più presto possibile un sostegno economico. I miei genitori venivano da una cultura diversa di una società chiusa dal regime, si sono ritrovati in un paese aperto e con tante interazioni di diverso tipo. La prima cosa che ho notato in loro e come vivevano all’inizio l’Italia, una forma di iper protezionismo nei confronti degli figli perché ancora non conoscevano la comunità in cui vivevano. Per me l’Italia invece, è la mia seconda patria. Amo l’Albania, amo le mie origini e ringrazio i miei genitori per i sacrifici che hanno fatto per me. Perché io potevo avere di più quello che loro non hanno avuto nella loro infanzia.
11. Di origini albanesi, ma quale è la tua lingua madre?
Sono di origini albanesi e la mia lingua madre è l’albanese, i miei primi anni d’infanzia sono stati in Albania dove sono andata a scuola ho imparato a leggere e a scrivere. Il fatto che sono venuta in Italia e ho imparato l’italiano non ha cambiato tutto ciò. In famiglia, con i miei genitori si parla sempre albanese. Io a mia figlia parlo in albanese perché lei deve imparare, conoscere e sentire le origini della propria mamma.
12. Esiste una comunità albanese organizzata dove ti sei candidato/a? (tipo qualche associazione, una scuola, ecc). Quanti sono gli albanesi nella tua circoscrizione?
Come ho già detto prima Foligno è una città multietnica e la comunità albanese è una delle più grandi. C’è una grande comunità egli albanesi provengono, oltre che dall’Albania, anche dalla Macedonia e dal Kosovo. Ci sono diverse associazioni e da poco ha aperto anche una scuola dove si insegna l’albanese alle nuove generazione, e dove sicuramente porterò mia figlia. Purtroppo non tutti mi conoscono, ma pian piano mi sto presentando con tutti e sto cercando di far capire loro le ragioni che me hanno spinta a candidarmi.
13. Non pensi che ti abbiano scelto solamente per attingere i voti della tua comunità?
Come ho già detto prima non tutti mi conoscono qui, per quanto riguarda la comunità albanese. Sono stata scelta, anzi mi sono proposta io in quanto voglio contribuire in qualche modo perché la città dove vivo possa migliorare sempre di più. E perché no, essere un esempio di integrazione. La mia lista oltre ad essere composta da figure professionali diverse, è composta anche da persone che hanno origini diverse.
14. Cosa hai da dire agli altri candidati di origine albanese che concorrono in altre liste?
Sono felice che molte persone di origini albanese si sono proposti come me a queste elezioni. Dare una mano alla comunità, aiutare nel sociale e ora anche a livello politico da un senso civico e di democrazia. Faccio un grande in bocca al lupo a tutti!
15. Vuoi aggiungere qualcosa o dire altro che ritieni importante?
È logico il periodo storico-politico che stiamo affrontando è molto particolare, il vento che tira è opposto ai principi che vi ho via via detto in questa intervista. Noi dobbiamo essere un vento ancora più forte che sfida questa corrente di populismo che fa male alla società e alla cittadinanza. Credere nell’integrazione, nella legalità, nella sicurezza, nell’innovazione, nella comunità e nella salute della nostra cittadinanza. vi vorrei lasciare con una frase di Philipe Daverio “ogni ritorno a sovranisti assomiglia al ritorno ai cretinismi”
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Il prossimo 26 maggio, in contemporanea con le elezioni europee, si terranno le elezioni amministrative italiane. Ci siamo attivati a trovare i candidati di origine albanese che potete consultare qui
Interviste degli altri candidati: Admir Toto, Uljana Gazidede, Arli Dervishi , Jozef Gjura, Ina Dhimgjini, Ilda Beqo ,Ben Kulli, Xheimina Dervishi, Armando