Dopo la crisi di governo, che ha visto le dimissioni di Silvio Berlusconi dal ruolo di presidente del consiglio dei ministri, da oggi l’Italia ha un nuovo governo.Il presidente della repubblica Giorgio Napolitano, aveva dato mandato di formare la nuova squadra dell’esecutivo a Mario Monti, presidente della Bocconi.
Il professore, dopo aver consultato i partiti politici e le parti sociali, stamani ha accettato formalmente l’incarico presentando la nuova squadra di governo. Il nuovo esecutivo dovrà avere ora la fiducia dei due rami del parlamento, per poter essere operativo a tutti gli effetti. La fiducia è un atto quasi scontato, in quanto tutte le forze politiche parlamentari, ad eccezione della Lega Nord, hanno appoggiato la scelta del presidente della repubblica. Durante questi giorni convulsi di crisi politica, che hanno visto come protagonista indiscusso il presidente Napolitano, c’è stata un cerimonia pubblica al Quirinale, l’incontro annuale con i “Nuovi italiani”. In molti, pensavamo che il presidente avrebbe rimandato l’incontro, considerato la situazione. Cosi non è stato è Napolitano è stato di una chiarezza eccezionale: “i bambini nati in Italia, che fino ai 18 anni si trovano privi della cittadinanza di un Paese al quale ritengono di appartenere, se ne dispiacciono e se ne meravigliano, perché si sentono già italiani come i loro coetanei. Lo abbiamo ascoltato nell’intervista alla giovane della rete G2, che unisce le seconde generazioni. Inoltre – ha proseguito il presidente – è necessario riflettere sulla possibilità di una riforma di modalità e tempi per il riconoscimento della cittadinanza” ai figli di immigrati nel nostro Paese. Su questo punto, ha poi ricordato Napolitano,“si è raggiunta una sensibilità politica significativa e diffusa nella discussione del gennaio 2010 alla Camera. Bisogna riconoscere come cittadini italiani i bambini nati in Italia da genitori stranieri”Con la Lega Nord all’opposizione, forse anche il PDL riuscirà a far passare alcune leggi di buon senso, come quella della cittadinanza ai figli degli immigrati nati o cresciuti in Italia da genitori stranieri, riprendendo in parte tentativi bipartisan del passato come la Sarubbi – Granata che era stata proposta da 50 deputati di tutti gli schieramenti. La certezza che il gesto del presidente non è stato una casualità, ce lo ha confermato oggi, la composizione del nuovo governo. Per la prima volta in assoluto troviamo un dicastero, dedicato a due temi legati indissolubilmente tra di loro, la cooperazione internazionale e l’integrazione. A ricoprire il ruolo di ministro in quella posizione, sarà Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio che in questi anni si è speso moltissimo in difesa degli immigrati e dei loro diritti. Inoltre il neo ministro è una delle personalità di spicco del mondo laico vicino alla Chiesa, e ha contribuito ad importanti azioni di pace in ambito internazionale, collezionando riconoscimenti e elogi. In attesa di vedere all’opera il neo ministro, non si può che sperare in un reinserimento dell’Italia nelle pratiche politiche dei paesi occidentali avanzati. Un altro dicastero molto importante, da sempre, per la vita degli immigrati in Italia, è quello degli interni. Anche in questo caso le premesse sembrano buone. Ad occupare quel posto ci sarà un prefetto donna, Anna Maria Cancellieri, specializzata nella delicatissima gestione di comuni commissariati (Bologna e Parma, le ultime in ordine di tempo). Viene da pensare che forse anche il ministero degli interni avesse bisogno di un commissario straordinario, dopo le politiche leghiste, soprattutto in materia di immigrazione e diritti civili. Il ministero dell’Istruzione e dell’Università, cruciale considerato il numero di figli di immigrati presenti nelle scuole italiane, è guidato da Francesco Profumo già rettore del Politecnico di Torino e membro di moltissimi CDA importanti in Italia. Quando ha guidato il politecnico, uno dei poli di eccellenza del sistema universitario italiano, ha favorito molto l’aspetto internazionale e lui stesso ha partecipato a molti gruppi di ricerca internazionali oltre ad avere un numero elevato di pubblicazioni. Sicuramente l’esperienza non li manca e conosce a fondo il mondo universitario e soprattutto gli aspetti positivi dell’interculturalità nella scuola italiana. Il governo, oltre ai tre membri più vicini alle tematiche dell’immigrazione, è composto da tecnici. Con questo termine, che può risultare riduttivo, solitamente si intende descrivere persone che non sono state mai attivamente presenti a livello di partiti politici. Molti sono professori universitari, il ministro della difesa Giampaolo di Paola è un militare di alto rango a livello NATO, il neo ministro degli Esteri Giulio Tersi di Sant’Agata,un ambasciatore che ha ricoperto funzioni in mezzo globo, il neo ministro dell’ambiente Corrado Clini è stato direttore generale dello stesso ministero per oltre 15 anni. Il dicastero dell’economia è andato ad interim al neo presidente del consiglio Mario Monti. A questo punto non ci resta che augurare buon lavoro e aspettare che alla elevata caratura della compagine governativa, corrisponda una altrettanta elevata azione di governo.