Il primo ministro greco Alexis Tsipras ha parlato, in un’intervista per il ‘Financial Times’, delle problematiche dei Balcani riscontrate durante questo suo mandato.
In primis, Tsipras ha sottolineato le difficoltà nel raggiungere un accordo con la Macedonia riguardante la questione del nome, dato che si trattava di una disputa che si portava avanti da 27 anni e non riguardava soltanto un nome, ma soprattutto la storia e l’identità di due paesi.
I rapporti con l’Albania
Secondo il primo ministro greco, su questa logica, dovrebbero essere trattati anche le questioni più spinose tra Grecia e Albania, come i nuovi confini marittimi, lo stato di guerra che esiste tra i due paesi dal 1945 e lo status della minoranza etnica greca in Albania, i quali discorsi sono bloccati dopo il promettente incontro del novembre 2017.
Proprio quest’ultima questione è stata posta da Tsipras come una delle condizioni fondamentali per il sostegno greco nell’apertura dei negoziati di adesioni ufficiali tra Unione Europea e Albania. Infatti, come affermato nell’intervista, se l’Albania adempierà ai suoi doveri nel campo dei diritti umani:
“La Grecia potrebbe sostenere l’apertura dei negoziati ufficial di adesione con Albania e Macedonia del Nord. Per quest’ultima, in caso di progressi tangibili, non potremmo mai mettere a rischio la sua adesione. Sarebbe ingiusto.” – ha affermato Alexis Tsipras.
Per il momento, infatti, i due paesi hanno risolto esclusivamente le questioni riguardanti il riconoscimento reciproco delle patenti e l’abolizione del timbro apostille da parte della Grecia.
Quest’ultimo, inoltre, ha evidenziato che la Grecia non vuole una reputazione per aver inflitto lezioni ad altri paesi, scaricando in questo modo la responsabilità per l’apertura dei negoziati ufficiali con Albania e Macedonia sugli altri paesi.
“Il popolo dei Balcani ha bisogno di un aumento delle riforme. E’ come la storia del bastone e della carota. In questo caso loro hanno bisogno della carota.” – ha aggiunto il premier greco.