Il segretariato generale greco per la protezione civile ha annunciato nella giornata di domenica che l’aeronautica militare del paese ha contribuito al trasferimento di aiuti umanitari nella vicina Albania, recentemente colpita da terremoti e alluvioni.
L’aiuto umanitario è stato fornito con la scorta del segretario generale della Protezione civile,Nikos Chardalias, il quale ha sottolineato come il popolo greco “si è precipitato a stare al fianco dei suoi amici e vicini in un momento difficile, caratterizzato da recenti terremoti e inondazioni”.
Il ministero degli interni dell’Albania ha ricevuto l’aiuto che comprendeva cibo, medicine, generatori di elettricità, letti aggiuntivi, coperte e altri oggetti essenziali. L’aiuto umanitario greco fa parte del meccanismo europeo di protezione civile che coordina la risposta europea collettiva alle catastrofi naturali.
Le calamità naturali in Albania
Sabato 21 settembre un sisma di magnitudo 5.8 ha colpito l’Albania causando più di 100 feriti e 1528 edifici danneggiati tra cui 50 abitazioni distrutte – principalmente nelle zone rurali – e 160 palazzi, un centro medico, 34 scuole, 13 università pubbliche, 2 cabine elettriche, un magazzino, due ponti e 4 automezzi danneggiati.
Al terremoto (a cui sono seguite altre scosse d’assestamento per un totale di 340 registrate secondo l’istituto nazionale di geoscienza) si è aggiunta anche un’alluvione che tra lunedì 23 e martedì 24 ha danneggiato gravemente alcune abitazioni.
Per questo, molte organizzazioni si sono immediatamente mosse per rispondere con aiuti primari alle necessità della popolazione albanese. Tra queste Caritas, che attraverso la sue sedi albanesi si è resa attiva per rispondere con aiuti primari alle necessità della popolazione in stretto coordinamento con le autorità locali.
Più in generale, l’intera Italia si è resa subito disponibile ad aiutare il Paese delle Aquile con donazioni – da parte di organizzazioni e comunità – da nord a sud. Anche il presidente del consiglio Giuseppe Conte si è mosso in prima persona offrendo l’aiuto del Bel Paese al suo omologo Edi Rama.