La situazione al valico di frontiera di Kakavia continua a peggiorare, con un aumento del numero dei veicoli in attesa di attraversare il confine, portando la coda a 25 chilometri.
La fila di auto è aumentata durante la notte. Le autorità greche hanno chiuso il confine alle 22:00, ma questo non ha impedito ai cittadini di dirigersi verso il confine per raggiungere il territorio greco, con un aumento delle auto in attesa di attraversare, peggiorando così la situazione.
Questa situazione va avanti da 4 giorni, trasformandosi in una crisi umanitaria, dove i cittadini continuano a stare a temperature estremamente elevate.
Secondo le nuove restrizioni imposte dalla Grecia nell’ambito delle misure per la pandemia, a partire dal 16 agosto non più di 750 persone potranno attraversare i valichi di frontiera di Kakavia, mentre 300 persone potranno attraversare il valico di Kapshtica.
Non si sa ancora come si affronterà la lunga fila che si è venuta a creare con i cittadini che aspettano da giorni sulla strada bloccata.
Ieri il ministro della Difesa Olta Xhaçka era presente a Kakavia dove ha assicurato che ai cittadini non mancheranno i bisogni primari come acqua, cibo, bagni mobili ed équipe di medici.
I tentativi del ministero degli Esteri albanese di convincere la parte greca a lavorare oltre l’orario previsto delle 22:00, non hanno avuto un riscontro. L’ora delle 22:00 di ieri sera ha segnato la chiusura del confine da parte greca per riprendere i lavori oggi alle 06:00. Quello che hanno fatto le autorità greche è solamente l’aumento della presenza del personale medico al confine per far fronte all’elevato afflusso. Si è inoltre deciso di effettuare il test a campione (1 macchina su 10), in modo da facilitare il più possibile il movimento.
Tutta questa coda è stata creata non solo per l’obbligo dei tamponi e la chiusura del confine di notte, ma anche per il fatto che a partire da domani, ogni cittadino che entra in Grecia deve essere messo in quarantena per 7 giorni, fatto che ha obbligato i cittadini di attraversare prima di questa data, causando un afflusso ingestibile per la parte greca.
Ieri il presidente della repubblica Ilir Meta si è detto molto preoccupato della situazione esortando il governo a trattare con le autorità greche per risolvere la grave situazione.