L’Enel Basket di Brindisi gli deve tanto. È grazie a lui se la squadra è potuta tornare in serie A. Un gigante di due metri d’altezza, chiamato ‘Il Gladiatore’ per il suo carattere deciso, porta nel sangue da quando ha 13 anni il sogno di giocare a basket.
Qualcosa di inusuale per un ragazzo albanese nato a Scutari nel 1985, che dalla tv vista, forse di nascosto, in patria avrà imparato più a conoscere il ‘divin codino’ di Roberto Baggio che non i salti in alto dei cestisti di fama americana.
Giusto perché il basket, in quegli anni, era poco apprezzato anche in Italia.
L’arrivo nel nostro Paese nel 1998 gli apre un mondo nuovo. Sbarcato a Brindisi attraverso uno dei tanti viaggi della speranza, Klaudio Ndoja tocca la terraferma con quel sogno nel cassetto e la palla da basket sottobraccio.
Ed è proprio nella città di Brindisi che è ambientato Klod, questo progetto cinematografico liberamente ispirato al libro La morte è certa, la vita no. La storia di Klaudio Ndoja scritto da Michele Pettene, giornalista freelance, e pubblicato nel 2015 dalla casa editrice Imprimatur.
Le riprese del film si svolgeranno proprio oggi, 11 novembre, al PalaPentassuglia, dalle 15.00 alle 20.00.
Il corto, prodotto dall’Apulia Film Commission insieme alla Mediterraneo Cinematografica, per la regia di Marco Albano, ripropone sullo schermo la vita di Klaudio alla luce dell’esperienza del viaggio come emigrante, processo che lo guiderà verso la progressiva maturazione di uomo che realizza che la fuga ha cambiato la vita non solo a lui ma a tutta la sua famiglia.
L’iniziale frustrazione per esser stato costretto a lasciare la sua amata terra si trasforma nella molla determinante a fare il salto, è proprio il caso di dire, nella carriera di uno sport che, forse, in Albania, avrebbe avuto poche chance di essere valutato appieno.
Da immigrato anonimo, uno dei tanti, Klaudio riesce a diventare quel campione a cui la squadra di basket della città di Brindisi deve dire grazie per aver compiuto il miracolo della serie A1.
Il Centro Sportivo Italiano lo ha eletto come proprio rappresentante per l’incontro con Papa Francesco a Piazza San Pietro.
In quell’occasione, così ha parlato di sé:
“Non sono un campione sportivo, ma credo di esserlo nella vita grazie all’insegnamento dei miei genitori e dello sport. E dico ai ragazzini: se avete un sogno andate avanti, combattete, abbiate sempre fede. Tutto è raggiungibile, io ne sono la prova”.
Al di là della nuova vita che gli ha regalato l’Italia, Klaudio ha tenuto un legame molto attivo anche con lo sport albanese.
Nel 2003 ha vinto a Malta il campionato di basket FIBA Under 18 con la nazionale albanese, mentre nel 2012 è stato convocato dalla nazionale maggiore per partecipare alle qualificazioni del Campionato Europeo di Basket 2013.
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