Nella scuola superiore del villaggio di Gjergjovinë, nel distretto di Gramshi, le ore di lezioni vengono ridotte o addirittura cancellate ogni volta che nel villaggio c’è una cerimonia funebre o un matrimonio.
I pranzi e le cene per queste occasioni, infatti, si tengono all’interno dell’edificio scolastico non permettendo così il normale svolgimento delle lezioni.
Tutto questo accade poiché la preside dell’istituto riduce o cancella le ore di lezioni, per far spazio a cerimonie funebri o matrimoni. Una situazione che si è creata per sua iniziativa, senza il permesso dell’ufficio scolastico di Gramshi.
La denuncia dei residenti
L’ufficio scolastico di Gramshi ha immediatamente portato il caso alla commissione in modo da poter prendere una decisione sulla preside, dopo le numerose denunce dei residenti.
La troupe del programma televisivo ‘Fiks Fare’ – a seguite delle denunce con tanto di video testimonianza arrivati dagli abitanti del villaggio – si è recata a Gjergjovinë, per verificare la veridicità dei filmati arrivati in redazione.
La troupe ha interagito inizialmente con gli studenti della scuola superiore, i quale hanno riferito che – nel giorno della cerimonia funebre di uno degli abitanti del villaggio – le ore di lezione erano stato ridotte per permettere di svolgere all’interno dell’edificio scolastico il pranzo che da tradizione si tiene dopo il funerale.
Anche gli stessi residenti di Gjergjovinë confermano la versione comunicata dagli studenti:
“Non solo una settimana fa. Nella maggior parte dei casi, le cerimonie funebri si tengono all’interno dell’istituto.” – afferma uno degli abitanti del villaggio, il quale continua affermando che anche la maggior parte dei matrimoni si svolgono dentro la scuola.
D’altra parte, anche la preside dell’istituto ha voluto dire la sua:
“Lo svolgimento di cerimonie del genere all’interno della scuola, è una tradizione che va avanti da tanto tempo. Io ho dato il permesso sapendo di infrangere le regole, ma il responsabile dell’ufficio scolastico mi disse che potevo decidere io quando l’ho sentito al telefono.” – ha risposto la preside della scuola superiore.