A Roma, chi si trova a passare per piazza Albania, lungo il viale Aventino si imbatte in una grande statua che effigia un guerriero a cavallo con una spada in mano. Opera dello scultore Romano Romanelli, il monumento dapprima era destinato alla piazza centrale di Tirana e rischiò anche di finire alla Fiera del Levante di Bari.
Tuttavia è nell’attuale sede dall’inizio degli anni Quaranta e non casuale fu la data dell’inaugurazione: 28 ottobre 1940. Esso fu voluto dal regime fascista per compiacere gli albanesi entrati a far parte dal 1939 della Comunità imperiale italiana: Vittorio Emanuele III, oltre a essere re d’Italia e imperatore d’Etiopia, era stato incoronato anche re d’Albania.
La vera storia della iscrizione originale
Recentemente nei media albanesi è apparsa la notizia della iscrizione sul piedistallo del monumento a Scanderbeg. Ma non tutti sanno la vera storia della iscrizione originale.
Albania News pubblica in esclusiva la fotografia – tratta dal numero di Novembre 1940 della “Rivista Illustrata del Popolo d’Italia” – dell’inaugurazione del 28 ottobre 1940 del monumento.
Come si può notare, vi è la sola iscrizione “A GIORGIO CASTRIOTA SKANDERBEG”, senza altre scritte.
Riportiamo – per maggiore conoscenza del monumento – un brano di Antonio Plescia:
«Il monumento, che raffigura il condottiero di Krujë, mai sconfitto in battaglia dai turchi, impavido dentro l’armatura e con la spada nella mano destra, con il suo caratteristico elmo sul capo e saldo sopra un possente cavallo, è stato eseguito dallo scultore fiorentino Romano Romanelli.
L’inaugurazione della Piazza Albania
La piazza che ospita Scanderbeg fu denominata “Piazza Albania” il 4 luglio 1940 per commemorare l’Unione Personale del Regno d’Albania al Regno d’Italia dell’aprile del 1939 In passato era chiamata “piazza Raudusculana”, in ricordo dell’antica “porta Raudusculana” delle Mura serviane fatte costruire da Tarquinio Prisco.
Il 27 ottobre 1940 alla presenza del Duce Benito Mussolini, fu inaugurata la statua in bronzo
Giorgio Castriota dotato di grande orgoglio e fine stratega, nonostante i mezzi nettamente inferiori tenne in scacco l’esercito della “Sublime Porta” e nel 1466 e nel 1467 venne in Italia per incontrare Papa Paolo II in cerca di aiuti, a Roma alloggiò in pieno centro storico, a due passi dalla Fontana di Trevi, nell’edificio noto da allora come “palazzetto Scanderbeg” sito nell’omonima piazza».