Ancora un’altra figura celebre nato il 15 marzo del 1887, accompagna le persone illustre che fanno parte del Panteon come rappresentanti della cultura e la politica albanese.
Si chiama Mustafa Merlika Kruja. È una delle personalità più complesse, perché ricoprì l’incarico da Primo Ministro del governo albanese nel periodo dell’occupazione fascista italiane durante la seconda guerra mondiale per tre anni, dal 4 dicembre 1941 al 19 gennaio 1943.
Il 4 agosto 1939, in seguito all’unione personale dell’Albania alla corona d’Italia, Mustafa Merlika fu nominato senatore del regno fino al 25 agosto 1944, data in cui consegnò le dimissioni.
Durante il suo mandato fu membro della Commissione degli affari esteri, degli scambi commerciali e della legislazione doganale.
Da sottolineare che è stato il rappresentante più giovane tra i firmatari della dichiarazione di Indipedenza Albanese nel 1912.
Mustafa Merlika Kruja, una figura controversa
Merlika è una figura controversa. Per il comunismo fu considerato nemico del popolo e del paese, come servitore del fascismo.
La sua famiglia subì le persecuzioni più tragici che si possano immaginare. Ma nello stesso tempo, durante la carica da Primo ministro, ha contribuito con grande onestà nel costruire lo Stato Albanese.
Fino agli anni ’90 di lui si sapeva solo che era un collaboratore del fascismo. Solo dopo la caduta del comunismo, ci fu la possibilità di conoscere in realtà chi era questo uomo – nemico di Hoxha e del popolo albanese.
Mustafa Merlika si diplomò a Giannina e gli studi universitari li conseguì all’ Università “Mylkije” di Istanbul in Scienze Politiche. Lavora a Roma come editore del giornale “Il convento” (Kuvendi) per due anni (1917-1919).
Tra gli anni 1941-1942 fonda l’Istituto di Studi Albanesi con la fondazione “Scanderbeg”, trasformandolo in un polo importantissimo per gli studi di albanologia.
L’Istituto pose le basi per una serie di ricerche e pubblicazioni che riguardavano la scienza della linguistica, storia, letteratura e antropologia. Alcune di queste ricerche trovarono spazio nella Rivista d’Albania. Tra gli anni 1939-1944 vengono raccolte e catalogate tutte le fonti edite ed inedite, inerenti la storia dell’Albania e la diaspora albanese.
A ottobre del 1944, Mustafa Kruja, si allontana in esilio verso Vienna, Italia, Egitto, Francia e USA, dedicandosi allo studio della lingua albanese e alla metrica.
Nel 2007 vengono pubblicate le sue ricerche nel campo della Linguistica nel libro “Uno studio analitico” – La lingua di Frang Bardhi e L’Albanese Moderno”, (Nji studim analitik- Gjuha e Frang Bardhit dhe Shqipja Moderne). Si pubblica anche un secondo libro, “I ricordi dell’infanzia” (Kujtimet e fëmijërisë), dove Merlika racconta con note nostalgiche la sua infanzia nella città natale, a Kruja.
Muore il 27 dicembre 1958 in Niagara Falls (USA).
Il suo nome si unisce alle altre personalità illustri albanesi e italiani che contribuirono per la lingua albanese, come Ernest Koliqi, N.Resuli, K. Gurakuqi, C. Tagliavini, M. Bartoli, G. Devoto.