Venti anni fa. Un intero popolo fugge aggrappato allo scafo della sua disperazione. Gli occhi dei bambini galleggiano sull’acqua, insieme ai corpi di chi non ce l’ha fatta, di chi ha messo in conto anche questo. La libertà è sull’altra riva, la doppia riva del sogno, dove E ikura (la fuggitiva) accoglie i fratelli albanesi. La delusione arriva subito dopo allo Stadio della Vittoria, lo stadio dello scandalo. “Un popolo fuggitivo” è il nuovo video di Silvana Licursi, dedicato ai primi sbarchi albanesi avvenuti con le carrette del mare come la Vlora (1991) e la Kater I Rades (1997).
Il montaggio video è stato realizzato da Rossella De Rosa che ha selezionato le foto per accompagnare il racconto del cronista Alessandro Leogrande. I brani musicali utilizzati sono “E Ikura” e “Vemi e marrëmi nusen” (strumentale) di Silvana Licursi.
Musica e immagini rappresentano un buon esempio di antropologia visuale e musicale. Le foto raccontano la diaspora del popolo albanese meglio di qualsiasi trattato sociologico, la musica conferisce pathos alle immagini, mentre il bravo cronista racconta l’eterna storia di questo popolo fuggitivo.
I fatti
I primi sei albanesi sono arrivati con una zattera (3 luglio 1990). Poi ci sono stati i grandi esodi del ‘91. A Marzo circa 25.000 persone arrivarono nei porti di Bari, Otranto e Brindisi su imbarcazioni di fortuna.
Il secondo contingente è stato quello della vergogna: l’8 Agosto 1991 circa 20.000 persone ammassate sulla nave Vlora, sono state rinchiuse nello Stadio della Vittoria di Bari, in condizioni disumane e successivamente rimpatriate con la forza o con l’inganno.
Alessandro Leogrande nella rubrica Chiodo fisso d Radiorai3 ricorda quell’esodo a partire dall’arrivo della Vlora fino al tragico affondamento nel ’97, al largo delle coste pugliesi, della carretta del mare Kater I Rades, provocato dallo speronamento in acque internazionali della nave Sibilla, della Marina Militare Italiana.
In quell’episodio morirono più di 80 persone, molte delle quali donne e bambini. Fuggivano tutti dalla guerra civile che era scoppiata in Albania contro il fallimento delle Piramidi finanziarie e il premier Sali Berisha che le aveva promosse.