[ Omaggio per il Centenario dell’Indipendenza Nazionale Shqipëtare ]
Dioràma Storico Albanese (7°)
Mehmèti i Pestë (Maometto V) ovvero la rovinosa irreversibile débâcle dell’Impero ottomano e Il Fatidico Risorgimento dell’Albania!
di Tiberio Occhionero
Figlio di Abd ul-Megid I. Nato nel 1844, venne proclamato Sultano nel 1909 dall’Assemblea Nazionale turca al posto del fratello Abd ul-Hamid II, deposto per aver tentato di estromettere dal potere il “Comitato Unione Progresso” (di tendenze accesamente nazionalistiche). Sotto di lui l’Impero ottomano fu completamente disfatto: tra il 1908 e il 1913 perse la Libia, il Dodecanneso, Creta e molte isole Egee, l’Albania, la Macedonia e parte della Tracia.
Con la Prima Guerra Mondiale, in cui Maometto V (Mehmèti i Pestë, in lingua albanese) fu trascinato perché divenuta impossibile la politica di equilibrio del suo predecessore, la sorte della Sublime Porta fu segnata. Il trentacinquesimo Titolare dell’Impero òsmanlo morì il 3 luglio 1918. Per noi Shqipëtarë e Arbërèshë il Governo di Maometto è da ricordare, soprattutto, per l’insperato ed agognato raggiungimento dell’Indipendenza.
Nel 1912 la drammaticità della situazione ed il pericolo che l’Albania venisse definitivamente smembrata fra Slavi e Greci, erano percepiti perfettamente dai Capi albanesi, e in primo luogo da Ismaìl Kemàl bey Vlorë, il più strenuo promotore del movimento autonomista anti-turco. Forte dell’appoggio dell’Austria-Ungheria e dell’Italia, Kemàl convocava ottantatre Maggiorenti shqipëtarë in Assemblea Nazionale a Valona. Qui, il 28 novembre, veniva proclamata l’Indipendenza Nazionale e deliberata la costituzione del Governo Provvisorio d’Albania, alla cui guida era ovviamente chiamato lo stesso Ismaìl Kemàl.
Il Governo Provvisorio adottava, tempestivamente, un programma assai ambizioso: al primo posto vi era la difesa dell’Indipendenza Nazionale sottolineata dal ripristino dell’antica bandiera di Gjèrgji Kastriòti Skënderbèu, con l’aquila bicipite nera in campo rosso), ma subito dopo venivano la modernizzazione della società albanese, la creazione di uno Stato di tipo europeo-occidentale, il superamento dei particolarismi religiosi, la riforma agraria. Kemàl bey Vlorë aveva, così, tracciato la linea che sarebbe stata, negli anni a venire, la direttrice del Movimento Nazionalista Albanese
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