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Home Cultura

“Scanderbeg”, cosa c’è da sapere dell’opera di Vivaldi 301 anni dopo

Arbër Agalliu
24 Giugno 2019
in Cultura

Qualche giorno fa, precisamente il 22 Giugno 2019, ricorreva il 301esimo anniversario della prima rappresentazione pubblica dell’opera “Scanderbeg”, che il noto compositore italiano realizzò in onore dell’eroe nazionale albanese.

Facciamo un passo indietro

Vivaldi conosceva bene la figura di Giorgio Castriota Scanderbeg, egli per quarant’anni lavorò presso quella che oggi viene chiamata Santa Maria della Pietà, un convento con al suo interno un orfanotrofio che dopo la morte dell’eroe albanese ospitava gli orfani provenienti soprattutto da Scutari, città del nord dell’Albania.

Non bisogna scordare che Venezia, che era molto riconoscente verso gli albanesi, visto il loro incessante contributo dato nella lunghissima guerra contro l’impero ottomano.

Proprio in quegli anni, Venezia continuava ad essere in conflitto con l’Impero Ottomano, che di lì a poco avrebbe sconfitto la Serenissima in quella che viene ricordata come la “Seconda guerra di Morea”, dove i turchi si impossessarono della Morea, regione da dove anni prima erano partiti e continuavano a partire molti degli arbëresh che successivamente trovarono rifugio nel sud Italia.

La sconfitta di Venezia poteva risultare ancor più pesante se quest’ultima non avesse trovato un alleato valido come l’Impero Asburgico.

Torniamo a noi

Vivaldi incrociando gli orfani ed i cittadini albanesi che giungevano a Venezia in quegli anni, sentiva parlare delle gesta del Castriota e quando Filippo d’Assia-Darmstadt, principe austriaco di Mantova lo nomino Maestro di Cappella della sua corte, commissionandogli tra l’altro l’opera Scanderbeg, Vivaldi si mise subito a lavoro riuscendo a finire l’opera in soli 20 giorni. La commissione dell’opera era giunta il 31 Maggio del 1718, il 22 Giugno dello stesso anno, Vivaldi presentò “Scanderbeg” all’inaugurazione del Teatro della Pergola, il primo teatro a pagamento di Firenze.

A sostenere questa iniziativa fu soprattutto Beatrice di Baviera, governatrice di Siena e gran principessa di Toscana, in quanto moglie di Ferdinando de’ Medici.

A Firenze Vivaldi fece 18 date consecutive, per presentare successivamente l’opera a Siena, Bologna e altre città.

Purtroppo l’opera di Vivaldi non avrebbe avuto vita lunga, nel Novembre 1718, dopo numerose sconfitte subite dall’Impero Ottomano, ma allo stesso tempo dopo anche una crisi dell’Impero Asburgico soprattutto in Sardegna dove gli spagnoli riuscirono a sottrarre il dominio dell’isola agli austriaci, si arrivò alla pace di Passarowitz.

Cambiarono così gli scenari geo-politici e le alleanze europee e l’opera “Scanderbeg” che metteva in risalto le gesta dell’eroe albanese che per 25 anni tamponò l’avanzata turca verso l’Europa non doveva essere più rappresentata pubblicamente.

“Scanderbeg” il dramma per musica di Antonio Vivaldi per Antonio Salvi fu così scomposto in varie arie, che successivamente vennero riutilizzate per la composizione di altre opere.

Dopo sei mesi, ad esempio, il noto compositore italiano realizzò un lavoro dal titolo “Teuzzone”, che diede il via alle “cineserie” di quel tempo e che al proprio interno riciclava ben due arie dell’opera “Scanderbeg”. La stessa cosa Vivaldi fece anche con un’altra opera “La verità in cimento”, che pubblico ben due anni più tardi ed all’interno della quale si trovavano arie di “Scanderbeg”.

Quando tutto sembrava perso, dopo 300 anni dalla sua prima assoluta a Firenze, un gruppo di musicisti professionisti, capitanati dal maestro albanese Perikli Pite e con il prezioso contributo della Associazione Culturale Fenice Estense, sono riusciti a recuperare ben sei arie dell’opera “Scanderbeg” che Vivaldi aveva riutilizzato all’interno di altre opere. Grazie al lavoro instancabile di questi professionisti, durato all’incirca tre anni, le sei arie si uniscono alle quattro già esistenti, andando a formare in totale dieci arie e completando maggiormente questa preziosa opera dedicata ad un eroe indimenticabile della storia europea.

Dopo il lungo lavoro, le dieci arie di “Scanderbeg” sono state eseguite per la prima volta a Firenze il 22 Giugno 2018, proprio durante il 300esimo anniversario della prima assoluta alla Pergola del 1718.

Non solo, una prima assoluta è andata in scena il 24 Novembre 2018, presso la Cattedrale Madre Teresa di Pristina, in Kosovo, davanti al pubblico delle grandi occasioni, più di mille spettatori kosovari hanno accolto l’opera proprio nell’anno internazionale dedicato al Castriota, segnando così un enorme successo ed una grande soddisfazione per chi ha dedicato tempo ed energie alla riuscita di questo lavoro.

In attesa ancora è la data di Tirana, dove speriamo di vedere un altro successo per un’opera che sembrava ormai persa.

Sopra il video con le immagini girate proprio a Prishtina, Firenze e Venezia che accompagnano le melodie di “Scanderbeg”.

Argomenti: Giorgio Castriota Scanderbeg

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