A noi, presenta il suo punto di vista su questo concetto ed altro, un professionista di prestigio nel campo della musica in Albania, Alfred Kaçinari
Chi è Alfred Kaçinari?
Alfred Kaçinari è nato a Tirana, Albania, il 19 novembre 1959. Diplomato brillantemente al Liceo Scientifico “Qemal Stafa” di Tirana. Laureato presso l’Accademia delle Belle Arti di Tirana, Facoltà di Musica, indirizzo Composizione.
Dal 1993 ad oggi, presta servizio presso la Radio Televisione Pubblica Albanese, dove ha ricoperto ruoli come:redattore musicale, Direttore del Dipartimento della Programmazione di Radio Tirana, Direttore del Dipartimento della Creatività Musicale, Direttore Artistico dell’Orchestra Sinfonica della Radio Televisione Albanese, Produttore musicale, Direttore artistico del Festival “Canzoni Stagionali”, del Festival “Hit Fest”,Consulente artistico e Direttore artistico di alcuni Festival della Canzone albanese in Radio Televisione e da diversi anni, è uno dei principali dirigenti delle attività musicali più rilevanti della Radio Televisione Pubblica Albanese, dove continua a lavorare tutt’ora come produttore musicale.
E’ uno tra i più illustri ed attivi compositori ed orchestranti della musica leggera albanese, autore di diverse canzoni, centinaia di orchestrazioni ed elaborazioni presentate in festival della canzone albanese. E’ stato premiato continuamente dalla critica per la sua professionalità ed originalità nella sua creatività.

Nel mese di ottobre 2011 è stato decorato dal presidente della Repubblica d’Albania con l’ordine “Naim Frasheri d’Oro”, con la motivazione: ‘per i contributi particolari nello sviluppo della musica leggera albanese, nella direzione e l’orchestrazione, influenzando nella crescita della qualità artistica e l’avvicinamento alle tendenze della musica contemporanea europea.’
In luglio 2012 è stato premiato dal consiglio comunale della città di Scutari con il titolo: “Riconoscenza della città”,per il suo contributo nell’andamento del Festival Nazionale della Canzone, organizzato in questa città.
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Buongiorno Fred, innanzitutto grazie di avere accettato questo invito e della sua presenza su Albania News.
Buongiorno, a ringraziare sono io, per la possibilità che mi è stata offerta per comunicare con voi e con i vostri lettori.
Lei è un artista ed un noto compositore in Albania. Quando è nata la sua passione per la musica?Nella sua famiglia – il papà, la mamma, qualcun’ altro dei membri – avevano dei rapporti particolari con essa?
No, affatto. I miei genitori non hanno avuto nessun legame particolare con la musica. Della musica, loro sono stati semplicemente dei consumatori.
A quanto pare, hanno notato in me una predisposizione particolare verso la musica da quando ero piccolo e mi hanno iscritto a studiare in alcuni corsi musicali per bambini che allora venivano organizzati nel ‘Pallati i Pionierëve’ a Tirana, sotto la direzione di Robert Radoja. Ricordo di avere frequentato questa istituzione molto piccolo di età, anzi, prima ancora di imparare a leggere ed a scrivere, ho imparato le note musicali. Per 8 anni ho studiato musica in questi corsi. Dopo la scuola media inferiore, ho frequentato il liceo scientifico “Qemal Stafa”a Tirana, dove mi sono diplomato con i massimi risultati. Dopo una preparazione specifica di un anno, ho potuto concorrere e mi è stata concessa la possibilità di studiare presso l’Accademia delle Belle Arti a Tirana, nell’indirizzo composizione musicale, dove mi sono laureato. In breve, è stato questo il percorso della mia formazione come compositore professionista.

Invece, nella famiglia creata da lei, siete tutti musicisti. Sua moglie e i suoi figli altrettanto come lei, sono talmente legati alla musica…
Cosa significa per un padre musicista, notare che un figlio, fin da piccolo, condivide come lui, la stessa predisposizione per la musica – ma che forse – per la tenera o la giovane età, a questo non dedica la dovuta importanza?
Per capire bene la strada che percorrerà tuo figlio, è importante essere attento e osservare con la dovuta attenzione da quando lui è piccolo, le sue doti più accentuate. Fortunatamente, la predisposizione particolare che un bambino possa avere nei confronti della musica, è facilmente percepibile da un genitore musicista professionista.
In questo caso, la presa della decisione per far intraprendere al proprio figlio, la strada della formazione professionale musicale, diventa un momento molto importante, a cui bisogna pensare seriamente. Un professionista è consapevole del fatto di quanto possa essere lunga e faticosa la strada che deve percorrere un bambino, fino a riuscire a diventare un musicista professionista, con un’ampia formazione culturale ed un’alta preparazione professionale. Si tratta di decine, centinaia, migliaia di ore di studio di uno strumento quotidianamente, e ciò è associato anche alla preparazione giornaliera scolastica. E’ una preparazione molto lunga, che inizia dall’età di 5-6 anni e prosegue per anni ed anni, un incarico notevole che l’accompagnerà per tutta la sua vita.
E in questa lunga strada, i genitori svolgono un ruolo molto importante, che è quello della motivazione del bambino, per stimolarlo, aiutarlo e sostenerlo in questo lungo percorso, faticoso, ma unico per quanto riguarda le soddisfazioni che è in grado di offrire.
Nel mio caso specifico, i miei due figli sono musicisti. Hanno seguito un’istruzione rigorosa musicale, iniziando dalla classe prima elementare, presso il Liceo Artistico di Tirana.
Mia figlia Ana, si è laureata ottenendo la medaglia d’oro presso l’Università delle Arti di Tirana.
Ha conseguito anche il corso triennale del perfezionamento superiore per pianoforte presso Arts Accademy a Roma, sotto la direzione del maestro Fausto di Cesare, ottenendo risultati eccellenti. Attualmente è professoressa di pianoforte presso l’Università delle Arti a Tirana.
Ha suonato in vari concerti con l’orchestra della Radiotelevisione Albanese, presso la Radio Vaticana e molti concerti solistici a Roma, Tirana, Pristina ecc..
Mio figlio invece, Gjergj, si è appena diplomato presso il Liceo Artistico di Tirana – indirizzo pianoforte – ed ora si sta preparando per conseguire gli studi universitari nell’indirizzo composizione, presso l’Università delle Arti di Tirana.

Tra suonare e comporre, qual è la differenza emozionale in ciascuna di esse?
Esiste una grande differenza. Lo strumentista è un interprete di una determinata opera. Certamente, l’interprete di un’opera è molto importante – tanto che, secondo un concetto, si afferma che – non possa esistere una bella opera, senza un buon interprete, ma ad ogni modo, prima dell’interprete, per un’opera, si colloca qualcun altro, che è colui che determina tutto. Si tratta del suo compositore ed è per questo che l’opera detiene il suo nome.
Sotto questo aspetto, l’arte della composizione, ti offre una sensazione molto diversa da quella dell’interpretazione.
Il compositore non è condizionato da niente – diversamente dall’interprete-in quanto, quest’ultimo è invece condizionato proprio dal compositore.
Mentre lo strumentista comunica con il pubblico, essendo a contatto fisico con esso ( anche solo attraverso il suo suono), il compositore comunica attraverso il suo pensiero. Mentre lo strumentista è condizionato dall’opera che interpreta, il compositore è completamente libero in ciò che desidera comunicare al pubblico attraverso la sua opera, dunque, il compositore gode di uno status di libertà assoluta di espressione.
La differenza è simile con quella dello scrittore che scrive e dell’attore che interpreta la sua opera.

Precisione, serietà ed ispirazione: Come collocherebbe questi concetti in rapporto con la sua musica ed il suo modo di lavorare?
E’ un rapporto molto importante e – dall’altra parte – molto delicato, che collega la precisione con l’ispirazione, il reale con l’irreale, il concreto con l’astratto, il comprensibile con l’incomprensibile, che collega la logica con l’ispirazione.
Forse questo e ciò che collega il lato magico e l’ inspiegabile, soprattutto in musica. Questo lo percepiamo meglio quando ascoltiamo le opere dei colossi musicali mondiali,quando ascoltiamo la genialità virtuosa di Mozart, la logica monumentale di Beethoven, quando ascoltiamo Chopin, Listz, Rachmaninof, Verdi, Puccini ecc..
La musica è arte della perfezione, è considerata anche da Platone come una legge morale che dimostra la strada verso il positivo, il giusto ed il bello, come una loro forma invisibile ed eterna.
A mio avviso personale, la musica è la lingua più perfetta e sofisticata che la mente umana abbia mai elaborato. E’ talmente sofisticata che, quando ascolti le opere dei grandi compositori, ti sembra che in esse ci sia qualcosa di sovrumano.
Io rimango un sostenitore della citazione di Leibniz: “ La musica è un occulto esercizio dell’anima.”
E’ questo, in generale, il concetto che io ho per la musica.
E’ chiaro che la musica non può essere fatta solo di istinto, ma occorrono una preparazione culturale e professionale molto rigorose, per far sì che tu possa cercare ed esprimere la tua identità nella musica che stai componendo.
In breve, è affaticante, impegnativo, ma magico!

Nell ’Albania di oggi, quali sono la situazione ed il livello della formazione musicale? In che misura, il sistema scolastico albanese incentiva l’insegnamento di musica?
Ci sono due aspetti: La formazione professionale musicale, in generale è buona. C’è un numero considerevole di musicisti albanesi, istruiti in Albania, i quali hanno concorso con successo nell’arena musicale europea ed oltre. Questo dimostra che l’insegnamento musicale professionale in Albania, è di un livello mediamente buono.
Invece, la formazione musicale in generale della popolazione, penso che sia molto carente.
Nelle nostre scuole di istruzione generale ( non in quelle di indirizzo musicale), si fa ben poco – per non dire niente – per una completa e sana educazione musicale. Non si riesce ancora a distinguere bene il ruolo molto importante che possiede l’educazione musicale nella formazione e nella civilizzazione della gente. Questo è collegato e determinato anche dal livello dello sviluppo della società albanese in generale.
Quante possibilità di impiego ci sono oggi in Albania per i giovani appena laureati ,specialmente in ambito artistico e musicale?
Il mercato del lavoro per gli artisti in Albania è molto ristretto. Esistono delle possibilità molto limitate di impiego – le quali, soprattutto attualmente, collegatosi alla situazione economica e finanziaria che l’Europa sta attraversando – si rendono molto acute. Attualmente in Albania funzionano solo due orchestre sinfoniche professioniste. Forse, la maggiore possibilità di impiego è quella della pedagogia e dell’insegnamento musicale. Ad ogni modo, penso che questo sia un problema che non riguarda solo l’Albania.
L’eredità musicale albanese e lo sviluppo della società albanese.
Qual è il ritmo con cui vanno parallelamente questi due fenomeni?
I progressi musicali professionali in Albania sono relativamente molto recenti. Essi incominciano di maniera sporadica agli inizi del 1900, per diventare rilevanti attorno al 1960, quando un gruppo di musicisti, compositori e dirigenti d’orchestra albanesi, rientrarono dai paesi dell’Est come l’Unione Sovietica, La Cecoslovacchia, la Polonia, dove avevano effettuato gli studi universitari. Sono stati loro ad istituire le prime orchestre sinfoniche professioniste in Albania, l’Accademia delle Arti di Tirana – quest’ultima servì da punto di lancio per l’istruzione universitaria di compositori, dirigenti d’orchestra, musicisti, strumentisti, cantanti – offrendo al progresso musicale albanese, uno sviluppo notevole su basi professionali.
Dunque, i progressi musicali professionali in Albania sono molto recenti e nuovi e, sono della convinzione che – per quanto riguarda il periodo prima degli anni ’90 – sono stati generalmente, influenzati da una tendenza musicale tipica dell’est e dei Balcani ; mentre, i progressi inerenti al periodo post anni ’90, credo che siano incerti ed ancora instabili, rispecchiandosi in una fase di transizione anche come sviluppo musicale.
Per rispondere in maniera più diretta alla sua domanda, dovrei dire che, società sviluppate, possiedono anche un’eredità musicale sviluppata. Si intende che, la società albanese non fa parte della constatazione sopracitata.
Anni ’90. Emigrazione albanese … Quanto ha influenzato -secondo lei – l’abbandono delle cattedre albanesi da parte di insegnanti di musica ed il loro allontanamento dalla vita culturale albanese?
Ho un parere un po’ diverso da ciò che si sottintende dalla sua domanda: inizialmente, il fenomeno si è percepito come tale, come abbandono,vuoto..ecc..
Con il passare del tempo, penso che non bisogna più considerarlo in questo modo, anzi non è più tale.
In primo luogo, c’è un grande interesse – e questo sempre crescente, di artisti albanesi che si sono istruiti in varie scuole europee – per lavorare in istituzioni albanesi. Sotto questo aspetto, oggi non si può più parlare di carenze di fonti umane in questo campo.
In secondo luogo, ormai, lo spostamento delle persone, bisogna considerarlo come un fenomeno normale che accade in tutti i paesi. Certamente, anche dall’Italia emigra un numero determinato di artisti o scienziati -questo è normale – è il mercato, colui che fa da regolatore a tutti questi movimenti.
Chi è il compositore albanese o straniero che adora particolarmente?
Tra i compositori albanesi, la persona che considero come un modello, è Cesk Zadeja, il compositore più illustre che abbiamo mai avuto. Una persona di una formazione molto ampia, di una personalità completa, di un’intelligenza particolare e di una grande anima. Non solo un grande compositore, ma anche fondatore della Scuola Albanese della Composizione e un professore dal valore inestimabile, non solo per me, ma anche per un numero molto elevato di compositori.
Zadeja è colui che mi ha affascinato maggiormente nella strada della mia formazione professionale, è la persona che ha avuto una rilevanza importante nella mia vita, ed a cui, devo molto. Mi ritengo una di quelle persone fortunate ad avere avuto la possibilità di conoscere da vicino il grande ed indimenticabile professore.
Invece, se dovessimo parlare di compositori stranieri, la lista sarebbe molto lunga..
La musica – quando nota che non è seguita per passione, ma per altri fini – qual è la sua reazione e quale il consiglio che darebbe ai giovani di oggi, a coloro che intendono intraprendere la strada dell’arte, quella della musica in particolare?
Quando si danno dei consigli, ci si rende noiosi ed affatto interessanti, in quanto si è costretti a dare dei pareri che sono standard e che si sanno, ( ormai si sa tutto, non c’è nulla che non si sa..) Certamente, la differenza la fanno quelle persone che realizzano ciò che bisogna veramente fare.
Ad ogni modo, visto che la sua domanda richiede una risposta, dovrei dire che:
In primo luogo, ( sempre intendendo l’inseguimento della strada dell’arte professionale), se non siete dotati di una predisposizione sufficiente, è meglio puntare su un’altra direzione, senza esitare di cambiare indirizzo, in quanto, il talento insufficiente, in un determinato momento, diventerebbe per voi, una barriera invalicabile.
In secondo luogo, se non siete dotati di una volontà ferrea, non potreste arrivare lontano. Questo è un percorso molto lungo, che richiede un sacrificio, quasi sublime, perciò occorre avere una preparazione psicologica considerevole per poter affrontare questa strada, la quale proseguirebbe per anni interi e che, senza alcun dubbio, condizionerebbe anche il vostro modo di vivere.
In terzo luogo, se non siete dotati di una passione poi così grande per la musica, di nuovo vi consiglio di ritirarvi, perché la passione è l’unica ad offrirvi l’ossigeno necessario per affrontare questo percorso lungo e difficile.
Ed infine, dovreste tenere presente un fatto, quello che: l’essere comuni, in arte non conta.
Certamente – tutto ciò che ho appena detto – vale per coloro che intendono diventare professionisti della musica. Invece, coloro che intendono praticarla a livello amatoriale, è chiaro che non necessitano di tanti consigli. Loro, che seguissero il loro desiderio ed il loro istinto e ricevessero dalla musica, la soddisfazione che essa offre.
Oltre alla musica, a quali altre passioni da priorità nella sua vita?
Altre passioni? Ad essere sincero, il mio lavoro mi prende così tanto tempo che, forse non vi ho neanche pensato, quali avrebbero potuto essere altre mie passioni. Questo probabilmente perché, la musica per me, continua ad essere una grande passione, talmente grande, da occupare tutti gli altri spazi possibili.
Occuparsi di musica, non è solamente una professione, ma è anche un modo di vivere. Hai sempre una preoccupazione, qualcosa che ti inquieta, o che ti stimola ad andare avanti, che ti spinge di trovare qualcosa che in precedenza, non hai fatto. E’ una professione molto coinvolgente, la più bella che esiste, almeno per me.
Quali sono i suoi progetti futuri professionali?
Il mio lavoro è suddiviso in due grandi parti:
L’impiego nel mio studio personale di registrazione per la realizzazione delle canzoni e delle mie orchestrazioni.
L’impiego che svolgo presso la Radio Televisione Pubblica Albanese come produttore musicale, dove lavoro da vent’anni.
I progetti più importanti e i più vicini, sono quelli inerenti alla Radio Televisione Pubblica Albanese, dove ci stiamo impegnando per realizzare all’inizio del mese di ottobre, il Festival della Canzone Popolare Cittadina Albanese, così come il Festival della Canzone della Musica Leggera Albanese, il quale avviene a dicembre.
Oltre a questi impegni, mi sto occupando di varie canzoni e orchestrazioni, per le quali, devo lavorare nel mio studio.
L’intervista è disponibile anche in lingua albanese