Allargarsi le braccia per cingersi in un abbraccio, è questo che vuole fare l’Albania e l’Unione Europea mentre quest’ ultima deve allargarsi ai Balcani, con paesi che nonostante stiano combattendo qualche vizio di forma, hanno l’intenzione di entrare in Europa dalla porta principale.
Dopo la visita ufficiale a Tirana di David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo, arriva l’analisi sulle prospettive economiche dell’Albania, di Sergio Fontana, presidente Confindustria Albania, ospite su TRM h24, a cui ha rilasciato un’intervista.
Presidente, dico bene che alla fine, tranne qualche vizio di forma è allo stato dell’arte che il popolo albanese vuole entrare in Europa dalla porta principale?
“Assolutamente sì, stanno facendo dei passi in avanti incredibili, basta andare in Albania e vedere come l’evoluzione che ha avuto negli ultimi anni, la crescita che ha avuto, per cui veramente gli standard si stanno avvicinando moltissimo a quelli europei. Entrare in Europa è un’opportunità enorme, perché significherà non solo avere degli standard economici buoni e validi, ma soprattutto il rispetto di regole e procedure che ci consentono di avere un allargamento dell’Unione Europea.”
Quello che dice il Presidente Sergia Fontana è stato condiviso di persona anche dal Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, che questa volta è andato fisicamente, non solo a Tirana, ma anche in altri centri dell’Albania, non per una visita istituzionale, non ha incontrato solo il Primo Ministro o piuttosto il Presidente dell’Albania, ma ha incontrato anche i cittadini, ha incontrato imprenditori e giornalisti.
“È stata una visita molto importante perché siamo convinti che l’Albania sia pronta per il processo di adesione e questo naturalmente ha consentito di fare punto alla situazione con tutte le istituzioni dell’Albania. Abbiamo bisogno dell’Albania in Europa e l’immagine che trasmette è molto positiva.”
Una camminata istituzionale con il Presidente Ilir Meta, un caffè con il sindaco di Tirana, l’incontro con il primo ministro, alla fine il passo avanti importante del presidente del Parlamento Europeo David Sassoli e proprio l’apertura di braccia perché ricordiamo che a ottobre è stato stoppato e rimandato l’ingresso dell’Albania. Cosa succederà adesso, qual è la novità del governo albanese che consentirà, speriamo un rapido ingresso nella Comunità Europea?
“Ci sono una serie di problematiche, le quali sono legate soprattutto alla riforma giudiziaria in atto in questo momento e alla corruzione che è ancora una piaga in Albania. Pero, l’Albania è veramente un paese che ha fatto passi in avanti giganteschi, poi una nazione vicinissima all’Italia e vicinissima ancora di più alla nostra Puglia.
Noi siamo uniti dal mare, non divisi da esso. Da sempre siamo un popolo fraterno, dai tempi di Scanderbeg. Quando io ero all’Università di Bari, c’è stato l’episodio della Vlora, dove il popolo pugliese ha accettato i fratelli albanesi senza chiedersi niente, pensando che prima di tutto erano delle persone che avevano necessita di aiuto.”
E quanti di quelli amici albanesi sono diventati, lo dico per esperienza anche umana, per esempio responsabili di anestesia all’interno delle sale operatorie, perché alla fine non c’è confine quando c’è competenza?
“Ci sono stati degli episodi eccezionali di albanesi che hanno fatto carriera in Italia, e poi in alcuni casi sono ritornati nella propria terra. I nostri legami fanno sì, che per esempio anche durante il terremoto di Novembre, la prima nazione a soccorrere i fratelli albanesi è stata l’Italia.”
Abbiamo documentato quello che ha fatto il servizio della maxi emergenza della Protezione Civile di Puglia. A che punto è la situazione sul territorio dopo il sisma?
“La notte che c’è stato il terremoto, il quale è avvenuto alle 4 di notte, la sera stessa sono partiti una colona delle unità cinofile con i vigili del fuoco, la protezione civile, cosi abbiamo dato chiaro segno della vicinanza a questo popolo ed è stato molto apprezzato. Ora si sta valutando la ricostruzione.
Come Confindustria Albania stiamo provvedendo insieme a System Italy, alla nostra ambasciata, alla Camera di Commercio, stiamo finanziando la ricostruzione di una scuola a Durazzo. ”
Fatti, non parole! Come ha detto prima Sergio Fontana, alla fine il vero problema che ha impedito a ottobre la pratica d’ingresso dell’Albania nell’Unione Europea è stato proprio il discorso relativo alla corruzione di una parte della magistratura che a quanto pare ha coperto determinati misfatti da parte della criminalità, il cosiddetto il pacchetto Anti KҪK, cosi l’ha chiamato il primo ministro Rama. C’è proprio un’agenzia relativa al contrasto alle mafie ed è siglato un accordo di cooperazione tra Italia e Albania. Tra la direzione nazionale antimafia e anti terrorismo e la procura speciale contro la corruzione e la criminalità organizzata della Repubblica d’Albania, cosiddetto SPAK.
Quindi presidente, confortiamo quanto lei dice: C’è voglia, c’è operatività!
“Stiamo lavorando molto bene, e ancora una volta devo dire grazie allo stato italiano. In Albania c’è un presidio fisso della Guardia di Finanza. Ricordiamoci che per l’Albania, l’Italia è il primo paese in import e il primo paese in export. I rapporti commerciali sono importantissimi, e la Puglia a livello regionale ha i maggiori rapporti. Quindi, un grande interesse per questa realtà del sud dell’Adriatico per questa nazione che è nostra sorella.”
TRM h24 è stato testimone della missione del presidente Fontana e altri stakeholder italiani in Albania, a Tirana, dell’ottobre 2018. Il dato di fatto che ci sia la voglia e operatività ce la conferma ancora una volta il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli dalle sue parole: – L’Albania può svolgere un ruolo davvero decisivo anche per i Balcani Occidentali. È un paese pieno di tolleranza, di pluralismo religioso e politico, di laicità istituzionale. Può essere un elemento di stabilizzazione nei Balcani per la capacita di dialogo che esprime anche nei confronti degli altri paesi.
Abbiamo molte sfide in questo momento che riguardano il futuro e che riguardano le relazioni dell’Europa nel mondo globale, ecco perché stringere di più i paesi dei Balcani Occidentali è davvero un punto strategico della nostra agenda.
Presidente, in tutto questo, quale è il ruolo di Confindustria Albania?
“Il ruolo di Confindustria Albania rappresenta gli interessi non solo degli imprenditori pugliesi, ma degli imprenditori italiani che sono presenti in Albania e che sono andati all’inizio per delocalizzare, oggi invece fanno veramente internazionalizzazione. All’inizio sono andati perché c’è un costo di manodopera molto basso, oggi gli imprenditori che hanno delle attività di produzione, di commercio, di esportazione dall’Italia verso l’Albania utilizzano l’Albania come un trampolino di lancio, come porta d’oriente, come una possibilità di aprire a noi i mercati dell’est Europa. L’Albania è il paese più vicino con il quale dobbiamo continuare a lavorare in maniera positiva.”
In conclusione di questo incontro, nel 2018 noi siamo andati in Albania e a nostra sorpresa, esisteva già una legge che vietava il consumo di bibite gassate zuccherate ai minori di sotto 14 anni, cosa alla quale noi siamo arrivati dopo un anno e mezzo e con tantissime polemiche. Come dire presidente, lei che conosce bene quel territorio sa che si può imparare dagli amici albanesi.
“Assolutamente si! Su alcune cose sono più avanti di noi. Ci sono delle evoluzioni tali per cui anche sotto alcuni profili della fiscalità ci sono delle app che consentono di fare delle cose straordinarie. L’Albania è un paese giovane ma è un paese che ha voglia di futuro, che vede il futuro in una maniera estremamente positiva, come eravamo noi negli anni cinquanta d’Italia.”