L’anno 2012 registra una ripresa straordinaria della cultura arbëreshë. Come nel periodo di De Rada vi è stata una presenza forte in Italia e a livello europeo per affermare valori, lingua, cultura, così, in questo periodo c’è un risveglio forte caratterizzato principalmente da tre eventi di grande rilievo.In primis, il successo, in Italia e in Albania, degli “Itinerari Gramsciani” che hanno visto la presenza del nipote diretto di Antonio Gramsci, Antonio Gramsci Junior, e nei quali si è discusso del ruolo degli arbëreshë nel Risorgimento italiano e nell’indipendenza dell’Albania nel 1912.
Secondo evento: la vittoria dello scrittore Carmine Abate al premio Campiello con il libro “La collina del vento”, con protagonisti episodi che nascono dalla cultura arbëreshë e dimostrano come gli italo-albanesi contribuiscono a creare cultura per sè e per l’Italia.
Da segnalare infine lo straordinario successo del poeta arbëresh originario di Plataci (CS) Giovanni Troiano, che ha vinto il 1° Premio alla VII edizione del Concorso Nazionale di Poesia per le Lingue Minoritarie “MENDRANZE N POEJIA” a Livinallongo del Col di Lana (BL), 2012, con la poesia “GJITONÌA MBRÀZËT/ ILVICINATOVUOTO” con la seguente motivazione “In modo melodioso la poesia esprime l’abbandono e, allo stesso tempo, la speranza di un futuro di rinascita. Apprezzabili le personificazioni, la ricerca linguistica e il senso del ritmo.”A distanza di pochi giorni da questo straordinario successo, Troiano si è aggiudicato inoltre un altro primo premio. Infatti il 7 ottobre 2012 a Falconara Marittima (AN) ha ritirato il premio, come primo classificato, della settima edizione del Premio “POESIA ONESTA 2012” Sezione B: Sìlloge in dialetto e lingue di minoranza, vincendo sugli altri 198 poeti concorrenti con la poesia “…ësht përmòn një shprìshje/ … c’e sempre una diaspora. In tutto le poesie presentate al premio erano sei e saranno pubblicate nell’antologia della manifestazione organizzata dall’Associazione Culturale VERSANTE di Agugliano (AN).
Questi prestigiosi riconoscimenti sono solo gli ultimi conseguiti dal poeta, pittore, iconografo, grafico e illustratore arbëreshe che, nel corso della sua lunga carriera di artista, ha collezionato una lunga e ininterrotta serie di premi e riconoscimenti.
Il tema della poesia “GJITONÌA MBRÀZËT/ ILVICINATOVUOTO” tocca una condizione drammatica attuale del Mezzogiorno: l’emigrazione e la condizione dei giovani che non trovano lavoro e che svuotano i paesi, soprattutto quelli situati in territori montani e periferici. Rischiando, così, di far perdere lingua, cultura e tradizioni che si tramandano da tempo. Il grido di Giovanni Troiano è dunque un campanello d’allarme che auspichiamo trovi accoglimento da parte delle istituzioni, le quali non possono rimanere indifferenti a tale processo di degrado e di decomposizione della struttura sociale. Ed è il richiamo che pone la necessità che la minoranza arbëreshë innanzitutto, e l’insieme di tutte le minoranze esistenti in Italia, si uniscano per prendere la parola di concerto per un’azione di rivendicazione della loro esistenza e dignità.
Del resto la motivazione della premiazione, oltre al giudizio estremamente positivo sul tema poetico e sul terreno emotivo dell’esaltazione della lingua e delle tradizioni, coglie in tempo il drammatico messaggio dell’abbandono, con la descrizione esemplare della distruzione dell’ambiente fisico abitativo e del silenzio dei vicoli in cui non c’è più vita a causa dell’allontanamento degli abitanti che non ritornano, protagonisti della poesia di Giovanni Troiano.
Articolo di Caterina Dramisino