Denor Marku ha intervistato per Albania News il compositore Valentin Markvukaj, uno dei membri del gruppo leggendario “Djemtë e Detit”. Oggi Valentin vive ad Adelaide in Australia e continua ad occuparsi di musica. Nella nostra intervista, ci confessa anche il suo desiderio per la realizzazione di un tour e un nuovo album con il gruppo “Djemte e Detit”.
La domanda che i vostri fan vorrebbero farvi oggi, è: quali sono i rapporti con gli ex membri del gruppo? Perché loro non hanno partecipato alla produzione del nuovo album?
È da più di sette anni che non ho contatti con nessuno di loro, ma se li incontrassi per strada, li saluterei e prenderei anche un caffè insieme. La ragione per cui loro non sono stati parte di questo album è molto semplice: incompatibilità nei gusti musicali, ma direi che restiamo amici.
Dopo più di 10 anni lontano dalla scena musicale, avete deciso di tornare con un nuovo album. Il primo album, “Isolimi Vdes” è stato un grande successo, soprattutto nella vostra città natale, Lezha. Il secondo album “Epos” ha avuto lo stesso successo?
Per essere onesti dopo l’uscita dell’album sono tornato in Australia, dove vivo da 10 anni. Probabilmente non sono in contatto con i media o i fan, ma devo dire che il mercato mondiale della musica è in declino e questo si riflette anche in Albania. Noi non abbiamo fatto nessun videoclip o concerto dopo l’uscita dell’album, che sono fattori importanti di marketing, quindi considerando questo, direi che l’album è stato assolutamente un successo. E se guardate su youtube c’è un significativo numero di visitatori.
Nel secondo album, “Epos” avete introdotto un nuovo stile, molto diverso da quello che siamo abituati a sentire da “Djemte e Detit”. Perché questo cambiamento?
Più che cambiamenti direi che ci sono stati dei progressi. Come produzione c’è stato un progresso sia dal punto di vista tecnico che da quello concettuale. Molti dei miei amici musicisti, sia qui in Australia che in Albania sentendo questo album, percepiscono quello che chiamerei la fisionomia o l’identità dei “Djemte e Detit”: potrebbe essere un assolo di chitarra o di tastiera o semplicemente la gesticolazione della voce. Vorrei precisare che noi siamo un gruppo molto amato, non soltanto per le nostre canzoni d’amore, ma per molto di più, almeno questo è il nostro obiettivo.
Una delle canzoni più famose dei “Djemte e Detit” è senz’altro “Jakup Ferri”, nell’album “Epos” c’è una grande influenza dalla musica popolare. E tuttavia, questo elemento convive bene con le sonorità tipiche dei “Djemte e Detit”. Quanto vi piace la musica popolare albanese?
Mi piace molto la nostra musica tradizionale, tipo le canzoni con lahutë (liuto con una corda). Non mi piace la musica popolare di oggi, sembra molto amatoriale, come nella musica cosi anche nella lirica, e poi c’è molta influenza dalla musica turca o greca. In questo album abbiamo cercato di usare delle scale folcloristiche, piuttosto che prendere una cosa già pronta e integrarla su una x canzone dell’album. Penso che nessuno possa dire che un nostro brano assomigli tanto ad un altra canzone di musica popolare. Ogni elemento è stato composto da noi, e per questo ne siamo orgogliosi. Poi noi siamo del Nord e l’elemento epico fa parte del nostro sangue e del nostro temperamento.
Le vostre canzoni, almeno quelle dell’album “Isolimi Vdes”, sono state canzoni molto tristi, ma nello stesso tempo canzoni di speranza e molto attuali, in cui tutti possono identificarsi. Nell’album “Epos” siete leggermente al di sopra. Esiste ancora quella disperazione positiva, tipica dei vostri testi, ma anche con qualche elemento divino, e non è una coincidenza che il nuovo album si chiami “Epos”. Questa è una vostra scelta, o una crescita del gruppo e della musica?
È vero che il nostro primo album è stato un po’ lento e più accettabile per ogni età, ma credo che anche nell’album “Epos” c’è posto per tutti gli appassionati, ai quali è piaciuto il primo album. Se l’album “Isolimi Vdes” era Hard Rock, il secondo album è Progressive Rock, che probabilmente è molto difficile da capire per qualcuno, ma questo non è un nostro problema. Naturalmente è stata la nostra scelta. Forse domani usciremo con un album acustico. Con il tempo tutto cambia, l’importante è capire che in ogni album ci deve essere un progresso, che può essere tecnico, concettuale o melodico, e se siamo riusciti a raggiungere questo, allora possiamo dire che il lavoro è riuscito.
Mi fa sempre impressione il fatto che a Tirana c’era una scena musicale creata, tipo dal gruppo X, A. Gjoka, E. Deda…, e immagino che sono rimasti sorpresi, quando siete arrivati sulla scena voi. So che in quei momenti, negli anni 90, c’era anche molto disprezzo nei vostri confronti, non solo per la vostra musica, ma anche per le vostre origini, essendo di Lezha. Vero?
È verissimo. La concorrenza è stata travolgente, e abbiamo pensato anche di boicottare il festival molte volte, ma nonostante tutto siamo sopravvissuti. Tuttavia, questi pregiudizi nei nostri confronti, penso siano durati sino ai nostri primi due debutti, dopo non credo ci fosse disprezzo verso la nostra musica, anzi.
Voi siete tra i primi gruppi che hanno fatto innamorare gli albanesi della musica Rock. Cosa ne pensi della musica albanese oggi? C’è qualche gruppo che può essere considerato come il successore dei “Djemte e Detit”?
La musica Progressive Rock, o semplicemente Rock, purtroppo ha un degrado a livello mondiale, dominata sempre di più dalla musica elettronica, ma credo che ci sono sicuramente dei nuovi gruppi che si presentano con nuove idee, molto professionali, che domani potranno lasciare un segno nella musica rock albanese. Bisogna sempre tenere a mente che la fama e la professionalità sono due cose diverse.
Quali sono i vostri piani per il futuro? Avremo l’opportunità di vedere Djemte e Detit sul palco ancora una volta, magari con un nuovo album?
Per essere onesti, la lontananza con l’Albania mi pone dei limiti e non sono continuamente in contatto. Ma naturalmente credo che presto avremo l’opportunità di realizzare un tour. Per quanto riguarda la creatività, noi potevamo realizzare due album di fila, uno dopo l’altro senza problemi, ma credo che quando sarà il momento opportuno inizieremo a lavorare per la realizzazione del nostro terzo album.
Chi sono Djemtë e Detit
Djemtë e Detit, è un gruppo rock albanese fondato nel 1990, ed è forse l’unico gruppo che viene fuori da Tirana e che ha avuto successo. Fondato a Lezha, la loro musica aveva chiare influenze dalla musica hard-rock e metal, che aveva molto successo a metà anni ’80 in tutto il mondo. Poco dopo l’uscita del loro primo album “Isolimi Vdes” il gruppo si è diviso, per tornare dopo più di 10 anni con un nuovo album, intitolato “EPOS”, ma dei suoi membri sono rimasti solo due: il compositore Valentin Markvukaj e il solista Gentian Demaliaj.
Quest’intervista è disponibile anche in lingua albanese