Il cantante Alban Skënderaj parla per Albania News, alla vigilia del concerto di Firenze in data 7 Novembre 2010, nell’auditorium FLOG dalle 21 in poi.
L’evento lancerà le attività culturali della Rete degli albanesi in Toscana (RAT), ed è stato organizzato grazie all’impegno e alla dedizione dei giovani dell’associazione GAT, parte della Rete stessa. Skënderaj, cresciuto in Italia, ha avuto molto successo in Albania ed è molto amato dal pubblico albanese. Dopo aver vinto il primo premio a TOP FEST, il più rinomato festival di musica albanese, il suo successo è andato sempre crescendo.
Tu hai vissuto per un po’ in Italia. Com’è che sei tornato in patria e hai incominciato ad occuparti di musica?
Effettivamente io sono cresciuto in Italia, dato che vi ho vissuto dall’età di 14 anni. Questa età incide anche sulla formazione del carattere di un adolescente e dal punto di vista artistico l’Italia per me ha significato tanto, perché è lì che ho iniziato a muovere i primi passi nella musica. Il ritorno in Albania è stato veramente casuale ed era principalmente la mia famiglia che insisteva perché io facessi qualcosa in Albania, anche se la mia aspirazione più grande era il mercato italiano e quello occidentale. Nonostante tutto sentivo l’Albania come casa mia.
Quali sono stati i tuoi primi passi in questo campo e come si sono dimostrati il mercato e il pubblico albanese nei tuoi confronti?
Ho iniziato in Italia, studiando la chitarra e scrivendo da solo i testi delle canzoni. Poi, sono passato gradualmente ad alcune performance live con gruppi di amici, ho partecipato a concorsi e registrazioni professionali in studio. Le prime canzoni in lingua albanese hanno avuto un effetto immediato sul pubblico ed ovviamente ciò ha influito positivamente anche su di me. E’ difficile spiegarlo a parole, perché è successo tutto cosi velocemente che non ho avuto nemmeno il tempo di capire come. E’ stato una bella sorpresa e continua a rimanere tale il feeling che ho creato con il pubblico, al quale sono riconoscente, perché un artista senza il suo pubblico è orfano.
Come nasce l’idea di un impegno non solo musicale ma anche sociale, attraverso il coinvolgimento come testimonial RAT (rete albanesi in Toscana)? Ha forse inciso la tua esperienza personale in Italia?
Nella mia esperienza, l’impegno sociale è molto importante, dato che l’emigrazione l’ho vissuto e lo sento un tema molto personale. Come persona mi piace, oltre che sul piano artistico, sfruttare la mia immagine anche in azioni che possano avere un’utilità sociale. La proposta di RAT di diventare loro testimonial per la promozione della Rete nella regione Toscana, mi ha entusiasmato ed ho voluto essere presente ad una performance live, alla quale seguiranno altre. Mi sono impegnato e mi impegnerò maggiormente in futuro ad essere vicino ad ogni organizzazione che si occupa e sostiene l’integrazione della comunità albanese nei paesi in cui è presente.
Quali sono i tuoi progetti attuali, sul piano musicale e quello personale?
Il primo progetto a breve termine è la realizzazione con successo del concerto che abbiamo il 7 novembre prossimo all’auditorium Flog a Firenze, zona in cui sono cresciuto e che mi sta molto a cuore. In questa occasione canterò per la prima volta in pubblico e dal vivo alcune canzoni dall’album in italiano che sto terminando. Oltre all’album sto lavorando anche su un videoclip in italiano e il mio terzo album in lingua albanese che dovrebbe uscire la prossima estate.
Intervista di Ismail Ademi. Pubblicato il 2 novembre 2010 nella sezione in lingua albanese di Albania News. Titolo originale “Intervistë me Alban Skënderaj në prag të koncertit në Firenze” .
Tradotto per Albania News da Belina Sinani.