Solo il camice bianco del professore e gli occhiali che porta ti fanno credere che la persona con cui stai conversando non sia uno sportivo. Lo sport è uno dei suoi hobby e il Professore Ilia Mikerezi tenta di “dribblare” fino all’ultimo la richiesta di parlare della sua ricerca scientifica.
Ma si fa convincere e ci racconta del suo lavoro pluriennale noto negli circoli scientifici grazie a decine di pubblicazioni nelle riviste specializzate del settore ma sconosciuto al pubblico albanese.
L’ultima settimana di marzo, il Prof. Mikerezi è stato invitato dall’Istituto degli Studi Politici a tenere una lezione nell’auditorium “Eqrem Çabej”.
Un gruppo ristretto di “fanatici” della scienza e della filosofia hanno seguito le spiegazioni del professore che per la prima volta ha parlato dei risultati delle sue ricerche fuori dalla sede della Facoltà di Scienze nella quale insegna.
Il Professor Mikerezi
Ilia Mikerezi è un genetista specializzato in uno dei rami di questa disciplina, quello dello studio dei cambiamenti genetici delle popolazioni. Per la prima volta ha fatto uno studio in questo ambito anche sull’Albania, uno degli ultimi paesi in Europa a non avere una mappa che testimoniasse la genesi dei suoi abitanti, i legami e le differenze con le altre popolazioni mondiali.
La conversazione con il Prof. Mikerezi è difficile perché il suo lavoro è legato con decine di termini scientifici che non corrispondono ad altri più comprensibili a un lettore non esperto in materia. Le sue ricerche quasi ventennali, realizzate con metodi diversi, hanno portato a risultati in qualche modo attesi a conferma della tesi che le assomiglianze genetiche delle popolazioni tendono a estendersi nelle linee principali dei loro contatti geografici.
Lo studio iniziato con metodi empirici e integrato dall’analisi di un campione di 200 individui, classifica geneticamente gli albanesi come “cugini” con le popolazioni dell’area anatolica e mediorientale.
Assomiglianze notevoli si incontrano con le popolazioni greche e turche e con alcune popolazioni dell’Europa Centrale e Orientale, ad esclusione delle estremità del continente europeo. Inoltre, gli albanesi sono simili ai tedeschi, ai francesi, agli austriaci e agli italiani ma non si assomigliano geneticamente con britannici e spagnoli.
All’interno del territorio albanese ne viene fuori un’altra mappa genetica che ricostruisce i legami e le differenze tra le regioni.
Le regioni di Scutari, Peshkopi e Kukës appaiono più isolate geneticamente tra loro, invece ci sono assomiglianze tra gli abitanti dell’area Tirane – Durres – Elbasan e dell’area Berat – Korçe.
“Negli studi genetici non vengono presi in considerazione solo alcuni secoli, i genetisti studiano periodi che vanno fino ad alcune decine di migliaia di anni”, dice il Prof. Mikerezi che sostiene che questi studi sono uno dei metodi più rilevanti nella definizione della genesi dell’uomo.
Egli afferma che oggigiorno è ampiamente conosciuto che la genesi dell’essere umano è iniziata in Africa e successivamente c’è stata l’emigrazione verso due direzioni principali: l’Europa e l’Asia.
“La genetica prova che siamo tutti molto simili e apparteniamo allo stesso ceppo. Le differenze tra le razze e le nazionalità sono apparse per via di vari fattori tra i quali la selezione e le condizioni naturali”, racconta il professore sottolineando che la scienza per creare la mappa genetica della popolazione mondiale utilizza la distanza genetica tra le popolazioni e quelle linguistica e culturale.
Lo studio in Albania
“Ho iniziato questo lavoro all’inizio degli anni Novanta. Per via dei costi altissimi dello studio genetico, inizialmente abbiamo utilizzato il metodo della comparazione dei cognomi. Prima di allora, era stato fatto un altro studio sui gruppi sanguigni e sulla frequenza della loro presenza nella popolazione albanese.
Abbiamo iniziato con la comparazione dei cognomi e dieci anni più tardi, sono stati prelevati campioni da 200 individui da tutta l’Albania, la cui analisi ha portato agli stessi risultati”, dice il Prof. Mikerezi.
Sulle popolazioni con tendenza di assomiglianza genetica tra le regioni albanesi, i risultati dimostrano che le regioni di Scutari, Peshkopi e Kukes sono più isolate geneticamente tra loro, invece gli abitanti dell’area Tirana – Durazzo – Elbasan e dell’area Berat – Korçe hanno assomiglianze più evidenti tra loro. Nella comparazione con le popolazioni del mondo, si nota un’assomiglianza genetica con l’area anatolica e mediorientale e con alcune regioni dell’Europa Centrale e Orientale.
Il Professore spiega che un risultato simile era logico perché le assomiglianze sono condizionate anche dai legami lineari geografici: “Gli albanesi assomigliano a greci e turchi ma differiscono dalle popolazioni slave”.
I campioni prelevati in Albania sono stati inviati in Estonia, in uno dei laboratori più moderni europei, e dalla loro analisi si è provato che la popolazione albanese è ricca di profili genetici del tipo U e H che sono anche i profili tipici delle popolazioni europee.
L’importanza dello studio
“Queste mappe hanno un valore conoscitivo straordinario perché spiegano la storia dell’essere umano dalla sua genesi. Dimostrano e testimoniano che tutti apparteniamo ad un ceppo comune, tutti proveniamo da un’unica ‘madre’ che inizialmente è vissuta in Africa e successivamente è emigrata in tutto il mondo. Questo ci fa diventare tutti un po’ cugini gli uni con gli altri”, dice il Prof. Mikerezi.
L’Albania era mancata nella mappa genetica, ma ora grazie anche allo studio del professore, potrà avere una chance in più la risposta alla domanda: da dove provengono gli albanesi e a chi assomigliano di più.
Pubblicato nel Mensile Shqip n. 68, Aprile 2008. Tradotto per Albania News da Alban Trungu