La fine del mese di Ottobre vede il gradito ritorno di uno dei cantautori più interessanti del panorama musicale italiano che regala ai suoi fans una piccola quanto inaspettata gemma che va a “colmare” il vuoto da lui lasciato nel cuore dei suoi ammiratori durante questo suo anno sabbatico.
Ermal torna a comporre per il collega Francesco Renga al quale lo lega una profonda amicizia e lo fa firmando ed interpretando con lui in un calibratissimo duetto un pezzo dal titolo “Normale” che parla in maniera semplice e diretta di quanto sia diventato difficile al giorno d’oggi dare valore alla bellezza della “normalita’”.
La canzone pone l’accento sulla fragilita’ della nostra societa’, profondamente basata sulla voglia di apparire e non di essere, tenuta in scacco dai social e dalle notizie vere o presunte tali pubblicate in rete; sul bisogno che abbiamo di cercare sempre un qualcosa di diverso, di eccezionale, che sia in grado di dare alla nostra esistenza quel brivido in piu’, quel risvolto patinato che sembra essere l’unica via d’accesso alla felicita’, alla completa realizzazione.
In questa nostra affannosa ricerca della perfezione, di una vita colma di successi e colpi di scena, perdiamo costantemente di vista l’essenza vera di cio’ che rappresenta la nostra esistenza, trascurando cio’ che e’ importante, cio’ che e’ bellezza ma che essendo cosi’ a portata di mano ci sembra scontato. E cosi’ la nostra bella e rassicurante normalita’, vera chiave per vivere un’esistenza serena ed appagante, viene sminuita, sottovalutata, quasi derisa. I nostri sogni di gloria infranti dalle vicende quotidiane, dalla vita vera, diventano motivo di grande sofferenza, ci portano a colpevolizzarci come se considerassimo frustrante e non abbastanza vivere da persona normale che ama la sua famiglia, fa un lavoro onesto e magari aspetta umanamente il weekend per riposarsi. Troppo poco per un modello sociale che ci vuole sempre in forma smagliante, che ci da’ sempre la sensazione di non essere adeguati, di non essere abbastanza.
La canzone, nel sottolineare quanto sia importante e appagante apprezzare la normalita’, e’ pero’ soprattutto un inno alla speranza, un incoraggiamento ad avere fiducia nel domani.
Perche’ sara’ proprio quel domani che deve ancora arrivare a sorprenderci, a regalarci con tutta probabilita’ le gioie piu’ grandi. Pone l’accento su quanto sia elettrizzante essere padroni ed artefici del proprio futuro, guardando sempre il lato positivo consapevoli del fatto che non esistono sconti per nessuno, che la vita la impari vivendo, che la natura stessa fa il suo corso indipendentemente da tutto e da tutti. E’ “normale” che il sole sorga e tramonti ogni giorno senza il nostro consenso, senza timore alcuno. Il segreto sta nel chiudere gli occhi, nel riappropriarsi della nostra mai banale “normalita’” e farne orgogliosamente un capolavoro.
Sono concetti semplici quelli che Ermal Meta e Francesco Renga cantano, ma meritano veramente tanta attenzione da parte di noi ascoltatori. La nostra normalita’ fatta di sorrisi, paure, dubbi, gioie, lacrime, pazzie, affetti, dolori, errori, fatta delle mille normali sfumature che puo’ assumere la vita, va incoraggiata e preservata. Non e’ un difetto. Non c’e’ cosa piu’ sana e bella che essere “normali”.
Ermal Meta e Francesco Renga con questo pezzo regalano spunti di riflessione di notevole importanza sottolineando ancora una volta che la musica, l’arte in generale, e’ in grado di veicolare messaggi bellissimi abbattendo barriere, confini e pregiudizi.
/ Serena Sammartino