Tutti noi, in questo momento, abbiamo bisogno più che mai del calore umano e dei messaggi di speranza e di ripresa. Partita da questa voglia, pubblico sul mio profilo facebook, una fotografia di qualche tempo fa, nella quale appaio abbracciando la statua di Mike Bongiorno.
Avevo posato per questa foto durante una vacanza in Liguria, e in particolare quando avevamo visitato la città di Sanremo. Non puoi considerare che hai visto questa città senza visitare il Teatro Ariston, e non puoi andare via senza nemmeno dare un saluto a Mike, il presentatore per eccellenza del Festival che porta il nome di questa bellissima città marittima.
Per ricordare quei momenti ho dato un abbraccio caloroso alla statua, che penso lo ricorderò per sempre, almeno fino alla prossima visita, appena il coronavirus ci permetterà. Questa foto l’ho accompagnato con un augurio ed un abbraccio in varie lingue, per i miei amici sparsi per i continenti.
Tanti mi hanno scambiato l’abbraccio virtuale con un altro abbraccio virtuale o addirittura con dei baci di speranza. Poi mi è arrivato un messaggio, giusto dal suo punto di vista, che non potevo abbracciare nemmeno la statua, perché qualcuno come me, magari positivo al virus e senza o con sintomi, poteva contaminare la statua.
D’accordissimo con questo pensiero! Nessuna obbiezione, il ragionamento fila!
In poco più di un mese abbiamo sentito dichiarazioni e smentite, di ogni genere circa la pericolosità di questo virus. Abbiamo visto alcune migliaia di morti non solo in Italia ma dovunque. Per alcuni la prudenza non è mai troppa e per alcuni la leggerezza altrettanto. Scienziati di tutto il mondo hanno espresso la loro opinione scientifica, ma fino ad ora nessun protocollo ufficiale sulla cura della polmonite e shock respiratori. Non si sa nemmeno quali saranno le conseguenze lasciate sulle persone che sono guarite in modo naturale oppure passando per la terapia intensiva. L’unico dato certo è NON CONTRARE IL VIRUS.
Abbiamo visto cantare Italia dalle terrazze. Abbiamo visto pregare Italia in silenzio nel buio della notte illuminando il cielo con le candele bianche. Abbiamo visto i popoli di tutto il mondo solidali con l’Italia e abbiamo sentito suonare l’inno della bandiera con ogni strumento, ma soprattutto uscendo da tutti i cuori, cantando con speranza e orgoglio di essere italiani. In questo momento così difficile, tutto il mondo sventola la bandiera dell’Italia in segno di solidarietà.
Ma finiti questi momenti di aggregazione tramite i media oppure i social, torniamo ad essere isolati nelle nostre case. Chi ha una famiglia numerosa, più che mai scopre quanto fortunato è ad avere attorto tanto di quel amore a portata di mano. Qualcun altro vive da solo, e non c’è di peggio della solitudine nella solitudine. Italia e tutto il mondo in questo momento sta scoprendo i valori veri, anche quelli della solidarietà.
Un pensiero ho per chi è straniero in terra straniera
Un pensiero per chi e in fuga dalle guerre, oppure chi è sfratto, o chi è spoglio di averi perché il terremoto l’ha portato via.
In Albania, solo 5 mesi fa sono stati dei terremoti terribili. Famiglie intere che hanno perso i loro cari, oppure che vivono ancora in tenda. Tutto il Mediterraneo in questo momento è teatro delle scosse di terremoto. Ma questi sono fenomeni naturali che non li possiamo fermare.
Lo stesso, un processo naturale, potrebbe essere anche la mutazione del virus COVID-19 evolvendo e superando suo padre SARS. Non sono un’esperta in questa materia, ma nemmeno in quella di psicologia, poiché non ho studiato l’anima umano o la mente umana. Una cosa è certa, per me, come per tutti voi: fino a quando il mondo scientifico non avrà una risposta unanime circa l’evoluzione di questo virus, fino a quando non si saprà come combatterlo, e come neutralizzarlo senza danni in misura di vite e sofferenze umane, dobbiamo stare alla larga di false notizie, di propagande deviatore, di finti sapientoni e fidarci di chi pensa e lavora per noi.
Ogni governo, italiano o albanese che sia, e nomino questi due paesi perché sono le due mie patrie che amo e non posso distinguere quale più dell’altra, ci piace o non ci piace, è quello che ha la responsabilità storica per farci superare questo momento difficile su tutti i fronti. Quindi vale per me e per tutti, di mostrare obbedienza alle regole poste dal governo di ogni livello, da quello centrale a quello locale. Loro stanno lavorando per noi. “Solo chi non lavora, diceva sempre mio padre, non fa errori”, ma questo è un altro discorso molto secondario.
Lasciamo a loro e agli scienziati veri la parola e mostriamo obbedienza. L’opposizione lo faremmo quando il virus sarà sconfitto e tutti noi gusteremmo di nuovo ed apprezzando la liberta di uscire dall’isolamento, di cogliere un fiore dal prato, di visitare i posti stupendi che il Dio ci ha regalato sul pianeta Terra.
Ma soprattutto il gusto di scambiare dell’amore vero tra essere umani. Il profumo della libertà e non del barrotto. Siamo di passaggio in un arcobaleno di tempo che è così bello che per gustarlo fino in fondo, per il momento sarebbe meglio di fare a meno di abbracciare anche le statue.
Un abbraccio virtuale ai lettori!