Manfred, ha toccato il punto: nei paesi in cui c’è un deficit di sviluppo democratico (come in Albania e in Italia oggi) si affermano i dittatori, oppure le personalità disturbate, afflitte da senso di onnipotenza. Così ci appaiono Berisha e Berlusconi, sono loro stessi a denunciare tale loro deformazione, attribuendo seriamente a se stessi una missione di salvatori della patria.
Non è grave solo il fatto che non se ne vadano mai, nè di fronte alle accuse di reati, nè di fronte ai loro fallimenti politici ed economici: il dittatore, come l’ONNIPOTENTE DELIRANTE, non consente la formazione attorno a se di una classe dirigente capace ed efficace.
Ecco quindi che il paese si impoverisce, mancano le coscienze critiche, non c’è un progetto, si vive alla giornata. Se aggiungiamo che i nostri due paesi mediterranei (pur nelle ovvie differenze storiche e di sviluppo) soffrono dei medesimni vizi, la mancanza di comprensione dell’importanza delle regole, un primitivismo culturale dannoso, che attribuisce valore solo alla famiglia, al clan (e qui è l’origine della mafia) anzichè allo Stato, visto come nemico o mucca da mungere, capiamo quali siano i problemi veri. Sono passati venti anni quasi dalla fine del comunismo.
Finora c’è stata in Albania una “accumulazione primitiva” (come nell’Italia del dopoguerra) basata per lo più sulla edilizia selvaggia, senza regole, che ora mostra la corda, con le case invendute, e funziona solo da riciclaggio di denaro sporco. Oltre a ciò la droga, con i suoi enormi guadagni e il traffico d’armi.
Ma quanto può andare avanti così un paese?
Nel tempo, dopo il terribile affare delle piramidi, più volte vi siete rialzati, ed è encomiabile che siate anciora in piedi dopo tante prove durissime, ma non basta:
L’agricoltura: ho visto negli ultimi anni una certa ripresa, ma siete ancora troppo dipendenti dall’estero. L’industria: la presenza delle ditte straniere aiuta lo sviluppo, ma dove vengono investiti i capitali dei ricconi albanesi? All’estero? Pagano le tasse? Le infrastrutture: sono state costruite alcune importanti strade, molto rimane da fare, ma NON È TOLLERABILE che ancora manchino acqua e luce in un Paese che ha molti più fiumi dell’Italia. Come sono stati spesi i soldi europei per l’acquedotto di Tirana, perchè ancora non funziona, di chi è la colpa? Anche degli europei? Si faccia luce, è il caso di dire.
Istruzione: rispetto al comunismo c’è stato un netto peggioramento, non basta la libertà, occorre la preparazione, per stare nella competizione mondiale. E il proliferare di scuole e università private che rilasciano titoli a suon di milioni crea raccomandati incompoetenti che noin saranno mai utili al Paese. E neppure spendibili all’estero.
La cultura: avevate un patrimonio, di musicisti, di cantanti, di scrittori etc etc. Va bene, molti sono andati alll’estero e si sono fatti onore.
Ma a rappresentarvi degnamente nel mondo c’è a Tirana solo il Teatro dell’Opera e forse il Conservatorio. Che ne è del Kinostudio? E delle città d’arte come Berat e Gjirokastra? O Korca e Voskopoja? Tutte potenziali mete turistiche che vanno in pezzi. Che ne è del patrimonio bizantino inestimabile? Del folklore? (canti, leggende) E di quello archeologico? Ho visto passi avanti a Butrinto, ma ben poco a Byllis oa d Apollonia.
Ambiente: in attesa di trovare la soluzione moderna l’Albania s’è trasformata in una discarica a cielo aperto, una grande Napoli. Ed era il paese più incontaminatio d’Europa.
Vorrei saperne di più anche sui progetti berlusconiani per l’eolico e altro, vorrei controllo dell’opinine pubblica albanese: se è una cosa buona, ben venga, altrimenti si deve criticare. Il traffico: è mai possibile che si debba assistere ancora al ridicolo di pedoni che arrivano a destinazione, nella capitale, prima delle automobili?
Quanto tempo deve passare perchè vi stufiate di concepire l’auto come un giocattolo e ritorniate ad andare in bicicletta, come in tutte le città europee piatte? (Ferarra, Amsterdam etc), lo so, è un fatto culturale, ma apritelo, questo dibattito, e poi, un sindaco dovrà pur estendere le isole pedonali e scoraggiare il trasporto privato. O no?
Politica estera: non siete degli ingenui, ormai lo sapete che nessuno dà niente per niente, sicchè i vostri dirigenti cercate di sceglierveli da soli, valutandoli, anzichè farli supportare da americani o tedeschi o italiani. Ve ne libererete più facilmente se dimostreranno di non essere all’altezza. Eleggete più donne, per ora sono ancora più oneste dei maschi, più preparate, più consapevoli del bene comune, non abbiate paura, affrancatevi dal retaggio ottomano.
E ora situiamo Albania e Italia nella crisi internazionale.
È ovvio che con così pesanti handicap, politici, democratici, culturali, organizzativi, legalitari, i nostri due paesi affrontano peggio degli altri europei la crisi.
Che è finanziaria, soprattutto, ma anche vede cambiare i rapporti di forza nel mondo, dall’occidente all’oriente. E noi possiamo stare a guardare? Restando vecchi, primitivi, incivili, superati? No, infatti i cittadini protestano nelle strade, non solo in Tunisia, Albania, Grecia, Italia,
ma anche a Londra e Parigi. O questo sistema capitalsitico, l’unico rimasto, è riformabile, cioò si possono dare regiole alla finanza internazionale che specula e non crea ricchezza, o crollerà non appena si sarà espanso in tutto il mondo, come scrisse Rosa Luxenburg.
Io non lo vedrò, ma voi giovani sì, e non è detto che andrà abbastanza tranquillamente come in Albania con il saggio Ramiuz Alia: saranno lacrime e sangue e distruzione e guerre. Io sono un’ottimista e credo che la voglia di vivere avrà la meglio, ma non c’è tempo da perdere.
Create quante più associazioni possibile, su temi concreti (l’ambiente, l’economia, la cultura), crescete come classe dirigente non solo nei due partiti maggiori ma nell’associazionismo, palestra di democrazia, non fate IL TIFO, denunciate gli errori degli uni e degli altri, non fate sconti a nessuno. Rialziamo la testa, italiani e albanesi e prendiamo nelle nostre mani il nostro DESTINO, senza delegarlo ai soliti inmbroglioni.
Faccio un solo esempio italiano: il Pdl ha fatto una legge che distrugge il divieto voluto a suo tempo da Bassolino, di costruzione sulle pendici del vulcano il Vesuvio. Si sa, lo sanno tutti, che entro 50 anni esploderà, ha un tappo che condurrà alla catastrofe e si fanno da anni sercitazioni di fuga, ma la lava arriverà fiono al centro di Napoli.
Ora io dico, quale ignoranza, quale sete idiota di denaro puà spingere ad autorizzare la costruzione di case sulle falde del Vesuvio? UN impulso suicida? Moriranno? Si, moriranno tutti, quando sarà. E noi non verseremo una lacrima, perchè sono loro i colpevoli, uccidono la loro e la nostra vita, loro, GLI IGNORANTI ASSATANATI DI DENARO: Mettiamo loro in condizine di non nuocere, educhiamo i loro figli. È tutto molto difficle e non si fa in un giorno. Ma ne va del nostro presente e del vostro futuro.
Auguri Albania, auguri Italia.