Oggi, 30 agosto, ricorre il 532esimo anniversario della fondazione di Piana degli Albanesi, il comune arbëresh in Sicilia denominato anche “Hora e Arbëreshëvet” (dagli stessi arbëreshë).
Dagli atti storici, infatti, risulta che proprio il 30 agosto del 1488 fu stipulato l’atto di concessione del territorio da parte della diocesi di Monreale ad un gruppo di albanesi arrivati da diverse aree dell’Albania (principalmente Himara) a causa dell’invasione ottomana nel Paese delle Aquile.
L’evento storico viene celebrato ogni anno, il 30 agosto, nel comune arbëresh in Sicilia. Tuttavia, quest’anno i festeggiamenti programmati sono stati rinviati a causa della pandemia Covid-19
“30 Agosto 1488 – 30 Agosto 2020
FONDAZIONE DI PIANA DEGLI ALBANESI
Buona Festa della Fondazione di Piana degli Albanesi – Hora e Arbëreshëvet a tutti i nostri concittadini Arbëresh vicini e lontani. Anche se la festa è stata rinviata ad altra data, per l’emergenza covid, sono d’obbligo gli auguri a tutta la comunità Arbëresh.
Sono passati ben 532 anni dal 30 Agosto 1488 data di stipula dei capitoli di Fondazione, ancora oggi come allora, fede, rito, lingua, cultura e tradizioni sono tramandate di generazione in generazione in questo mezzo millennio.
La ricchezza Culturale di noi Arbëresh in terra italiana è unica e come tale deve essere preservata e valorizzata.
Un pensiero a chi sta fuori Piana e mantiene sempre il contatto e la vicinanza con la terra natia. Fieri della nostra identità, un saluto a tutti gli Arbëresh ovunque si trovano.” – recita il post pubblicato nei profili social dal sindaco di Piana degli Albanesi, Rosario Petta.
Piana degli Albanesi
Piana degli Albanesi è la principale comunità arbëreshe della Sicilia; l’amministrazione comunale utilizza nei documenti ufficiali, nella segnalistica stradale e nelle targhe delle vie anche l’albanese, ai sensi della vigente legislazione italiana sulle minoranze linguistiche.
Nel corso dei secoli gli abitanti di “Piana” hanno saputo conservare gelosamente le proprie radici culturali,in modo particolare la lingua,vera forza della comunità da “Chiana di l’Albanisi”.
A partire dai primi decenni del secondo dopoguerra,con la stessa accelerazione dell’italianizzazione della Sicilia- annessa militarmente all’Italia solo nel 1860-la lingua della comunità albanese è stata seriamente minacciata da un costante processo di assimilazione e da un progressivo passaggio alla diglossia italiano-albanese con l’albanese in posizione sempre più subordinata.
Inoltre, le forti pressioni omologatrici in corso, esercitate dalla globalizzazione attraverso i nuovi sistemi tecnologici di comunicazione, sono divenute ancora più aggressive con rischi ulteriori per la sopravvivenza delle peculiarità culturali e linguistiche della comunità albanese di Sicilia.
Da qui la necessità e l’imprenscindibilità di una battaglia culturale sempre più impegnativa e costante. Una battaglia iniziata nel 1950 con la presentazione del primo progetto di legge per l’insegnamento della lingua albanese nella scuola elementare nel comune di origine albanese della Sicilia.
In questo quadro generale è possibile cogliere in modo inequivocabile i migliori segni della vitalità culturale degli arbëreshë di Sicilia e della loro ferma determinazione a difendere il patrimonio che i loro Padri hanno saputo difendere e trasmettere lungo questi cinque secoli di permanenza in Sicilia.