L’opera prima di Francesca Olivieri dedicata alla cultura Italo-albanese e il ritorno alle radici arbëreshë. La prima nazionale di Arbëria si terrà martedì 26 marzo 2019 alle 20,30 al Cinema Garden di Rende (Cosenza)
Aida si è vergognata a lungo di appartenere ad una delle comunità arbëreshe che vivono sul Pollino, nel Sud dell’Italia.
La ragazza è migrata da molti anni, in una città dove ha potuto costruire una tranquillità che le ha permesso di tenersi distante dalla sua famiglia. Ma in occasione della morte del padre è costretta a ritornare nel suo paese dove, grazie alla nipote, riscopre le proprie origini.
Aida riprenderà l’uso della sua lingua materna, l’Arbërisht, parlato da una minoranza di donne, che hanno mantenuto in vita delle tradizioni antiche, in equilibrio tra senso della memoria e desiderio di emancipazione.
È la storia raccontata in “Arbëria”, il lungometraggio della regista piemontese Francesca Olivieri, che indaga i legami forti e l’eredità culturale delle comunità arbëreshe che ancora sopravvivono in alcuni piccoli borghi di Calabria e Basilicata.
Il ruolo della protagonista è stato affidato a Caterina Misasi, attrice romana di origini calabresi nota al grande pubblico per le sue partecipazioni sul piccolo schermo in “Un Medico in Famiglia”, “Centovetrine”, “Vivere”. A lei si affianca la giovane co-protagonista Brixhilda Shqalsi, attrice di origini albanesi. Gli altri ruoli principali hanno visto la partecipazione degli attori calabro-lucani Carmelo Giordano, Anna Stratigò, Mario Scaerbo, Alessandro Castriota Scanderbeg, Fabio Pappacena, Antonio Andrisani. Grande entusiasmo ha prodotto anche la presenza della giovanissima e talentuosa interprete Denise Sapia.
Al montaggio del film, Fabio Nunziata, già collaboratore del regista Abel Ferrara. Le musiche sono del compositore Luigi Porto, recentemente impegnato nella realizzazione di colonne sonore insieme al maestro Angelo Badalamenti.
Attraverso gli occhi della protagonista Aida, la regista – la cui famiglia ha origini nel piccolo borgo arbëreshë di Santa Caterina Albanese – vuole affrontare il tema della riscoperta delle proprie origini e, soprattutto della ricucitura degli strappi con essa e i suoi stringenti vincoli. Il film non racconta solo le vicissitudini della protagonista, ma si fa carico anche del ricordo di un’intera comunità, quella degli arbëreshe, che ha dato origini al territorio dell’Arbëria – un enclave di Albania in Italia – per sfuggire dalle persecuzioni subite tra il XV ed il XVIII secolo, e la cui cultura oggi rischia di scomparire sotto il peso di una omologante cultura globale.
È un conflitto tra tradizione e modernità quello attraversato dalla protagonista del film all’interno di questa aerea geografica e sentimentale, l’Arbëria, che di fatto non esiste. La donna vive una vera nostalgia dell’appartenenza, un sentimento comune dei tempi moderni che paralizza il presente e sterilizza il futuro di molti, sempre alla costante ricerca di se stessi e della propria identità.
L’opera esordirà in prima assoluta, in collaborazione con Carlomagno, il prossimo martedì 26 marzo, ore 20:30, presso il Cinema Garden di Rende (CS). Seguirà una distribuzione nazionale che toccherà diverse località d’Italia.
Il film è prodotto dalla Open Fields Productions, in collaborazione con Lucana Film Commission e Calabria Film Commission, con il sostegno di MiBAC e SIAE nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina”, con il supporto di BCC Mediocrati e Echoes.
Arbëria è distribuito dalla LAGO Film, nuova realtà cinematografica calabrese.