Il film è prodotto dalla Open Fields Productions, in collaborazione con Lucana Film Commission e Calabria Film Commission, con il sostegno di MiBAC e SIAE nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina”, con il supporto di BCC Mediocrati e Echoes. Arbëria è distribuito dalla LAGO Film, nuova realtà cinematografica calabrese.
Per la gioia di tutto il pubblico interessato, ieri su Netflix è apparso il lungometraggio della regista piemontese Francesca Olivieri, “Arbëria”, che indaga i legami forti e l’eredità culturale delle comunità arbëreshe che ancora sopravvivono in alcuni piccoli borghi di Calabria e Basilicata.
È sottintesa l’euforia nell’assistere a questa visione del film specie tra il pubblico italo-albanese e gli arbëreshë, coinvolti emotivamente nelle vicende che vedono i personaggi del film, imbattersi tra tradizione e modernità, tra un forte senso di appartenenza e legame con le radici dell’Arbëria, rispecchiato negli usi, nei costumi e nella lingua arbëreshe, che con fierezza resiste ad un periodo storico plurisecolare nella diaspora arbëreshe, con radici in Albania e collocata ormai in Italia da secoli.
La lingua originale del film, arbërisht, dona a questo prodotto cinematografico una peculiarità ed un valore aggiunto.
Aida si è vergognata a lungo di appartenere ad una delle comunità arbëreshe che vivono sul Pollino, nel Sud dell’Italia.
La ragazza è migrata da molti anni, in una città dove ha potuto costruire una tranquillità che le ha permesso di tenersi distante dalla sua famiglia. Ma in occasione della morte del padre è costretta a ritornare nel suo paese dove, grazie alla nipote, riscopre le proprie origini.
Aida riprenderà l’uso della sua lingua materna, l’Arbërisht, parlato da una minoranza di donne, che hanno mantenuto in vita delle tradizioni antiche, in equilibrio tra senso della memoria e desiderio di emancipazione.
Il ruolo della protagonista è stato affidato a Caterina Misasi, attrice romana di origini calabresi nota al grande pubblico per le sue partecipazioni sul piccolo schermo in “Un Medico in Famiglia”, “Centovetrine”, “Vivere”. A lei si affianca la giovane co-protagonista Brixhilda Shqalsi, attrice di origini albanesi. Gli altri ruoli principali hanno visto la partecipazione degli attori calabro-lucani Carmelo Giordano, Anna Stratigò, Mario Scaerbo, Alessandro Castriota Scanderbeg, Fabio Pappacena, Antonio Andrisani. Grande entusiasmo ha prodotto anche la presenza della giovanissima e talentuosa interprete Denise Sapia.
I suoni, i canti arbërisht, i balli tradizionali, gli abiti folcloristici arbëreshë, sono un vero patrimonio da preservare nel quotidiano da questa gente e hanno costituito un ottimo traguardo etnoculturale, resistente al tempo.
Il film ha saputo cogliere e presentare l’intero microcosmo culturale in questione per la durata della sua trasmissione, facendo scaturire dagli schermi particelle di pura emozione.