La giornata internazionale dei scomparsi, la quale simbolizza le difficoltà delle persone incarcerate in luoghi sconosciuti ai loro parenti, è stata inaugurata in Kosovo.
Lunedì l’iniziativa giovanile per i diritti umani, YIHR, ha commemorato l’occasione a Prishtina mettendo in fila 400 paia di scarpe accanto ad una targa con su scritto: “Dove sono loro?”Besart Lumi, coordinatore di programma alla YIHR ha riferito a Balkan Insight: “Nonostante siano passati ben 11 anni dalla fine del conflitto in Kosovo, il diritto delle famiglie a sapere della sorte dei loro cari gli è ancora negato.”Prenk Gjetaj, il presidente della commissione governativa per le persone scomparse ha riferito: “Noi chiediamo continuamente alla comunità internazionale di fare maggiori pressioni sulla Serbia perché ci dia informazioni sulle persone scomparse.”Egli ha aggiunto che le conseguenze della guerra sono state terribili perle famiglie di coloro i quali sono rimasti dispersi ed avevano pienamente diritto ad essere adirati con il governo dato che sono passati molti anni senza che nessuna informazione si rendesse disponibile.“Faremo il nostro massimo ……… per ottenere informazioni che faranno luce sul destino delle persone scomparse”, ha detto.
Perfino lunedì i resti di sei persone sono stati nuovamente sepolti in Fushe-Kosove dopo essere stati identificati attraverso un’analisi del DNA.
I resti di circa 200 persone all’obitorio dell’ufficio delle persone scomparse e delle indagini scientifiche OMPF, a Prishtina, non sono stati ancora identificati. Gjetaj ci dice che in Kosovo perfino 2000 persone ca.sono state seppellite senza l’analisi del DNA.“Stiamo chiedendo alle famiglie di darci campioni di sangue perché ci possano aiutare a rendere il processopiù efficiente”. Ha aggiunto Gjetaj.Un totale di 1.837 persone sparite durante la guerra del Kosovoalla fine degli anni ’90 rimane ancora scomparsa. Fonte: Balkan Insight